La ricetta di Fano

Da mesi ormai si rin­cor­ro­no da più par­ti gli appel­li all’unità del­la sini­stra, per dare un oriz­zon­te diver­so alle mol­te e ai mol­ti che non si rico­no­sco­no nel qua­dro poli­ti­co attuale.

Ma gli appel­li sul­la stam­pa e le gran­di ker­mes­se nazio­na­li arri­va­no (se arri­va­no) solo fino a un cer­to pun­to.

Poi è neces­sa­rio dare cor­po al mani­fe­sto attor­no al qua­le costrui­re que­sta uni­tà, e dar­gli gam­be che gli fac­cia­no fare stra­da.
E per fare que­sto è indi­spen­sa­bi­le che l’iniziativa par­ta da chi come noi vive la poli­ti­ca del suo ter­ri­to­rio tut­ti i gior­ni.
Non esi­ste la for­mu­la per­fet­ta, ma met­to con pia­ce­re a dispo­si­zio­ne l’esperienza di Fano.

Elen­ca­te su un foglio i temi: ambien­te, lavo­ro, cul­tu­ra, istru­zio­ne, turi­smo, salute.
Map­pa­te il ter­ri­to­rio: asso­cia­zio­ni, azien­de, pro­fes­sio­ni­sti, inse­gnan­ti, intel­let­tua­li, giovani.
Leg­ge­te i gior­na­li: que­stio­ni loca­li all’or­di­ne del gior­no, pro­ble­ma­ti­che da studiare.
Recu­pe­ra­te i nume­ri di tele­fo­no. Tele­fo­na­te. Fis­sa­te appun­ta­men­ti. Anda­te. Ascol­ta­te. Lan­cia­te una proposta.
Met­te­te poi tut­ti intor­no a un tavo­lo e par­ti­te. Con un’assemblea pub­bli­ca, che coin­vol­ga tut­ti i sog­get­ti che han­no scel­to il nostro stes­so per­cor­so, aper­ta a quel­la par­te di socie­tà che ha voglia di fare alme­no un pez­zo di stra­da con noi.

Come ha ben scrit­to il nostro segre­ta­rio, il nostro pro­get­to non é solo quel­lo di una lista uni­ca che met­ta insie­me loghi di par­ti­to, ma quel­lo di crea­re uno spa­zio aper­to e lai­co, dove insie­me si pos­sa discu­te­re, stu­dia­re, fare sin­te­si e ela­bo­ra­re poli­ti­che serie, fat­ti­bi­li e coe­ren­ti con le idee e i valo­ri del­la sini­stra in cui crediamo.
Fac­cia­mo­ci pro­mo­to­ri, cia­scu­no nel nostro ter­ri­to­rio, di un can­tie­re di idee e di pro­get­ti che sap­pia uni­re la teo­ria con la pra­ti­ca. I valo­ri costi­tu­zio­na­li con una pras­si chia­ra da por­ta­re avan­ti a testa alta, sen­za ambiguità.

Smet­tia­mo di sen­tir­ci auto­suf­fi­cien­ti, di pen­sa­re di ave­re la ricet­ta bel­la e pron­ta o di esse­re i più bravi.
Tro­via­mo­la insie­me, la ricet­ta per que­sto Mani­fe­sto, tro­via­mo le moda­li­tà per sce­glie­re chi meglio pos­sa incarnarla.

Noi a Fano ci stia­mo pro­van­do. Par­lia­mo con tut­ti colo­ro che con­di­vi­do­no, anche se con sfu­ma­tu­re diver­se, la nostra visio­ne del mon­do. Asso­cia­zio­ni, par­ti­ti, tec­ni­ci, libe­ri cit­ta­di­ni che han­no qual­co­sa da dire e dispo­ni­bi­li­tà a met­ter­si in discus­sio­ne e a fare grup­po. Per­ché occu­par­ci e pre­oc­cu­par­ci del­la nostra cit­tà tut­ti insie­me é sti­mo­lan­te e la reci­pro­ci­tà ci dà for­za.

Non sia­mo i soli, mol­ti sono i posti (da Trie­ste a Cro­to­ne, da Tori­no ad Avel­li­no) che stan­no pro­van­do a fare lo stes­so, così come mol­te sono le real­tà che han­no scel­to un per­cor­so simi­le già a par­ti­re da que­ste ammi­ni­stra­ti­ve, non ulti­ma la Taran­to di Anna Rita Lem­ma e Vin­cen­zo For­na­ro dove Civa­ti e Pos­si­bi­le por­ta­no pro­prio oggi il loro supporto.

Cer­to, non é affat­to faci­le, soprat­tut­to per­ché ci vuo­le tem­po e pazien­za per costrui­re un cli­ma di fidu­cia e per dare esem­pi con­cre­ti di cre­di­bi­li­tà, umil­tà, pas­sio­ne disinteressata.

É però entu­sia­sman­te e sti­mo­lan­te testi­mo­nia­re gior­no dopo gior­no e pas­so dopo pas­so che una poli­ti­ca diver­sa é real­men­te e con­cre­ta­men­te pos­si­bi­le.

Fac­cia­mo­lo tut­ti, fac­cia­mo­lo subi­to, con­di­vi­dia­mo­lo insieme.

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