I Nebrodi non sono della mafia

Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi, la Polizia di Stato e i quanti potevano essere vittime inconsapevoli, le mogli, i figli, i cittadini, di quel vile attentato di mercoledì 18 maggio, sanno ancora di più di non essere soli. I Siciliani sono con voi, a testa alta.

Sono le 9.30 di un saba­to mat­ti­na di mag­gio, mi muo­vo velo­ce­men­te in mez­zo alla fol­la tra un dopo­bar­ba e l’al­tro, tra un alun­no sor­ri­den­te ed un anzia­no clau­di­can­te. San­t’A­ga­ta di Mili­tel­lo è in fer­men­to, come non si vede­va dal 1992 ricor­da­no alcu­ni cit­ta­di­ni. Ci sono fac­ce, don­ne, uomi­ni e ragaz­zi che si mischia­no a fasce tri­co­lo­re pro­ve­nien­ti da tut­te le comu­ni­tà dei Nebro­di. Tra loro, rico­no­sco la Sici­lia che sa anco­ra respi­ra­re il fre­sco pro­fu­mo del­la liber­tà e del­la digni­tà. La stes­sa fol­la che non si nascon­de die­tro la vil­tà di uomi­ni che col­pi­sco­no nel­la not­te.  Quei sici­lia­ni che apprez­za­no l’im­pe­gno e il corag­gio di per­so­ne per­be­ne, tra­sfor­ma­ti in eroi per il sem­pli­ce fat­to d’es­se­re nor­ma­li. Quel­la stes­sa Sici­lia che sa emer­ge­re dal sub­mon­do di infe­de­li che la infe­sta. Come ha sem­pre e sot­to­li­neo sem­pre, dimo­stra­to di saper fare.

Giu­sep­pe Anto­ci, Pre­si­den­te del Par­co dei Nebro­di, la Poli­zia di Sta­to e i quan­ti pote­va­no esse­re vit­ti­me incon­sa­pe­vo­li, le mogli, i figli, i cit­ta­di­ni, di quel vile atten­ta­to di mer­co­le­dì 18 mag­gio, san­no anco­ra di più di non esse­re soli.

I Sici­lia­ni sono con voi, a testa alta, come quei ragaz­zi di Tor­to­ri­ci che oggi sono inter­ve­nu­ti con più voce dal­la piaz­za, sot­to­li­nean­do a pol­mo­ni pie­ni, che i Nebro­di non sono del­la mafia, che i suoi abi­tan­ti sono libe­ri.

Car­me­lo Di Gesaro

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.