Ha dato forma alla Prossima Italia: Thomas Castangia

11-cartolina-civoti-castangia-vertQuan­do si comin­cia­va­no a deli­nea­re gli schie­ra­men­ti, i gior­na­li si sono diver­ti­ti a vede­re chi sta­va con qua­le can­di­da­to alla segre­te­ria del Par­ti­to Demo­cra­ti­co. Alla voce Giu­sep­pe Civa­ti, si era soli­ti leg­ge­re: “Una rete di mili­tan­ti e ammi­ni­stra­to­ri loca­li”. Non è dato da poco. La for­za del cam­bia­men­to arri­va dal bas­so, da chi vive il par­ti­to gior­no dopo gior­no. Come Tho­mas Castan­gia, inge­gne­re, 39 anni, una sto­ria di mili­tan­za qua­si ventennale:

 “Mi sono iscrit­to ai DS nel 1996. Nel 2007 sono sta­to elet­to a soste­gno di Vel­tro­ni nel­le liste del­l’as­sem­blea nazio­na­le. Nel 2009 ho soste­nu­to Mari­no e nel 2010 sono sta­to elet­to segre­ta­rio pro­vin­cia­le a Caglia­ri. Ho cono­sciu­to Civa­ti nel 2009 e da allo­ra col­la­bo­ro con Pros­si­ma Ita­lia. Da qual­che mese seguo l’or­ga­niz­za­zio­ne del­la rete ter­ri­to­ria­le che sostie­ne la can­di­da­tu­ra di Civa­ti a segre­ta­rio. Un’e­spe­rien­za bel­lis­si­ma che mi ha con­sen­ti­to di entra­re in con­tat­to con tan­tis­si­me per­so­ne atti­ve nei ter­ri­to­ri che han­no spo­sa­to il pro­get­to con corag­gio ed entusiasmo.”

Un par­ti­to dal­la par­te dei suoi elet­to­ri e dei suoi iscrit­ti, che non disat­ten­da le pro­mes­se e sia capa­ce di pro­gram­ma­re e imma­gi­na­re il futu­ro. Anche per non ripe­te­re gli erro­ri degli ulti­mi mesi. Erro­ri che han­no mes­so il par­ti­to in for­tis­si­ma difficoltà.

Ci sia­mo fat­ti scip­pa­re i nostri temi dal Movi­men­to 5 Stel­le e sia­mo appar­si come la for­za del­la con­ser­va­zio­ne. Sui temi ambien­ta­li, ad esem­pio, men­tre i nostri ammi­ni­stra­to­ri lavo­ra­no in modo super­bo il nazio­na­le è spes­so sta­to zit­to. Il post-voto ha solo cer­ti­fi­ca­to una situa­zio­ne di gros­sa dif­fi­col­tà. I 101 e il gover­no del­le lar­ghe inte­se sono frut­to di una pre­ci­sa volon­tà poli­ti­ca da par­te di chi non ha mai volu­to un gover­no del cam­bia­men­to. Il sacri­fi­cio del fon­da­to­re del PD sen­za nep­pu­re ave­re il corag­gio di assu­mer­si le pro­prie respon­sa­bi­li­tà è uno dei fat­to­ri di mag­gio­re delu­sio­ne dei nostri mili­tan­ti. Il PD attra­ver­sa una fase deli­ca­tis­si­ma. Si è logo­ra­to il rap­por­to tra diri­gen­za e base. La delu­sio­ne è pal­pa­bi­le giran­do per i cir­co­li per­ché non sia­mo in gra­do di dare segui­to agli impe­gni che pren­dia­mo. Negli ulti­mi tre anni la fra­se più entu­sia­sman­te che abbia­mo pro­nun­cia­to è sta­ta non ci sono alter­na­ti­ve, uno slo­gan tri­ste e di destra. Cosi non andia­mo da nes­su­na par­te. Dopo l’ 8 dicem­bre, con Civa­ti segre­ta­rio, il PD sarà quel­la for­za che costrui­sce l’al­ter­na­ti­va e resti­tui­sce spe­ran­za ai tan­ti che oggi ci guar­da­no con sco­ra­men­to e delusione.”

11-cartolina-civoti-castangiaE per il futu­ro, il Par­ti­to Demo­cra­ti­co non deve solo guar­da­re all’I­ta­lia, ma pen­sa­re più in gran­de e inse­rir­si nel­l’o­riz­zon­te di una vera poli­ti­ca di stam­po europeo.

Il PSE non deve esse­re una que­stio­ne for­ma­le ma deve por­ta­re una discus­sio­ne sul­la sini­stra euro­pea, sul lega­me con le for­ze ambien­ta­li­ste, sul­la capa­ci­tà del­l’Eu­ro­pa di affron­ta­re gli spi­no­si temi del­la dife­sa e del­l’im­mi­gra­zio­ne. Esse­re euro­pei per noi ita­lia­ni vuol dire acce­de­re a misu­re di wel­fa­re uni­ver­sa­li­sti­co. Vuol dire inve­sti­re in cono­scen­za, cul­tu­ra e inno­va­zio­ne. Vuol dire tas­sa­re la ren­di­ta e costrui­re le con­di­zio­ni per rilan­cia­re uno svi­lup­po com­pa­ti­bi­le alle nostre risor­se ambien­ta­li. Per anda­re in Euro­pa a testa alta ser­ve cam­bia­re noi stes­si. Com­bat­te­re zavor­re come cor­ru­zio­ne e eva­sio­ne fisca­le. Sono sicu­ro che se la poli­ti­ca e il PD affron­te­ran­no que­ste sfi­de, ritor­ne­rà la fidu­cia nel­le isti­tu­zio­ni e nei par­ti­ti.”

#civo­ti 11: Tho­mas Castangia

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Caro Marco, ci vorrebbe un colpo da maestro

Caro Mar­co, ci vor­reb­be un col­po da mae­stro, alla Tibe­ri, l’abbiamo sem­pre chia­ma­to così: un’i­dea per scri­ve­re una sto­ria com­ple­ta­men­te diver­sa. Per­ché, Mar­co, non amavi

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.