#EleNão: le donne brasiliane unite contro Bolsonaro

[vc_row][vc_column][vc_column_text]di Thaís Bonini

Di fron­te al rischio di ave­re come nuo­vo Pre­si­den­te del Bra­si­le Jair Bol­so­na­ro, poli­ti­co di estre­ma destra, ex mili­ta­re, difen­so­re del­la lega­liz­za­zio­ne del­le armi da fuo­co, i cui discor­si e dichia­ra­zio­ni com­por­ta­no fra­si estre­ma­men­te maschi­li­ste, raz­zi­ste e omo­fo­be, alcu­ne don­ne han­no deci­so di crea­re un grup­po su Face­book di nome “Mulhe­res Uni­das con­tra Bol­so­na­ro” (Don­ne uni­te con­tro Bolsonaro).

Il movi­men­to è nato il 30 ago­sto ed è cre­sciu­to con una rapi­di­tà stre­pi­to­sa, arri­van­do oggi a più di tre milio­ni otto­cen­to­mi­la mem­bri, tut­te don­ne, di tut­ti i par­ti­ti poli­ti­ci, che si sono uni­te con un uni­co obbiet­ti­vo – non per­met­te­re la vit­to­ria del can­di­da­to fasci­sta, uti­liz­zan­do l’hashtag #Ele­Não (Lui no), usa­to anche da mol­te per­so­na­li­tà nazio­na­li e inter­na­zio­na­li che han­no ade­ri­to alla nostra lotta.

La velo­ce cre­sci­ta del grup­po è diven­ta­ta una minac­cia per la cam­pa­gna di Bol­so­na­ro, tan­to da subi­re degli attac­chi di hac­ker, che han­no uti­liz­za­to dati per­so­na­li del­le fon­da­tri­ci. Gli hac­ker sono arri­va­ti addi­rit­tu­ra a cam­bia­re il nome del grup­po in “Mulhe­res com Bol­so­na­ro” (Don­ne con Bol­so­na­ro), minac­cian­do i mem­bri e le loro fami­glie. L’attacco è sta­to denun­cia­to alla Poli­zia Civi­le del­lo Sta­to di Bahia, che inve­sti­ga il caso e Face­book è inter­ve­nu­to per “puli­re” il grup­po dagli inva­so­ri e resti­tuir­lo alle don­ne e alle sue ammi­ni­stra­tri­ci, che non si sono lascia­te inti­mi­di­re: il movi­men­to ha pra­ti­ca­men­te radop­pia­to i suoi partecipanti.

Saba­to scor­so, 29 set­tem­bre, c’è sta­ta una gran­de mani­fe­sta­zio­ne a livel­lo nazio­na­le e mon­dia­le, orga­niz­za­ta com­ple­ta­men­te dal­le don­ne e dif­fu­sa sol­tan­to sui social net­work. Alle don­ne si sono uni­ti uomi­ni e comu­ni­tà LGBT, che han­no gri­da­to “Lui No!”. Han­no ricor­da­to i dirit­ti con­qui­sta­ti dal­le don­ne con le lot­te fem­mi­ni­ste e raf­for­za­to il ripu­dio a un pos­si­bi­le ritor­no alla dit­ta­tu­ra mili­ta­re, che è dura­ta 21 anni ed è fini­ta solo nel 1985. Que­sta è sta­ta la più gran­de mani­fe­sta­zio­ne di don­ne nel­la sto­ria del Bra­si­le. Le imma­gi­ni che arri­va­va­no da altre cit­tà con miglia­ia e miglia­ia de per­so­ne di tut­te le età e ten­den­ze poli­ti­che aiu­ta­no ad ave­re un’idea del­la dimen­sio­ne che ha rag­giun­to il nostro movi­men­to e ci han­no por­ta­to un ven­to di spe­ran­za in uno sce­na­rio spa­ven­to­so, in cui Jair Bol­so­na­ro era il lea­der nei son­dag­gi del­le inten­zio­ni di voto.

Non si sa anco­ra il nume­ro di mani­fe­stan­ti di ogni cit­tà. I nume­ri uffi­cia­li non ven­go­no dif­fu­si, ma si sti­ma che non meno di 1,4 milio­ni di per­so­ne abbia­no occu­pa­to le stra­de del­le cit­tà bra­si­lia­ne. Nel­lo stes­so gior­no ci sono sta­te alcu­ne mani­fe­sta­zio­ni favo­re­vo­li al can­di­da­to, con un nume­ro mol­to infe­rio­re di partecipanti.

Con i voti del­le don­ne, il prin­ci­pa­le can­di­da­to di sini­stra, Fer­nan­do Had­dad, sareb­be il nuo­vo Pre­si­den­te. Con solo i voti degli uomi­ni, la situa­zio­ne sareb­be anco­ra incer­ta. Inol­tre, le inten­zio­ni di voto per Bol­so­na­ro non sono più cre­sciu­te, men­tre quel­le del can­di­da­to di sini­stra sono aumen­ta­te più del 130% in meno di un mese.

Lo sco­po del nostro grup­po ades­so è man­te­ner­si uni­to e orga­niz­za­re una nuo­va mani­fe­sta­zio­ne per il secon­do tur­no del­le ele­zio­ni nel mese di otto­bre. Abbia­mo capi­to l’importanza di una mag­gio­re rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà fem­mi­ni­le nel­la poli­ti­ca bra­si­lia­na e la capa­ci­tà orga­niz­za­ti­va del­le don­ne. Quin­di il grup­po ha già deci­so che non si scio­glie­rà dopo la vota­zio­ne nazio­na­le, ma si orga­niz­ze­rà per altre futu­re azio­ni poli­ti­che che riguar­da­no il nostro futu­ro, il futu­ro del­le don­ne brasiliane.

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