Petizione Stop the game contro la partita Italia-Israele a Udine

La solidarietà al popolo palestinese e la denuncia di ciò che Israele sta commettendo sotto gli occhi del mondo è sempre più ampia, arrivando ora anche da chi finora aveva sempre taciuto o giustificato l’operato di Israele. A Udine il prossimo 14 ottobre è prevista una partita di calcio tra le nazionali di Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali di Calcio 2026. Ciò in violazione di una norma internazionale (artt. 72 e 74 dello statuto FIFA) che serve a tutelare le nazionali di calcio di un Paese aggredito militarmente. Come può disputarsi questa partita di calcio in queste condizioni?

Miglia­ia di fir­me in meno di 24 ore per la peti­zio­ne Stop the game con­tro la par­ti­ta Ita­lia-Israe­le a Udine

Druet­ti e Di Lenar­do (Pos­si­bi­le): la par­ti­ta non si deve giocare

“La soli­da­rie­tà al popo­lo pale­sti­ne­se e la denun­cia di ciò che Israe­le sta com­met­ten­do sot­to gli occhi del mon­do è sem­pre più ampia, arri­van­do ora anche da chi fino­ra ave­va sem­pre taciu­to o giu­sti­fi­ca­to l’operato di Israe­le. A Udi­ne il pros­si­mo 14 otto­bre è pre­vi­sta una par­ti­ta di cal­cio tra le nazio­na­li di Ita­lia e Israe­le, vali­da per le qua­li­fi­ca­zio­ni ai Mon­dia­li di Cal­cio 2026. Ciò in vio­la­zio­ne di una nor­ma inter­na­zio­na­le (artt. 72 e 74 del­lo sta­tu­to FIFA) che ser­ve a tute­la­re le nazio­na­li di cal­cio di un Pae­se aggre­di­to mili­tar­men­te. Come può dispu­tar­si que­sta par­ti­ta di cal­cio in que­ste condizioni?” 

Lo dichia­ra­no Fran­ce­sca Druet­ti, Segre­ta­ria Nazio­na­le di Pos­si­bi­le, e Andrea Di Lenar­do, Capo­grup­po di Allean­za Ver­di e Sini­stra — Pos­si­bi­le al Con­si­glio Comu­na­le di Udi­ne, che ieri han­no lan­cia­to una peti­zio­ne per chie­de­re alla FIGC e al mini­stro Abo­di di non far dispu­ta­re l’incontro che ha già rac­col­to oltre tre­mi­la ade­sio­ni in poche ore e che si può fir­ma­re su www.possibile.com/unafirmaper.

“Il con­to del­le vit­ti­me ucci­se in Pale­sti­na — con­ti­nua­no Druet­ti e Di Lenar­do — con­ti­nua a sali­re. Gaza è ridot­ta in mace­rie. Israe­le apre il fuo­co sul­le per­so­ne in fila per il cibo e impe­di­sce la distri­bu­zio­ne degli aiu­ti uma­ni­ta­ri affa­man­do la popo­la­zio­ne. E intan­to pro­se­guo­no i pia­ni di occu­pa­zio­ne, trac­cian­do la stra­da per il futu­ro. Non è solo sport: non lo era nel 2022 quan­do, quat­tro gior­ni dopo l’invasione mili­ta­re del ter­ri­to­rio ucrai­no, FIFA e UEFA han­no esclu­so la nazio­na­le e le squa­dre di cal­cio rus­se dal­le pro­prie com­pe­ti­zio­ni, non lo è quan­do chie­dia­mo di non dispu­ta­re le gran­di com­pe­ti­zio­ni inter­na­zio­na­li in Pae­si in cui i dirit­ti uma­ni ven­go­no siste­ma­ti­ca­men­te vio­la­ti. Di fron­te a even­ti bel­li­ci e vio­la­zio­ni del dirit­to inter­na­zio­na­le, di fron­te alla pro­pa­gan­da che la nazio­na­le di uno Sta­to come Israe­le incar­na, lo sport non può vol­tar­si dall’altra par­te, come se nien­te fosse.

Del­le 60.000 vit­ti­me pale­sti­ne­si iden­ti­fi­ca­te, 635 era­no atle­te e atle­ti: l’ultimo in ordi­ne di tem­po, il 6 ago­sto, è sta­to pro­prio un cal­cia­to­re, Sulei­man Obeid, che era sopran­no­mi­na­to “il Pelé del­la Pale­sti­na”, ucci­so men­tre aspet­ta­va la distri­bu­zio­ne degli aiu­ti uma­ni­ta­ri. Gio­ca­re Ita­lia-Israe­le è un affron­to alla memo­ria del­le vit­ti­me, e a chiun­que abbia a cuo­re lo sport e il valo­re del­la vita umana.”

Il 14 otto­bre ci sarà a Udi­ne una mani­fe­sta­zio­ne di pro­te­sta, orga­niz­za­ta dal Comi­ta­to per la Pale­sti­na di Udi­ne, del­la Comu­ni­tà Pale­sti­ne­se del Friu­li e del Vene­to, da Salaam Ragaz­zi dell’Olivo e da Cal­cio e Rivo­lu­zio­ne, a cui han­no già ade­ri­to cir­ca 90 asso­cia­zio­ni. Come già al cor­teo del­lo scor­so anno, Pos­si­bi­le sarà pre­sen­te anche in que­sta occa­sio­ne per dire anco­ra una vol­ta no sport-washing e stop al genocidio.

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