Congresso di Possibile 2021. Depositata la mozione “Parole d’Onore”.

Prosegue il percorso del Congresso 2021 di Possibile. Alla scadenza dei termini da regolamento è pervenuta la mozione "Parole d'Onore", collegata alla candidatura a Segretaria di Beatrice Brignone.

Pro­se­gue il per­cor­so del Con­gres­so 2021 di Pos­si­bi­le. Alla sca­den­za dei ter­mi­ni da rego­la­men­to è per­ve­nu­ta la mozio­ne “Paro­le d’O­no­re”, col­le­ga­ta alla can­di­da­tu­ra a Segre­ta­ria di Bea­tri­ce Brignone.

La mozio­ne “Paro­le d’O­no­re” (sca­ri­ca­bi­le a que­sto link) è cor­re­da­ta di 289 fir­me vali­de di iscrit­ti e iscrit­te ed è com­ple­ta del­le carat­te­ri­sti­che richie­ste, per­tan­to risul­ta ammes­sa alla discus­sio­ne con­gres­sua­le.  Si apre così la fase del­le riu­nio­ni dei comi­ta­ti, che si potran­no svol­ge­re da oggi 29 mag­gio fino al 6 giu­gno. Poi, dal 7 all’11 giu­gno, tut­ti gli iscrit­ti e le iscrit­te potran­no vota­re su partecipazione.possibile.com. Ricor­dia­mo che par­te­ci­pa­no con dirit­to di voto al con­gres­so di Pos­si­bi­le tut­ti i tes­se­ra­ti in rego­la con il tes­se­ra­men­to 2021. Il tes­se­ra­men­to resta aper­to per tut­ta la dura­ta del con­gres­so attra­ver­so il sito possibile.com/tessera. Il comi­ta­to è la sede del­la discus­sio­ne con­gres­sua­le. Le riu­nio­ni andran­no effet­tua­te nel rigo­ro­so rispet­to del­la nor­ma­ti­va vigen­te per il con­tra­sto alla dif­fu­sio­ne del Covid-19 al momen­to e nel luo­go in cui ven­go­no tenu­te; se non sarà pos­si­bi­le effet­tuar­le in pre­sen­za, oppu­re se il nume­ro degli iscrit­ti al comi­ta­to non con­sen­te di poter effet­tua­re la riu­nio­ne nel rispet­to del­le nor­me di sicu­rez­za, o, infi­ne, in caso di insin­da­ca­bi­le scel­ta del comi­ta­to stes­so, le riu­nio­ni ver­ran­no effet­tua­te su piat­ta­for­ma onli­ne. In caso di riu­nio­ne in pre­sen­za, i comi­ta­ti si orga­niz­za­no per for­ni­re una ver­sio­ne stam­pa­ta del­le mozio­ni in discus­sio­ne e di que­sto rego­la­men­to. Per ulte­rio­ri appro­fon­di­men­ti è pos­si­bi­le con­sul­ta­re il rego­la­men­to con­gres­sua­le, dispo­ni­bi­le a que­sto link, o rivol­ger­si a [email protected] per chia­ri­men­ti, o a [email protected] per assistenza.

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Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Druetti al corteo del Leoncavallo: vicenda vergognosa, Piantedosi uccide la socialità

“La repres­sio­ne è l’u­ni­co vero cre­do di que­sto gover­no, come dimo­stra­no la vicen­da del DDL Sicu­rez­za, gli ina­spri­men­ti del­le pene per chi pro­te­sta, la gestio­ne musco­la­re del­le piaz­ze, quel­lo che avvie­ne all’in­ter­no del­le carceri.
Una visio­ne a cui ci oppo­nia­mo con tut­ta la nostra for­za, men­tre lot­tia­mo per una cit­tà ospi­ta­le, inclu­si­va, che pen­si alla qua­li­tà del­la vita, l’ambiente e l’erogazione di ser­vi­zi essen­zia­li e non alla spe­cu­la­zio­ne immo­bi­lia­re e al pro­fit­to a tut­ti i costi.”

Druetti: su Gaza e Israele i potenti sono muti, parole di Ceferin confermano quanto sapevamo

Cefe­rin — con­ti­nua Druet­ti — sostie­ne che la Rus­sia sia sta­ta esclu­sa dal­le com­pe­ti­zio­ni inter­na­zio­na­li per una for­te pres­sio­ne poli­ti­ca, men­tre con Israe­le non sta avve­nen­do la stes­sa cosa, c’è solo una pres­sio­ne del­la socie­tà civi­le. È una dichia­ra­zio­ne pavi­da ma è una dichia­ra­zio­ne che descri­ve per­fet­ta­men­te i moti­vi per cui le bom­be su scuo­le e ospe­da­li, la care­stia impo­sta alla popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, l’oc­cu­pa­zio­ne del ter­ri­to­rio pale­sti­ne­se pro­se­guo­no indi­stur­ba­ti da tan­to tempo.”

Druetti (Pos): Tajani sbaglia su Global Sumud Flotilla, non può dire che l’iniziativa è inopportuna

Le paro­le di Taja­ni sono appun­to inop­por­tu­ne. Per­ché l’i­ni­zia­ti­va del­la Glo­bal Sumud Flo­til­la andreb­be sem­pli­ce­men­te soste­nu­ta dal nostro gover­no. Per­ché i quat­tro obiet­ti­vi del­la spe­di­zio­ne (lo stop all’assedio, lo stop alla fame usa­ta come arma, lo stop alla disu­ma­niz­za­zio­ne del­la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, lo stop al geno­ci­dio) non dovreb­be­ro nem­me­no esse­re ogget­to di dibat­ti­to, ma la posi­zio­ne mini­ma di uma­ni­tà da cui par­ti­re per tro­va­re una solu­zio­ne poli­ti­ca e diplomatica.