Appello per l’esercizio del diritto di voto per gli Italiani residenti in Paesi extra UE

I pro­mo­to­ri di que­sta ini­zia­ti­va ci han­no chie­sto di ospi­tar­li sul nostro sito e sui nostri cana­li per dare mag­gio­re visi­bi­li­tà alla loro giu­sta richie­sta. Sia­mo feli­ci di poter con­tri­bui­re, e vi invi­tia­mo a fir­ma­re la loro petizione.

Egre­gi Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca Ser­gio Mat­ta­rel­la e Pre­si­den­te del Con­si­glio Giu­sep­pe Conte,

Vi scri­via­mo da Boston per por­ta­re alla Vostra atten­zio­ne un fat­to gra­ve e spia­ce­vo­le al qua­le, a nostro avvi­so, i vari par­ti­ti e orga­ni di infor­ma­zio­ne non stan­no dan­do il dovu­to risalto.

Sia­mo stu­den­ti e pro­fes­sio­ni­sti mem­bri del­la Har­vard Ita­lian Stu­dent Socie­ty e del MITa­ly — Ita­lian Asso­cia­tion at MIT. Vivia­mo da diver­si anni negli Sta­ti Uni­ti, così come tan­ti altri ita­lia­ni. Infor­man­do­ci sul­le moda­li­tà di voto per le pros­si­me Ele­zio­ni Euro­pee abbia­mo appre­so con delu­sio­ne che, ad oggi, un cit­ta­di­no ita­lia­no resi­den­te al di fuo­ri dei con­fi­ni euro­pei potreb­be vota­re sol­tan­to recan­do­si nel pro­prio comu­ne di iscri­zio­ne elet­to­ra­le e vota­re pres­so il pro­prio seg­gio (qui le info).

Cre­dia­mo che non per­met­te­re il voto al di fuo­ri dei con­fi­ni euro­pei sia discri­mi­na­to­rio e illo­gi­co, dato che, ad esem­pio, alle ele­zio­ni poli­ti­che del 4 mar­zo 2018 abbia­mo potu­to vota­re per cor­ri­spon­den­za. Rite­nia­mo scan­da­lo­so che l’Italia sia, insie­me con le sole Gre­cia, Bul­ga­ria, Dani­mar­ca e Cipro, tra i pochi Pae­si Euro­pei ad attua­re un tale rego­la­men­to nei con­fron­ti di suoi cit­ta­di­ni resi­den­ti al di fuo­ri dell’Unione. Inol­tre l’Italia e’ l’UNICO Pae­se fon­da­to­re dell’UE a non con­fe­ri­re tale dirit­to ai suoi cittadini.

Insie­me con alcu­ni col­le­ghi di Har­vard e MIT, stia­mo cer­can­do di sen­si­bi­liz­za­re su que­sto tema gli ita­lia­ni (resi­den­ti all’estero e non) con una peti­zio­ne total­men­te apo­li­ti­ca (la tro­va­te qui: http://chng.it/Cs8mpjdCnk) nel­la spe­ran­za che in futu­ro ven­ga garan­ti­ta a tut­ti la pos­si­bi­li­tà di eser­ci­ta­re il pro­prio dirit­to al voto. Chie­dia­mo sem­pli­ce­men­te che ci ven­ga con­sen­ti­to un dirit­to in modo con­ti­nua­ti­vo, e non ad intermittenza.

Rite­nia­mo che gli orga­ni di stam­pa, i par­ti­ti e i movi­men­ti poli­ti­ci pos­sa­no gio­ca­re un ruo­lo impor­tan­te nel por­ta­re allo sco­per­to la discri­mi­na­zio­ne che stia­mo subendo.

Il Par­la­men­to Euro­peo rico­pre un ruo­lo chia­ve per le poli­ti­che nazio­na­li ed euro­pee e vor­rem­mo che fos­se rap­pre­sen­ta­ti­vo di tut­ti gli Euro­pei, com­pre­si i cit­ta­di­ni che vivo­no al di fuo­ri dei con­fi­ni dell’UE. Il Par­la­men­to Euro­peo deve rap­pre­sen­ta­re tutti!

Salu­ti cordiali

Gabrie­le Librandi

Fede­ri­ca Sasso

Gaia van der Esch

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.