Appello-manifesto #primadeldiluvio

Muo­via­mo dall’arti­co­lo 9 del­la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na che dice due cose importanti:

«La Repub­bli­ca pro­muo­ve lo svi­lup­po del­la cul­tu­ra e la ricer­ca scien­ti­fi­ca e tec­ni­ca.
Tute­la il pae­sag­gio e il patri­mo­nio sto­ri­co e arti­sti­co del­la Nazione».

Due cose impor­tan­ti di per sé e impor­tan­ti anche e soprat­tut­to per­ché i costi­tuen­ti le han­no col­le­ga­te tra loro. È l’articolo 9 nel suo com­ples­so, che ci inte­res­sa: quan­to la cul­tu­ra, la scien­za e la tec­ni­ca pos­sa­no aiu­tar­ci a tute­la­re il pae­sag­gio, il nostro patri­mo­nio, l’ambiente che ci circonda.

Ecco, que­sto è il pat­to che vi pro­po­nia­mo e la sfi­da che vor­rem­mo con­di­vi­de­re con voi.
Qua­le radi­ca­le cam­bia­men­to met­te­re in atto per fer­ma­re i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci: e non è un gio­co di parole.

Qua­li stru­men­ti adot­ta­re per fare un sal­to nel futu­ro, pri­ma di esse­re som­mer­si dal­le onde. Que­stio­ne che noi, come peni­so­la, dovrem­mo por­ci pri­ma di altri.

Qua­le soste­gno dare all’auto­pro­du­zio­ne di ener­gia, alla rifor­ma fisca­le in sen­so ambien­ta­le (vedi alla voce Car­bon tax), alla ricer­ca che ci pos­sa far fare pas­si da gigan­te: quel gigan­te che Ale­xan­der Lan­ger indi­vi­dua­va in san Cri­sto­fo­ro, che si met­te il bam­bi­no sul­le spal­le per attra­ver­sa­re il fiu­me in piena.

Ecco, qua­le pae­se e qua­le pia­ne­ta con­se­gne­re­mo ai nostri figli, per capi­re se ci sarà anco­ra un pia­ne­ta da con­se­gna­re ai nostri nipoti.

Una sfi­da ambien­ta­le e socia­le insie­me, che si basa su una logi­ca di comu­ni­tà eco­lo­gi­ca, in sen­so pie­no, per­ché la comu­ni­tà è eco­lo­gi­ca o non è. Per­ché un Pae­se pove­ro di risor­se fos­si­li si rin­no­vi attra­ver­so nuo­ve risor­se, che appun­to si rin­no­vi­no e ci libe­ri­no dal­la dipen­den­za da sceic­chi e dittatori.

Una sfi­da eco­no­mi­ca, per­ché gli stru­men­ti che per­met­to­no l’u­sci­ta dal­la cri­si ambien­ta­le sono quel­li più uti­li anche per rispon­de­re a cri­si socia­le e del lavo­ro, che ci ren­do­no più com­pe­ti­ti­vi e meno fra­gi­li e espo­sti ver­so ciò che acca­de intor­no a noi.

All’insegna dell’articolo 9, sia­mo alla ricer­ca di cul­tu­ra, di solu­zio­ni scien­ti­fi­che e tec­no­lo­gi­che, di un pro­get­to che resti­tui­sca una voca­zio­ne all’Italia, dopo anni di iner­zia e di oblio.

Scri­ve­te­ci, vi leg­ge­re­mo e vi ver­re­mo a tro­va­re: italia@possibile.com

Giu­sep­pe Civati

Anna­li­sa Corrado

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Congresso 2024: depositata la mozione “Senza confini”

Alla sca­den­za dei ter­mi­ni da rego­la­men­to è per­ve­nu­ta la mozio­ne “Sen­za con­fi­ni”, col­le­ga­ta alla can­di­da­tu­ra a Segre­ta­ria di Fran­ce­sca Druetti.
La mozio­ne “Sen­za con­fi­ni” è cor­re­da­ta di 293 sot­to­scri­zio­ni vali­de di iscrit­ti e iscrit­te ed è com­ple­ta del­le carat­te­ri­sti­che richie­ste, per­tan­to risul­ta ammes­sa alla discus­sio­ne congressuale.

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.