La nostra solidarietà a Medici Senza Frontiere

Oggi è stata diffusa la notizia di un attacco, avvenuto il 17 agosto scorso, alla Bourbon Argos, una delle navi di Medici Senza Frontiere che stava svolgendo l'attività di ricerca e soccorso di migranti nelle acque internazionali a largo della Libia.

Oggi è sta­ta dif­fu­sa la noti­zia di un attac­co, avve­nu­to il 17 ago­sto scor­so, alla Bour­bon Argos, una del­le navi di Medi­ci Sen­za Fron­tie­re che sta­va svol­gen­do l’at­ti­vi­tà di ricer­ca e soc­cor­so di migran­ti nel­le acque inter­na­zio­na­li a lar­go del­la Libia. Agli ope­ra­to­ri impe­gna­ti da mesi sul­la nave e a Medi­ci sen­za fron­tie­re la nostra soli­da­rie­tà. Si trat­ta di un fat­to gra­vis­si­mo sul qua­le è neces­sa­rio fare luce: gli ope­ra­to­ri han­no par­la­to di spa­ri da un moto­sca­fo e suc­ces­si­va­men­te di un grup­po di uomi­ni arma­ti che sono sali­ti sul­la nave. Per for­tu­na in quel momen­to non c’e­ra­no migran­ti e l’e­qui­pag­gio si era mes­so in sal­vo. Chie­dia­mo che la Far­ne­si­na fac­cia al più pre­sto chia­rez­za su quan­to avve­nu­to e for­ni­sca tut­ti gli ele­men­ti neces­sa­ri per capi­re la dina­mi­ca del­l’at­tac­co. Le orga­niz­za­zio­ni uma­ni­ta­rie che ope­ra­no nel Medi­ter­ra­neo sono le uni­che che for­ni­sco­no sup­por­to e aiu­to ai migran­ti in man­can­za di un pia­no per i cor­ri­doi uma­ni­ta­ri euro­peo. E’ neces­sa­rio garan­ti­re la loro sicu­rez­za e capi­re le ragio­ni di quan­to acca­du­to. L’I­ta­lia e l’Eu­ro­pa inter­ven­ga­no subito.

Giu­sep­pe Civa­ti, Bea­tri­ce Bri­gno­ne, Luca Pasto­ri­no, Andrea Mae­stri, Toni Matarrelli

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Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

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Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

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Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Druetti al corteo del Leoncavallo: vicenda vergognosa, Piantedosi uccide la socialità

“La repres­sio­ne è l’u­ni­co vero cre­do di que­sto gover­no, come dimo­stra­no la vicen­da del DDL Sicu­rez­za, gli ina­spri­men­ti del­le pene per chi pro­te­sta, la gestio­ne musco­la­re del­le piaz­ze, quel­lo che avvie­ne all’in­ter­no del­le carceri.
Una visio­ne a cui ci oppo­nia­mo con tut­ta la nostra for­za, men­tre lot­tia­mo per una cit­tà ospi­ta­le, inclu­si­va, che pen­si alla qua­li­tà del­la vita, l’ambiente e l’erogazione di ser­vi­zi essen­zia­li e non alla spe­cu­la­zio­ne immo­bi­lia­re e al pro­fit­to a tut­ti i costi.”

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Cefe­rin — con­ti­nua Druet­ti — sostie­ne che la Rus­sia sia sta­ta esclu­sa dal­le com­pe­ti­zio­ni inter­na­zio­na­li per una for­te pres­sio­ne poli­ti­ca, men­tre con Israe­le non sta avve­nen­do la stes­sa cosa, c’è solo una pres­sio­ne del­la socie­tà civi­le. È una dichia­ra­zio­ne pavi­da ma è una dichia­ra­zio­ne che descri­ve per­fet­ta­men­te i moti­vi per cui le bom­be su scuo­le e ospe­da­li, la care­stia impo­sta alla popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, l’oc­cu­pa­zio­ne del ter­ri­to­rio pale­sti­ne­se pro­se­guo­no indi­stur­ba­ti da tan­to tempo.”

Druetti (Pos): Tajani sbaglia su Global Sumud Flotilla, non può dire che l’iniziativa è inopportuna

Le paro­le di Taja­ni sono appun­to inop­por­tu­ne. Per­ché l’i­ni­zia­ti­va del­la Glo­bal Sumud Flo­til­la andreb­be sem­pli­ce­men­te soste­nu­ta dal nostro gover­no. Per­ché i quat­tro obiet­ti­vi del­la spe­di­zio­ne (lo stop all’assedio, lo stop alla fame usa­ta come arma, lo stop alla disu­ma­niz­za­zio­ne del­la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, lo stop al geno­ci­dio) non dovreb­be­ro nem­me­no esse­re ogget­to di dibat­ti­to, ma la posi­zio­ne mini­ma di uma­ni­tà da cui par­ti­re per tro­va­re una solu­zio­ne poli­ti­ca e diplomatica.