Nessun Paese è un’isola: partecipa alla campagna!

Continua l'impegno di Possibile sulle migrazioni e l'accoglienza. Questa volta con un progetto editoriale e una campagna a cui partecipare, tutti assieme. Mettiamoci in cammino.

AGGIORNAMENTO: LA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING E’ ANDATA A BUON FINE. PER ASSICURARTI UNA COPIA DI NESSUN PAESE E’ UN’ISOLA CLICCA QUI.

Al di là del­la reto­ri­ca, al di là del­l’e­mer­gen­za urla­ta in pri­ma pagi­na – in par­ti­co­la­re in que­sti gior­ni – pos­sia­mo rispon­de­re a chi scap­pa da guer­re, fame, per­se­cu­zio­ni e scon­vol­gi­men­ti ambien­ta­li con uma­ni­tà e intel­li­gen­za, por­tan­do bene­fi­cio sia ai migran­ti che alle comu­ni­tà che li ospitano.

Par­lia­mo di un feno­me­no che non si fer­me­rà nei pros­si­mi mesi, e for­se nem­me­no nei pros­si­mi anni. E di un Pae­se, il nostro, che deve fare i con­ti con la pro­pria posi­zio­ne, orien­ta­to com’è tra un Nord più ric­co di noi e un Sud mol­to più pove­ro di noi.

Par­lia­mo, però, di cifre che non sono allar­mi­sti­che: nel 2015 han­no fat­to richie­sta d’a­si­lo in Unio­ne Euro­pea 1,3 milio­ni di per­so­ne, che cor­ri­spon­do allo 0,27% del­la popo­la­zio­ne euro­pea: deci­ma­li.

In “Nes­sun Pae­se è un iso­la” si rac­con­ta dati alla mano come sia pos­si­bi­le costrui­re un siste­ma capa­ce di offri­re per­cor­si di inse­ri­men­to per i migran­ti e di met­te­re in moto pic­co­le eco­no­mie loca­li e quin­di di “trat­te­ne­re” gio­va­ni pro­fes­sio­na­li­tà e di evi­ta­re lo spo­po­la­men­to. Casi che van­no da Ria­ce alla Val­ca­mo­ni­ca e che potreb­be­ro esse­re da esem­pio per la poli­ti­ca nazio­na­le, se solo lo si volesse.

In que­sto viag­gio ci gui­da­no Luca Cia­bar­ri (antro­po­lo­go) ed Elly Schlein (par­la­men­ta­re euro­pea) offren­do uno sguar­do inter­na­zio­na­le e più pre­ci­sa­men­te euro­peo al feno­me­no, il sot­to­scrit­to e Mar­co Omiz­zo­lo (socio­lo­go) con due inchie­ste sul­le poten­zia­li­tà del siste­ma di acco­glien­za ita­lia­no, Danie­la Di Capua (diret­tri­ce SPRAR) inter­vi­sta­ta da Eri­ka Capas­so sul­la rete SPRAR e Giu­lia Capi­ta­ni (OXFAM) sul siste­ma hotspot. Ascol­te­re­mo le testi­mo­nian­ze del comi­ta­to Pos­si­bi­le di Udi­ne sul­la rot­ta bal­ca­ni­ca, i volon­ta­ri del cen­tro Bao­bab di Roma e di Wel­co­me Refu­gees, Pao­lo Naso sui cana­li uma­ni­ta­ri atti­va­ti da Medi­ter­ra­nean Hope. Chiu­do­no Fabri­zio Gat­ti e la sua vita da migran­te e Ric­car­do Sta­glia­nò sul siste­ma dei media. A Giu­sep­pe Civa­ti sono lascia­te le con­clu­sio­ni e l’impegno a tra­dur­re in poli­ti­ca tut­to questo.

E se sbat­te­re il pro­fu­go in pri­ma pagi­na fa ven­de­re tan­te copie, rac­con­ta­re l’ac­co­glien­za che fun­zio­na, no. Per que­sto moti­vo la stam­pa del libro sarà finan­zia­ta attra­ver­so una rac­col­ta “pre­ven­ti­va” di fon­di, che per­met­te­rà di assi­cu­rar­si una o più copie del libro ad un prez­zo scon­ta­to (insie­me ad alcu­ne pic­co­le sor­pre­se).

Clic­ca qui per ave­re più infor­ma­zio­ni sul testo e par­te­ci­pa­re alla rac­col­ta.

Qui la pagi­na Face­book.

E qui un pic­co­lo sito che ter­re­mo aggiornato.

Tut­to quel che rac­co­glie­re­mo sarà desti­na­to pri­ma alla pub­bli­ca­zio­ne, poi alla pre­sen­ta­zio­ne e alla divul­ga­zio­ne dei suoi con­te­nu­ti.

Il con­tri­bu­to di cia­scu­no è fon­da­men­ta­le: costrui­re una cul­tu­ra del­la pace e del­la con­vi­ven­za toc­ca a noi, per­ché nes­su­no lo farà al posto nostro.

Met­tia­mo­ci in cammino.

Per comin­cia­re, ci vedia­mo que­sta sera in piaz­za del­l’Im­ma­co­la­ta a Roma (San Loren­zo), a par­ti­re dal­le 19 e sul­l’Ago­rà di Pos­si­bi­le, nel­la sezio­ne dedi­ca­ta all’accoglienza.

Per qual­sia­si infor­ma­zio­ne: [email protected]

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