Siamo in guerra (ma non lo diciamo)

Sembra strano, ma nessuno lo dice con chiarezza. Siamo in guerra. Alleati con gli Stati Uniti, contro l'Isis in Libia, a 300 km dalle nostre coste. Siamo in guerra a seguito di una dichiarazione unilaterale, arrivata direttamente dalla Casa Bianca.

Sem­bra stra­no, ma nes­su­no lo dice con chia­rez­za. Sia­mo in guer­ra. Allea­ti con gli Sta­ti Uni­ti, con­tro l’I­sis in Libia, a 300 km dal­le nostre coste. Sia­mo in guer­ra a segui­to di una dichia­ra­zio­ne uni­la­te­ra­le, arri­va­ta diret­ta­men­te dal­la Casa Bian­ca. Abbia­mo dato tota­le dispo­ni­bi­li­tà del­la base di Sigo­nel­la, tra una set­ti­ma­na par­ti­rà l’o­pe­ra­zio­ne con­giun­ta Italia/Stati Uni­ti con­tro la Libia del­l’I­sis. Si par­la anche di un pos­si­bi­le inter­ven­to di ter­ra. E’ mol­to stra­no: il Gover­no Ren­zi ave­va dichia­ra­to di non ave­re fret­ta di inter­ve­ni­re, che avreb­be segui­to la linea del­la pru­den­za. Ma, a segui­to del­le deci­sio­ni ame­ri­ca­ne, non abbia­mo evi­den­te­men­te auto­no­ma capa­ci­tà deci­sio­na­le e seguia­mo a pan­cia piat­ta il nostro “allea­to”.

La nostra posi­zio­ne geo­po­li­ti­ca è però mol­to diver­sa da quel­la degli USA: que­sta scel­ta potreb­be espor­ci ad attac­chi ter­ro­ri­sti­ci da cui fino­ra sia­mo sta­ti rispar­mia­ti. Sia­mo in pri­mis­si­ma linea, noi.
Ma non ser­vi­reb­be un’au­to­riz­za­zio­ne del Par­la­men­to per entra­re in guer­ra? Una guer­ra che, per noi, potreb­be rap­pre­sen­ta­re un peri­co­lo mol­to serio, data la nostra vici­nan­za geografica.
For­se il pre­mier ha modi­fi­ca­to anche quel­la nor­ma­ti­va, e non occor­re più che lui (non elet­to) rispon­da davan­ti al Par­la­men­to (elet­to) pri­ma di por­ta­re il pae­se in guerra? 

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