Voucher verso quota 13 milioni. E il Jobs Act non sta tanto bene

Ancora una volta i dati confermano quanto il Jobs Act non sia stato efficace. E finita la cassa della decontribuzione, si stampano voucher.

Il nume­ro di vou­cher ven­du­ti a mag­gio ha sfio­ra­to quo­ta 13 milio­ni: è il nuo­vo record di Polet­ti. In pra­ti­ca, sono sta­ti ero­ga­ti 97 milio­ni di euro di retri­bu­zio­ne net­ta median­te il siste­ma dei buo­ni. Dal­l’i­ni­zio del­l’an­no, la cifra sale a 425 milio­ni di euro.

Il dato è con­te­nu­to nel nume­ro di mag­gio del­l’Os­ser­va­to­rio sul Pre­ca­ria­to. Il feno­me­no del lavo­ro acces­so­rio è in cre­sci­ta inin­ter­rot­ta da tre anni, seb­be­ne con incre­men­ti che varia­no di mese in mese, a secon­da del­la sta­gio­na­li­tà. Al boom del­lo scor­so anno, quan­do nel mede­si­mo perio­do in esa­me (gen­na­io-mag­gio) il volu­me di vou­cher acqui­sta­to è risul­ta­to supe­rio­re del 75% rispet­to all’an­no pre­ce­den­te, si è sosti­tui­ta una cre­sci­ta costan­te e con­ti­nua che si atte­sta intor­no al +43%. Nel­la tabel­la che segue, la varia­zio­ne men­si­le dei pri­mi cin­que mesi del 2016, che in alcu­ni casi è a dop­pia cifra:

Schermata 2016-07-20 alle 10.31.36

Nel­le regio­ni di Nord-Ove­st, il feno­me­no del lavo­ro acces­so­rio cre­sce con per­cen­tua­li simi­li a quel­le del­le regio­ni del Sud e del­le Iso­le (Iso­le: +48%; Sud: +47%; Nord-Ove­st: +46%; perio­do Gen­na­io-Mag­gio). Fana­li­no di coda le regio­ni di Nord-Est, che si atte­sta­no sot­to al 40%.

I vou­cher sono ormai un feno­me­no fuo­ri con­trol­lo. Pro­se­guen­do a que­sto rit­mo, entro la fine del­l’an­no il valo­re nomi­na­le (retri­bu­zio­ne e quo­ta con­tri­bu­ti­va) supe­re­rà il miliar­do di euro. Cosa aspet­ta il gover­no ad inter­ve­ni­re? Non era­no que­sti i nume­ri che Polet­ti ama­va svi­sce­ra­re lo scor­so anno.

Già. Che fine han­no fat­to i nume­ri di Polet­ti? Sia­mo ormai giun­ti alla enne­si­ma pun­ta­ta di que­sta sto­ria di nume­ri can­gian­ti e inaf­fer­ra­bi­li. Un gior­no sem­bra che il Jobs Act sia un suc­ces­so, il gior­no dopo pure. Ma a ben guardare…

Noi con­ti­nuia­mo a far­lo. A fidar­ci dei nume­ri per come sono, sen­za sofi­sti­ca­zio­ni. Per que­sto vor­rei dir­vi che alla base di que­ste paro­le ci sono sem­pre i nume­ri grez­zi, non quel­li rie­la­bo­ra­ti nei comu­ni­ca­ti stam­pa o negli ela­bo­ra­ti del gover­no. Basta met­ter­li in ordi­ne in righe e colonne.
Ed ecco:

1

A Mag­gio il bilan­cio fra atti­va­zio­ni e ces­sa­zio­ni dei con­trat­ti a tem­po inde­ter­mi­na­to è anco­ra nega­ti­vo (-19 mila con­trat­ti). In tota­le, da ini­zio anno, fan­no 85 mila con­trat­ti in meno. Qua­le altro indi­ca­to­re potreb­be dir­ci che la decon­tri­bu­zio­ne non fun­zio­na più e che for­se con­vie­ne non repli­car­la, alme­no in que­sto modo?

Pro­via­mo con le Tra­sfor­ma­zio­ni con­trat­tua­li. Soli­to schema:

2

Le tra­sfor­ma­zio­ni di con­trat­ti a ter­mi­ne e di con­trat­ti di appren­di­sta­to risul­ta­no infe­rio­ri anche al 2014 (167mila vs. 192mila), perio­do in cui non era­no anco­ra in esse­re gli incen­ti­vi del­la decon­tri­bu­zio­ne. Com­ples­si­va­men­te, il nume­ro di nuo­vi con­trat­ti a tem­po inde­ter­mi­na­to risul­tan­te dal com­bi­na­to dispo­sto fra atti­va­zio­ni net­te e tra­sfor­ma­zio­ni è infe­rio­re del 33% rispet­to al 2014!

3

Anco­ra una vol­ta pos­sia­mo riba­di­re: non era il Jobs Act, ma gli incen­ti­vi. E, fini­ta la cas­sa, si stam­pa­no vou­cher in continuo.

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