Un’altra riforma. Con i cittadini protagonisti.

Il gover­no con­ti­nua a dire che que­sta revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le l’a­vreb­be­ro chie­sta i cit­ta­di­ni. Quan­do non è dato saper­lo. Non era nel pro­gram­ma elet­to­ra­le del 2013 (che sem­bra di un seco­lo fa), né in quel­lo del­le pri­ma­rie per la segre­te­ria del pd da cui è poi sca­tu­ri­to que­sto gover­no, né ci sono sta­te altre occa­sio­ni per­ché i cit­ta­di­ni si espri­mes­se­ro, sal­vo dover nota­re, sem­mai, che secon­do due son­dag­gi pub­bli­ca­ti dal Cor­rie­re del­la sera (non sospet­ta­bi­le di fazio­si­tà anti­go­ver­na­ti­va) a oltre un anno di distan­za (il 20 luglio 2014 e il 13 set­tem­bre 2015), i tre quar­ti degli ita­lia­ni sareb­be per un Sena­to elet­to a suf­fra­gio uni­ver­sa­le diretto.

Men­tre tut­ta la rifor­ma che ieri ha com­ple­ta­to la sua pri­ma let­tu­ra è basa­ta pro­prio sul­la sottra­zio­ne ai cit­ta­di­ni del voto per i senatori.

Ora, il gover­no vor­reb­be recu­pe­ra­re il con­sen­so dei cit­ta­di­ni con l’en­ne­si­ma for­za­tu­ra, con un voto pren­de­re o lascia­re sul­la Costi­tu­zio­ne e il gover­no stes­so. Un’a­ber­ra­zio­ne stu­dia­ta per evi­ta­re – anco­ra una vol­ta – che si par­li del con­te­nu­to del­la revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le (cosa che, seguen­do lo stes­so sche­ma, non è sta­ta fat­ta nep­pu­re duran­te i pas­sag­gi parlamentari).

Noi pro­po­nia­mo una via d’u­sci­ta, un’al­ter­na­ti­va. Come sem­pre ci pia­ce fare con­tro la gri­gia lita­nia gover­na­ti­va del “non ci sono alter­na­ti­ve”. Pro­po­nia­mo un’al­tra rifor­ma. Quel­la che ave­va­mo già pre­sen­ta­to in Par­la­men­to (A.C. 2227) e che ripre­sen­te­re­mo come pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re, dopo una discus­sio­ne aper­ta (quel­la che non c’è sta­ta in Par­la­men­to), con il con­tri­bu­to di esper­ti e cit­ta­di­ni, men­tre le Came­re sono impe­gna­te nel­la secon­da let­tu­ra del­la revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le governativa.

Tra la Boschi e l’I­slan­da — dove una gran­de par­te­ci­pa­zio­ne costi­tu­zio­na­le è sta­ta spe­ri­men­ta­ta — c’è una gran­de dif­fe­ren­za che dob­bia­mo sape­re fre­quen­ta­re. Met­ten­do in cam­po, nel­le piaz­ze e nel­le stra­de e sul­la rete, una nuo­va pro­spet­ti­va per rifor­me demo­cra­ti­che che aumen­ti­no la par­te­ci­pa­zio­ne, che dia­no rap­pre­sen­tan­za e che supe­ri­no la cri­si poli­ti­ca del nostro paese.

Il pre­mier ha volu­to per­so­na­liz­za­re il refe­ren­dum per arri­va­re al soli­to scon­tro tra tifo­se­rie: un gesto irre­spon­sa­bi­le e lon­ta­no dal­la Costi­tu­zio­ne. Noi dob­bia­mo sot­trar­ci a que­sta logi­ca, sul­la base dei miglio­ri esem­pi inter­na­zio­na­li pro­por­re la scrit­tu­ra di una rifor­ma che sia con­di­vi­sa con i cit­ta­di­ni con i cor­pi socia­li e rispet­to­sa del det­ta­to costituzionale.

Rac­co­glie­re­mo così le fir­me insie­me per il NO a una Costi­tu­zio­ne del gover­no e per il SI a una Costi­tu­zio­ne dei cittadini.

La nostra non sarà cer­to una cam­pa­gna sul­la difen­si­va, ma un gran­de pro­get­to per il paese.

Quin­di, i par­la­men­ta­ri di Pos­si­bi­le daran­no il loro soste­gno moti­va­to alla richie­sta di refe­ren­dum da par­te di cit­ta­di­ni che si oppon­go­no alla rifor­ma, come ovvio, essen­do sta­ti i pri­mi a pro­por­re una solu­zio­ne alter­na­ti­va e a voler far sal­ta­re – con un refe­ren­dum abro­ga­ti­vo del­l’i­ta­li­cum – il com­bi­na­to dispo­sto rifor­ma costituzionale/legge elet­to­ra­le. Ma, come det­to, pro­muo­ve­ran­no fin dal­le pros­si­me set­ti­ma­ne in ogni comu­ni­tà nel­la qua­le si tro­va­no la rac­col­ta di idee, di pro­po­ste e di dispo­ni­bi­li­tà per pre­pa­ra­re una rifor­ma miglio­re e sot­to­por­la all’at­ten­zio­ne del­le for­ze poli­ti­che e dei cittadini.

Giu­sep­pe Civa­ti    Andrea Pertici

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.