spreco alimentare

Tutti i guai causati dello spreco alimentare

Oggi è la Gior­na­ta di Pre­ven­zio­ne del­lo Spre­co Ali­men­ta­re, un feno­me­no che ha impat­ti tan­gi­bi­li sul­la vita di tut­te e di tut­ti. I pri­mi a far­se­ne cari­co sono le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne: quan­do si but­ta via cibo, si toglie la pos­si­bi­li­tà di redi­stri­buir­lo, pri­van­do così i più biso­gno­si dell’accesso alle risor­se basi­la­ri per il pro­prio sostentamento.

Tutti i guai causati dello spreco alimentare

Oggi è la Gior­na­ta di Pre­ven­zio­ne del­lo Spre­co Ali­men­ta­re, un feno­me­no che ha impat­ti tan­gi­bi­li sul­la vita di tut­te e di tut­ti. I pri­mi a far­se­ne cari­co sono le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne: quan­do si but­ta via cibo, si toglie la pos­si­bi­li­tà di redi­stri­buir­lo, pri­van­do così i più biso­gno­si dell’accesso alle risor­se basi­la­ri per il pro­prio sostentamento.

La follia del “reato di povertà” e proposte concrete per combattere fame e disuguaglianze

Tra tut­te le idee genia­li degli ulti­mi gior­ni, l’istituzione del “rea­to di pover­tà” è sicu­ra­men­te l’ultimo emble­ma­ti­co esem­pio del­la tota­le man­can­za di dire­zio­ne poli­ti­ca a cui la Giun­ta comu­na­le sta con­dan­nan­do la cit­tà di Roma. Una deci­sio­ne assur­da, per­ché pover­tà e fame non pos­so­no e non devo­no esse­re con­si­de­ra­ti rea­ti: sono, inve­ce, con­se­guen­ze di un deter­mi­na­to model­lo socio-economico.

Il cibo sprecato è il terzo paese al mondo per emissioni di gas serra

«Se gli spre­chi ali­men­ta­ri mon­dia­li fos­se­ro un Pae­se — scri­ve il Finan­cial Times -, sareb­be­ro il ter­zo più gran­de emet­ti­to­re mon­dia­le di gas ser­ra, dopo Cina e Sta­ti Uni­ti, richie­den­do inol­tre 250 chi­lo­me­tri cubi­ci di acqua all’an­no — più del­la por­ta­ta annua­le del Danu­bio», con tut­to ciò che ne con­se­gue in ter­mi­ni di riscal­da­men­to globale.

Il troppo che avanza

Il siste­ma ali­men­ta­re è uno stru­men­to irri­nun­cia­bi­le per met­te­re in moto il cam­bia­men­to che ci ser­ve per incre­men­ta­re il benes­se­re com­ples­si­vo e rag­giun­ge­re l’uguaglianza tra gli indi­vi­dui. La riu­sci­ta di que­sto pro­get­to cor­ri­spon­de alla som­ma­to­ria dell’impegno di cia­scu­no di noi: sia come con­su­ma­to­re, nel momen­to in cui deci­de cosa e come con­su­ma­re, sia come agen­te di cam­bia­men­to socia­le, all’interno del­la rete che stia­mo costruen­do insieme.