Il 13 dicembre 2016 potrebbe diventare uno snodo fondamentale della storia italiana del processo di riappropriazione da parte dei cittadini di un bene comune quale è l’acqua.
beni comuni
L’avevamo intuito subito ma ora è documentato: non si tratta soltanto di “bollette pazze” ma di una gestione sostanzialmente privatistica dell’acqua da parte di una società “in house” che opera come se avesse un appalto remunerato “a piè di lista”, senza responsabilità e rischio d’impresa, accollando ai cittadini-utenti maggiori costi illegittimi e ingiustificati.
ROMA, 20 APR – “La proposta di legge in discussione in aula per “la gestione pubblica delle acque” così com’è…
“Non si SBudelli l’Italia!” La campagna degli studenti della IIB della Primaria di Primo Grado di Mosso (BI) per raccogliere 3 milioni di euro, mantenere di utilizzo pubblico Budelli e farne l’”isola dei ragazzi”. La posta in gioco non è il possesso o l’uso diretto, ma la proprietà morale di un bene comune.
La Legge regionale campana n.15/2015 riordina il Servizio Idrico Integrato e disattende palesemente l’esito referendario del 2011 con cui 27 milioni di Italiani si sono espressi a favore della gestione pubblica del servizio, riconoscendo l’acqua come bene comune.
Expo sarà un grande evento e avrà un grande successo mediatico. Ma quale sarà – se ci sarà – il…