Regeni, Civati-Schlein: Inaccettabile gioco di specchi dell’Egitto

“Inac­cet­ta­bi­le il gio­co di spec­chi dell’Egitto sul caso Rege­ni. Da un lato a paro­le assi­cu­ra pie­na col­la­bo­ra­zio­ne, dall’altro fa di tut­to per can­cel­la­re ogni pos­si­bi­le trac­cia per risa­li­re alla veri­tà e col­pi­sce con gra­vi inti­mi­da­zio­ni chi aiu­ta a cer­car­la”. Lo affer­ma­no il segre­ta­rio e l’eurodeputata di Pos­si­bi­le Giu­sep­pe Civa­ti e Elly Schlein, in meri­to alla noti­zia del bli­tz degli agen­ti egi­zia­ni alla sede del­la ‘Com­mis­sio­ne egi­zia­na per i dirit­ti uma­ni e le liber­tà (Ecrf)’, con­su­len­ti lega­li in Egit­to del­la fami­glia Regeni.
“Gen­ti­lo­ni — aggiun­go­no i due espo­nen­ti di Pos­si­bi­le — dopo aver riman­da­to l’am­ba­scia­to­re al Cai­ro pur in assen­za di alcun pas­so avan­ti ver­so la veri­tà, ora si limi­ta a pren­de­re atto del­le ras­si­cu­ra­zio­ni di Al-Sisi, igno­ran­do o fin­gen­do di non vede­re quel­lo che acca­de in Egit­to. Il gover­no di Al-Sisi non si fa scru­po­li nell’ostacolare ogni azio­ne vol­ta a fare chia­rez­za, for­nen­do ver­sio­ni con­tra­stan­ti o pale­se­men­te fal­se, e per­se­gui­tan­do chi, come Ecrf, è impe­gna­ta in que­sta bat­ta­glia per la veri­tà. L’oscuramento del sito, l’arresto e le tor­tu­re ai dan­ni dell’avvocato Ibra­him Met­wa­ly, e il ten­ta­ti­vo di met­te­re i sigil­li agli uffi­ci di Ecrf sono azio­ni più che elo­quen­ti. Se que­sta è la col­la­bo­ra­zio­ne che offre l’Egitto, ci chie­dia­mo cosa trat­ten­ga il gover­no Ita­lia­no dall’esprimere una posi­zio­ne più dura e riso­lu­ta, anche coin­vol­gen­do gli altri Pae­si dell’area regionale.
“La ricer­ca del­la veri­tà — con­clu­do­no Civa­ti e Schlein — su un cit­ta­di­no euro­peo bar­ba­ra­men­te tor­tu­ra­to e ucci­so deve esse­re una prio­ri­tà per il nostro Pae­se e per l’UE, non ci sono inte­res­si supe­rio­ri che pos­sa­no vale­re la rinun­cia a fare pie­na luce su que­sta sto­ria. Anzi­ché cer­ca­re la coo­pe­ra­zio­ne dell’Egitto per bloc­ca­re i flus­si migra­to­ri, il Pre­si­den­te del Con­si­glio euro­peo Tusk avreb­be fat­to meglio a por­re la que­stio­ne Rege­ni e del rispet­to dei dirit­ti uma­ni sul tavo­lo dell’incontro con Al-Sisi a New York”.

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