Per chi ha più di 50 anni ed ha perso il lavoro, e per chi ne ha meno di 30 e non lo trova

Que­sto arti­co­lo è per chi ha più di 50 anni ed ha per­so il lavo­ro, e per chi ha meno di 30 anni e non tro­va lavoro.—E per tut­ti quel­li che non si arren­do­no al decli­no indu­stria­le e all’impoverimento del nostro Pae­se.

1) L’articolo è per segna­lar­ti un blog in cui pro­via­mo ad offrir­ti un per­cor­so for­ma­ti­vo gra­tui­to di alto livel­lo per aiu­tar­ti a rimet­ter­ti in pie­di, e se un lavo­ro non lo tro­vi a rein­ven­tar­te­lo. Il blog si chia­ma “50/30 Blog — Disoc­cu­pa­zio­ne e Impren­di­to­ria­li­tà” e lo tro­vi a que­sto indi­riz­zo.

2) Il nostro è un blog (no pro­fit) rea­liz­za­to da un grup­po di impren­di­to­ri (ori­gi­nal­men­te era il mio blog, di cui è rima­sto l’indirizzo web sto­ri­co) diri­gen­ti e con­su­len­ti d’azienda per aiu­ta­re i disoc­cu­pa­ti che han­no i talen­ti, le pos­si­bi­li­tà e le risor­se, a smet­te­re di cer­ca­re un posto di lavo­ro che non c’è, met­ter­si a fare impre­sa, anche in pic­co­lo, e crea­re posti di lavo­ro per sé e per altri.

3) Lo sco­po è quel­lo di favo­ri­re l’apprendimento dei pro­ces­si di ragio­na­men­to fun­zio­na­li al fare impre­sa in manie­ra effi­ca­ce, eti­ca e soste­ni­bi­le. La dif­fe­ren­za tra un impren­di­to­re e un non impren­di­to­re è un set di pen­sie­ri e moda­li­tà di ragio­na­men­to che è pos­si­bi­le appren­de­re. Da soli que­sti ragio­na­men­ti non fan­no di un disoc­cu­pa­to un impren­di­to­re, ma sono il pun­to di ini­zio per impa­ra­re a fare impre­sa, se sei inte­res­sa­to a farlo.

4) L’Italia ha biso­gno di posti di lavo­ro. I posti di lavo­ro non li crea il Gover­no per decre­to, li crea­no gli impren­di­to­ri. Per que­sto abbia­mo biso­gno di più impren­di­to­ri, che fac­cia­no impre­sa in manie­ra effi­ca­ce, eti­ca e soste­ni­bi­le. Oltre che lan­cia­re seve­ri moni­ti con­tro i diso­ne­sti, occor­re dare soste­gno agli one­sti: l’Italia pro­dut­ti­va e quel­la che vuo­le esser­lo. Que­sto è il sen­so del­la nostra cam­pa­gna per il lavo­ro. Non voglia­mo “un Pae­se di soli impren­di­to­ri”, ma sem­pli­ce­men­te un Pae­se con più impren­di­to­ri. Soprat­tut­to con un cer­to tipo di impren­di­to­ri. Que­sto ser­ve agli impren­di­to­ri e ai dipen­den­ti. In Ita­lia abbia­mo avu­to gli Oli­vet­ti, i Mar­zot­to, Mat­tei (solo per citar­ne alcu­ni): fare impre­sa in manie­ra inno­va­ti­va, effi­ca­ce, eti­ca e soste­ni­bi­le è nel­la nostra tra­di­zio­ne. Ma sem­bria­mo esser­ce­ne dimenticati.

5) Abbia­mo deci­so di non arren­der­ci al pro­ces­so di de-indu­stria­liz­za­zio­ne che sta viven­do il nostro Pae­se e al sen­so di impo­ten­za appre­sa che anni di cri­si han­no pro­dot­to nei lavo­ra­to­ri e negli imprenditori.

6) Ci sono per­so­ne over 50, oggi disoc­cu­pa­te, che han­no espe­rien­ze impor­tan­ti di lavo­ro in azien­da, o cono­sco­no un mestie­re, e che potreb­be­ro dive­ni­re impren­di­to­ri e crea­re posti di lavo­ro per sé e per altri se ven­go­no indi­riz­za­te su come fare. Non dob­bia­mo disper­de­re le ener­gie e il talen­to di que­ste per­so­ne. Ci sono per­so­ne under 30, oggi disoc­cu­pa­te, che han­no tito­li di stu­dio e spe­cia­liz­za­zio­ni impor­tan­ti. Anche loro pos­so­no esse­re indi­riz­za­re a fare impre­sa e crea­re posti di lavo­ro per sé e per altri. Non dob­bia­mo disper­de­re le ener­gie e il talen­to di que­ste per­so­ne.

7) La scel­ta cru­cia­le per un Pae­se che non cre­sce è come gene­ra­re il cam­bia­men­to del­la pro­pria strut­tu­ra pro­dut­ti­va. Per que­sto nel luglio scor­so abbia­mo crea­to il blog. Dif­fon­de­re modi di ragio­na­re fun­zio­na­li al fare impre­sa con suc­ces­so in manie­ra eti­ca e soste­ni­bi­le è un pri­mo pas­so. In base alle ener­gie che riu­sci­re­mo a coin­vol­ge­re ci pia­ce­reb­be met­te­re in atto for­me più for­ti di pro­mo­zio­ne dell’auto-imprenditorialità tra i disoc­cu­pa­ti.

8) Da luglio il blog ha avu­to più di 65 mila visi­te. Abbia­mo rice­vu­to anche una discre­ta atten­zio­ne da par­te del­la stam­pa (Cor­rie­re del­la Sera/La nuvo­la del lavo­ro, Avve­ni­re, Are­na di Vero­na) e il soste­gno da par­te dell’architetto e sena­to­re a vita Ren­zo Pia­no, e dell’alpinista Rei­n­hold Messner.

9) Il blog si basa anche sul­la mia espe­rien­za uni­ver­si­ta­ria sui pro­ces­si di deci­sio­ne degli impren­di­to­ri, degli inve­sti­to­ri pro­fes­sio­na­li e dei ven­tu­re capi­ta­li­st, (ho fat­to per un perio­do l’assistente uni­ver­si­ta­rio occu­pan­do­mi di que­ste tema­ti­che e ho qual­che pub­bli­ca­zio­ne sul tema), oltre che sul­la mia espe­rien­za di 15 anni nel set­to­re finan­zia­rio (ho uno stu­dio di con­su­len­za in mate­ria di inve­sti­men­ti, con com­pe­ten­ze spe­ci­fi­che sui pro­ces­si deci­sio­na­li di investimento).

10) Cer­chia­mo di pro­muo­ve­re tan­to la cul­tu­ra del­le start-up quan­to quel­la del­le impre­se a tas­si di cre­sci­ta più tra­di­zio­na­li, con l’obiettivo di non disper­de­re per­so­ne con com­pe­ten­ze che potreb­be­ro fare impre­sa ma non san­no come fare. Soprat­tut­to, lo ripe­to, con l’idea di fare qual­co­sa per cer­ca­re di far usci­re que­ste per­so­ne dal­la con­di­zio­ne di impo­ten­za appre­sa in cui anni di cri­si han­no pre­ci­pi­ta­to il Pae­se. Con l’idea di far tor­na­re a par­la­re di impresa—innovativa, effi­ca­ce, eti­ca, e sostenibile—gli italiani.

11) In giro non c’è lavo­ro, ma vedo tan­tis­si­me cose da fare. Cose per cui pri­ma o poi qual­cu­no vor­rà paga­re. Piut­to­sto che resta­re sen­za far nien­te pro­va a vede­re se rie­sci ad avvia­re una impre­sa effi­ca­ce, eti­ca e soste­ni­bi­le: non un lavo­ro auto­no­mo, non una par­ti­ta IVA (sul­le qua­li gra­va un cari­co fisca­le signi­fi­ca­ti­vo), pro­prio una impre­sa (sul­la qua­le gra­va un cari­co fisca­le leg­ger­men­te miglio­re) che ti dia lavo­ro e crei posti di lavo­ro per altri. Pen­sa all’export, pen­sa al turi­smo, pen­sa a inter­net, pen­sa ai ser­vi­zi alle per­so­ne. Il mon­do cam­bia, se sei al pas­so con il cam­bia­men­to ci sono e ci saran­no sem­pre nuo­ve oppor­tu­ni­tà per fare impre­sa e crea­re lavo­ro. Ma occor­re cer­car­le. Non ti arren­de­re.

12) Ciò che ha mes­so in moto il “mira­co­lo ita­lia­no” degli anni ’50-’60 è sta­ta una sim­pa­tia dif­fu­sa tra la gen­te per il dar­si da fare, per il fare impre­sa. L’idea era dif­fu­sa tan­to tra i mol­ti che avvia­va­no un’impresa, tan­to tra chi non lo face­va e maga­ri resta­va dipen­den­te. Era un cli­ma in cui fare impre­sa era di moda. C’era sim­pa­tia e soste­gno mora­le per chi si inge­gna­va per rial­zar­si da solo. Per chi cer­ca­va di miglio­ra­re la pro­pria con­di­zio­ne e quel­la degli altri. Per chi imma­gi­na­va il futu­ro e poi ini­zia­va a costruir­lo. Abbia­mo biso­gno di dif­fon­de­re di nuo­vo un’idea e un cli­ma simi­le nel nostro Pae­se.

Pro­va a col­ti­va­re l’idea di inven­tar­ti un lavo­ro per te e per altri. Non è così impos­si­bi­le come ti han­no inse­gna­to per ren­der­ti un buon dipendente—quando ser­vi­va­no mol­ti dipen­den­ti per far fun­zio­na­re il Sistema.

Visi­ta 50/30 Blog, maga­ri ini­zian­do a leg­ge­re l’articolo “Come pen­sa un disoc­cu­pa­to, come pen­sa un impren­di­to­re”. Lo tro­vi a que­sto indi­riz­zo.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a