Marche. Storie difficili e storie virtuose.

Civati FermoCosì bene­det­ta da Dio di bel­lez­za, di varie­tà, di uber­tà, tra que­sto digra­da­re di mon­ti che difen­do­no, tra que­sto disten­der­si di mari che abbrac­cia­no, tra que­sto sor­ge­re di col­li che salu­ta­no, tra que­sta aper­tu­ra di val­li che sor­ri­do­no”. Così Car­duc­ci dipin­ge la ter­ra mar­chi­gia­na. Ed anche in que­sta splen­di­da ter­ra ha fat­to tap­pa l’in­fi­ni­to “giro d’Italia“del can­di­da­to alla segre­te­ria Giu­sep­pe Civa­ti. Fer­mo, Asco­li, Reca­na­ti, Jesi, Pesa­ro, que­ste le tap­pe mar­chi­gia­ne. 1 novem­bre ore 15. Si comin­cia da Fer­mo. Com­pa­gna di viag­gio Bea­tri­ce Bri­gno­ne, refe­ren­te mar­chi­gia­na per Civa­ti Segre­ta­rio e pri­ma dei non elet­ti alla Came­ra, dopo una cam­pa­gna per le par­la­men­ta­rie coin­vol­gen­te e par­te­ci­pa­ta. “Il PD non deve più esse­re il Par­ti­to dei delu­si, sono 20 anni che accu­mu­lia­mo delu­sio­ni”. Comin­cia con un inno al cam­bia­men­to l’in­ter­ven­to di Civa­ti al Palaz­zo dei Prio­ri di Fer­mo. “Il nostro è un Par­ti­to che in que­sti anni ha cam­bia­to la linea tan­te vol­te, sen­za mai con­sul­ta­re gli elet­to­ri come stan­no facen­do in Ger­ma­nia”. Ma quin­di qua­le linea segui­re? L’a­spi­ran­te segre­ta­rio non ha dub­bi. Per sco­pri­re la dire­zio­ne biso­gna con­sul­ta­re iscrit­ti ed elet­to­ri. Il Con­gres­so è l’oc­ca­sio­ne per cono­sce­re gli umo­ri del popo­lo demo­cra­ti­co e capi­re dove stia­mo andan­do e con qua­li inten­zio­ni. La dire­zio­ne che indi­ca Civa­ti è quel­la del­l’al­ter­na­ti­va: “Se vin­co io cam­bia tut­to il grup­po diri­gen­te”. Un’al­ter­na­ti­va che pas­sa dal­la ritro­va­ta cen­tra­li­tà di temi da trop­po tem­po accan­to­na­ti, come l’am­bien­te e i dirit­ti civi­li. I tan­ti Fer­ma­ni in sala annui­sco­no. Non civati ascolic’è più tem­po. Ore 17e30. Asco­li Pice­no. L’in­con­tro è pre­vi­sto in una sala con­fe­ren­ze che si rive­la trop­po pic­co­la per ospi­ta­re le tan­tis­si­me per­so­ne accor­se. L’in­con­tro vie­ne allo­ra spo­sta­to in una sala più capien­te, pres­so il Palaz­zo dei Capi­ta­ni. Par­la di una sta­gio­ne nuo­va Civa­ti, una sta­gio­ne in cui il PD rie­sca a inclu­de­re i Movi­men­ti spar­si per l’I­ta­lia, facen­do­li diven­ta­re for­za di gover­no. Per cam­bia­re sta­gio­ne biso­gna par­te­ci­pa­re. “A chi chie­de — per­chè sei anco­ra nel PD — dob­bia­mo con­tro­bat­te­re — e tu per­chè sei anco­ra fuo­ri”. E’ un invi­to a coin­vol­ge­re più gen­te pos­si­bi­le, nei posti di lavo­ro, in Uni­ver­si­tà, in fami­glia, por­ta a por­ta, come fan­no in altre par­ti del mon­do: “Oba­ma é del­l’E­mi­lia, per­ché ha usa­to un data­ba­se per il por­ta a por­ta come face­va il Pci”. La pos­si­bi­li­tà che offre Civa­ti all’I­ta­lia è una pos­si­bi­li­tà irri­pe­ti­bi­le, un Par­ti­to sen­za i 101, che pos­sa tra­ghet­ta­re i demo­cra­ti­ci dal­la delu­sio­ne alla spe­ran­za. Per fare que­sto viag­gio biso­gna met­te­re un pun­to defi­ni­ti­vo a sto­rie tri­sti come l’a­no­ma­lo boom di tes­se­ra­men­ti in tut­ta Ita­lia: “È ora di supe­ra­re il siste­ma del­le tes­se­re. È una sto­ria inde­co­ro­sa che mi ricor­da le tes­se­re tele­fo­ni­che prepagate”.

Civati RecanatiDopo un inten­so dibat­ti­to, si ripar­te. Ore 21e30. Reca­na­ti, sala con­ve­gni di Vil­la Col­lo­re­do Mels. Anche qui sala affol­la­tis­si­ma. “Non ho D’A­le­ma die­tro, ma tan­ta bel­la gen­te davan­ti”, ini­zia così Civa­ti, lan­cian­do una frec­cia­ti­na allo sfi­dan­te Cuper­lo. Civa­ti sve­la gli ingre­dien­ti del­la sua pro­po­sta poli­ti­ca, un vir­tuo­so mix di tra­di­zio­ne e inno­va­zio­ne: “Non abbia­mo fat­to il PD solo per met­te­re insie­me due par­ti­ti. Non ci sono più i Ver­di e i Socia­li­sti in Ita­lia. Dob­bia­mo recu­pe­rar­li, dob­bia­mo recu­pe­ra­re la tra­di­zio­ne ambien­ta­li­sta, socia­li­sta e repub­bli­ca­na. Solo così il nuo­vo acqui­sta sen­so”. Una pro­po­sta poli­ti­ca con del­le stel­le pola­ri: Pro­di, “a cui biso­gna dare la tes­se­ra n.1 del PD”, e Rodo­tà, “per aprir­ci ai Movi­men­ti”. Biso­gna rap­pre­sen­ta­re una vasta area di elet­to­ri che ci guar­da­no con inte­res­se ma sono anco­ra pro­fon­da­men­te feri­ti e delu­si: “Abbia­mo per­so la for­za di rap­pre­sen­ta­re sen­ti­men­ti con­di­vi­si a for­za di dare solo col­pe indi­vi­dua­li”. Biso­gna smet­te­re di inse­gui­re i Mode­ra­ti se si vuo­le dav­ve­ro costrui­re un’al­ter­na­ti­va vali­da. Un mare di pro­po­ste in cui i con­cit­ta­di­ni di Leo­par­di sem­bra­no “nau­fra­ga­re dol­ce­men­te”. Con Reca­na­ti si chiu­de il pri­mo gior­no del tour marchigiano.

civati jesiIl 2 novem­bre comin­cia alle ore 10. Appun­ta­men­to a Jesi, pres­so il palaz­zo dei Con­ve­gni, per incon­tra­re lavo­ra­to­ri e rap­pre­sen­tan­ti sin­da­ca­li del­le azien­de in cri­si del ter­ri­to­rio. Civa­ti ha da pri­ma ascol­ta­to gli inter­ven­ti di alcu­ne rap­pre­sen­tan­ze sin­da­ca­li inter­ve­nu­te, per poi espor­re i pun­ti chia­ve del­la pro­pria mozio­ne sui temi del lavo­ro e del­le poli­ti­che socia­li. Sul tema lavo­ro Civa­ti è deci­so: “Difen­de­re i lavo­ra­to­ri non è un lavo­ro da “vec­chia sini­stra” ma anzi è l’unica cosa che dob­bia­mo fare. In un pae­se, l’Italia, dove non è più con­ve­nien­te fare degli inve­sti­men­ti e dove si toglie l’Imu a chi può per­met­ter­si di pagar­la è fon­da­men­ta­le usci­re da que­sta visio­ne e acqui­sta­re matu­ri­tà. Nel con­gres­so dob­bia­mo par­la­re di que­sti argo­men­ti, dob­bia­mo rico­strui­re il cen­tro­si­ni­stra e abbrac­cia­re que­sti temi”. Le ricet­te che Civa­ti pro­po­ne, argo­men­tan­do pun­to per pun­to, sono: lot­ta all’evasione fisca­le, red­di­to mini­mo garan­ti­to e ridu­zio­ne del­le tas­se sul lavo­ro. Non dob­bia­mo cer­ca­re per­so­ne “popo­la­ri” ma far diven­ta­re que­sti temi vera­men­te popo­la­ri. Voglio un par­ti­to che cono­sca fino infon­do tut­ta la cate­na del mon­do del lavo­ro, un Pd che dal 9 dicem­bre si rimet­ta in moto, giran­do l’Italia lon­ta­no dal­le tele­ca­me­re per cono­sce­re tut­te que­ste real­tà. Che entri sui luo­ghi di lavo­ro. Un Par­ti­to Demo­cra­ti­co all’aria aper­ta. Non è impos­si­bi­le ave­re un par­ti­to ed un pae­se che par­li­no di que­sti argo­men­ti”.

civati pesaro 2Con que­sta inie­zio­ne di spe­ran­za si ripar­te. Desti­na­zio­ne Pesa­ro, cine­ma Astra. Oltre 450 per­so­ne per l’o­no­re­vo­le di Mon­za. Qui ad atten­der­lo ci sono Mat­teo Cinal­li, segre­ta­rio pro­vin­cia­le dei Gio­va­ni Demo­cra­ti­ci, e Mar­co Boschi­ni, coor­di­na­to­re nazio­na­le del­l’as­so­cia­zio­ne “Comu­ni vir­tuo­si”, una rete di Enti loca­li, che ope­ra a favo­re di una armo­nio­sa e soste­ni­bi­le gestio­ne dei pro­pri Ter­ri­to­ri. Diver­si Sin­da­ci “vir­tuo­si” sono sali­ti sul pal­co rac­con­tan­do sto­rie di “straor­di­na­ria ammi­ni­stra­zio­ne”, dal sin­da­co di Mon­sa­no e pre­si­den­te nazio­na­le del­l’as­so­cia­zio­ne “Comu­ni Vir­tuo­si” Luca Fio­ret­ti ad Etto­re Mari­ni, rap­pre­sen­tan­te del Movi­men­to “Agen­de Ros­se”, fino a Pep­pi­no Pao­li­ni, sin­da­co di Iso­la del Pia­no e soste­ni­to­re del­la mozio­ne Civa­ti, che ha par­la­to del pro­get­to “Fat­to­ria del­la lega­li­ta” rea­liz­za­to con il soste­gno del­l’as­so­cia­zio­ne Libe­ra. Dopo aver ascol­ta­to, Civa­ti inter­vie­ne par­lan­do ai Pesa­re­si del­la sua pro­po­sta. Sogna un Pae­se “soste­ni­bi­le”, una paro­la che acqui­sta sen­so sco­pren­do­ne l’e­ti­mo­lo­gia: “pro­lun­ga­re il suo­no, man­te­ne­re il sen­so”. Per costrui­re un pae­se soste­ni­bi­le occor­ro­no scel­te pre­ci­se, “le spe­se per la scuo­la van­no tenu­te fuo­ri dal con­to del debi­to”, “non c’è meri­to sen­za ugua­glian­za”. Per far que­sto dob­bia­mo ritor­na­re a fare poli­ti­ca, dob­bia­mo fare la nostra par­te, “smet­ten­do­la di inse­gui­re Casi­ni”. “Abbia­mo un par­ti­to fuo­ri dal PD più gran­de del PD” e la sfi­da che Civa­ti pro­po­ne è pro­prio quel­la di far tor­na­re a par­te­ci­pa­re que­sto Par­ti­to rima­sto all’e­ster­no, solo così si cam­bia dav­ve­ro. Dedi­ca lun­ga par­te del suo inter­ven­to ad elo­gia­re le pra­ti­che vir­tuo­se di tan­ti bra­vi Sin­da­ci in giro per l’I­ta­lia, “in tan­ti comu­ni i sin­da­ci fan­no un lavo­ro paz­ze­sco, con tan­te dif­fi­col­tà, han­no un con­tat­to con la real­tà che noi abbia­mo per­so”. Ecco è pro­prio que­sto attac­ca­men­to alla real­tà che dob­bia­mo recu­pe­ra­re, in una fase poli­ti­ca in cui non com­pren­dia­mo più i nostri elet­to­ri: “Un ragaz­zo che par­la di con­su­mo di suo­lo o acqua pub­bli­ca non è un gril­li­no, è un ragaz­zo che vuo­le fare poli­ti­ca”. Una real­tà che si risco­pre cam­bian­do il para­dig­ma: “Rove­scia­mo la pira­mi­de, sia­no i diri­gen­ti nazio­na­li a rice­ve­re e ascol­ta­re quel­li dei territori”. 

Fini­sce con que­ste paro­le col­me di cam­bia­men­to, cam­bia­men­to vero, il tour mar­chi­gia­no di Giu­sep­pe Civa­ti. Un giro fat­to di sale gre­mi­te, un grup­po di soste­ni­to­ri nume­ro­sis­si­mo e atti­vo sul ter­ri­to­rio, inte­res­san­ti dibat­ti­ti, sto­rie dif­fi­ci­li e com­pli­ca­te e sto­rie di vir­tuo­sa ammi­ni­stra­zio­ne. Vir­tuo­si­smo di cui il PD neces­si­ta per sal­var­si da se stesso.

civati pesaro 3

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Congresso 2024: depositata la mozione “Senza confini”

Alla sca­den­za dei ter­mi­ni da rego­la­men­to è per­ve­nu­ta la mozio­ne “Sen­za con­fi­ni”, col­le­ga­ta alla can­di­da­tu­ra a Segre­ta­ria di Fran­ce­sca Druetti.
La mozio­ne “Sen­za con­fi­ni” è cor­re­da­ta di 293 sot­to­scri­zio­ni vali­de di iscrit­ti e iscrit­te ed è com­ple­ta del­le carat­te­ri­sti­che richie­ste, per­tan­to risul­ta ammes­sa alla discus­sio­ne congressuale.

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.