Libia: Civati e Marcon, se c’è la guerra il Parlamento resti aperto

Non crediamo sia opportuno che il Parlamento chiuda oggi, non discuta dell'intervento militare in Libia se non attraverso una comunicazione del Governo e non abbia la possibilità di confrontarsi circa la partecipazione dell'Italia a operazione militari che in questo momento sono in difetto di legittimità. Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari Pippo Civati di Possibile e Giulio Marcon di Sinistra Italiana.

ROMA, 3 AGO — “Non cre­dia­mo sia oppor­tu­no che il Par­la­men­to chiu­da oggi, non discu­ta del­l’in­ter­ven­to mili­ta­re in Libia se non attra­ver­so una comu­ni­ca­zio­ne del Gover­no e non abbia la pos­si­bi­li­tà di con­fron­tar­si cir­ca la par­te­ci­pa­zio­ne del­l’I­ta­lia a ope­ra­zio­ne mili­ta­ri che in que­sto momen­to sono in difet­to di legittimità.

Capia­mo che sia impe­gna­ti­vo cam­bia­re i pia­ni ago­sta­ni, ma una simi­le ini­zia­ti­va del­l’I­ta­lia non può  pas­sa­re sot­to silen­zio. Il Par­la­men­to deve ritro­va­re la pro­pria cen­tra­li­tà”. Lo affer­ma­no in una nota con­giun­ta i par­la­men­ta­ri Pip­po Civa­ti di Pos­si­bi­le e Giu­lio Mar­con di Sini­stra Italiana.

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

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Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

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