Il lavoro è lavoro: un patto per la dignità dei lavoratori culturali

Il 2 feb­bra­io è sta­to pre­sen­ta­to a Roma alla Came­ra dei Depu­ta­ti il Plac – Pat­to per il lavo­ro cul­tu­ra­le, nato dal­la cam­pa­gna “Mi rico­no­sci? Sono un pro­fes­sio­ni­sta dei Beni Cul­tu­ra­li”. La cam­pa­gna è sta­ta lan­cia­ta per man­te­ne­re alta l’at­ten­zio­ne sul­la que­stio­ne del­le pro­fes­sio­ni dei Beni Cul­tu­ra­li, cate­go­ria che spes­so e volen­tie­ri vede il pro­prio lavo­ro sva­lu­ta­to sia dal pun­to di vista con­trat­tua­le, sia da quel­lo del­la per­ce­zio­ne del­la mag­gior par­te del pub­bli­co, com­pre­so quel­lo che fre­quen­ta i beni culturali.

Ad aumen­ta­re la con­fu­sio­ne e a inde­bo­li­re ulte­rior­men­te la posi­zio­ne dei pro­fes­sio­ni­sti dei Beni Cul­tu­ra­li con­tri­bui­sce l’u­so e abu­so di tiro­ci­ni, sta­ge, lavo­ro volon­ta­rio e pre­sta­zio­ni gra­tui­te a vario tito­lo, di cui ci sia­mo già occu­pa­ti qui.
L’ac­ces­so alle pro­fes­sio­ni, le tipo­lo­gie di con­trat­ti e col­la­bo­ra­zio­ni, la digni­tà del lavo­ro e dei lavo­ra­to­ri – non­ché lo sta­to di salu­te del nostro patri­mo­nio cul­tu­ra­le – sono in gio­co in que­sta par­ti­ta, e il Plac si rivol­ge a tut­ti, dai respon­sa­bi­li di istru­zio­ne e for­ma­zio­ne, ai pro­fes­sio­ni­sti, ai dato­ri di lavo­ro e anche all’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, apren­do a tut­ti la pos­si­bi­li­tà di sot­to­scri­ve­re il documento.
Pos­si­bi­le sot­to­scri­ve il Plac e met­te a dispo­si­zio­ne il pro­prio lavo­ro e i pro­pri rap­pre­sen­tan­ti nel­le isti­tu­zio­ni per­ché le sue linee gui­da ven­ga­no appli­ca­te e le sue indi­ca­zio­ni rece­pi­te dal­la più ampia pla­tea pos­si­bi­le, del set­to­re e oltre.

Qui pote­te infor­mar­vi sul­la cam­pa­gna “Mi rico­no­sci?”  men­tre qui pote­te leg­ge­re e sot­to­scri­ve­re il Plac.

 

 

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