La sicurezza secondo il ministro Minniti

Con le sanzioni amministrative contro senza fissa dimora, immigrati, persone in situazione di disagio sociale ed economico, tossicodipendenti in nome della sicurezza e del decoro urbano si colpiscono i poveri ma non le cause della povertà. Viene da chiedersi poi con quale presunzione di efficacia.

Le Com­mis­sio­ni riu­ni­te Affa­ri Costi­tu­zio­na­li e Giu­sti­zia stan­no esa­mi­nan­do il decre­to leg­ge Min­ni­ti in mate­ria di sicu­rez­za urba­na, un prov­ve­di­men­to che dal pun­to di vista cul­tu­ra­le, pri­ma anco­ra che poli­ti­co, evi­den­zia il vero vol­to del gover­no Gen­ti­lo­ni, pro­se­cu­zio­ne meno scop­piet­tan­te ma altret­tan­to noci­va del gover­no Renzi.

Con le san­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve con­tro sen­za fis­sa dimo­ra, immi­gra­ti, per­so­ne in situa­zio­ne di disa­gio socia­le ed eco­no­mi­co, tos­si­co­di­pen­den­ti in nome del­la sicu­rez­za e del deco­ro urba­no si col­pi­sco­no i pove­ri ma non le cau­se del­la pover­tà. Vie­ne da chie­der­si poi con qua­le pre­sun­zio­ne di efficacia.

Una del­le nor­me più odio­se e dan­no­se è quel­la pre­vi­sta dal­l’art. 11 del decre­to, che disci­pli­na — solo sul ver­san­te secu­ri­ta­rio e nel­l’ot­ti­ca del­la pre­mi­nen­te tute­la del­la pro­prie­tà — lo sgom­be­ro di immo­bi­li occu­pa­ti arbi­tra­ria­men­te. La Com­mis­sio­ne Affa­ri Socia­li ha giu­sta­men­te ma inu­til­men­te rac­co­man­da­to che l’im­pie­go del­la for­za pub­bli­ca deb­ba tene­re con­to del­la con­di­zio­ne socia­le del­le per­so­ne e dei nuclei fami­lia­ri occu­pan­ti (mino­ri, anzia­ni, per­so­ne con disa­bi­li­tà) e ven­ga rea­liz­za­to solo qua­lo­ra il Comu­ne sia in gra­do di offri­re una digni­to­sa solu­zio­ne abi­ta­ti­va alternativa.

Il Gover­no e la sua mag­gio­ran­za, il cui per­no è il PD che ormai ha defi­ni­ti­va­men­te smar­ri­to e per­si­no rin­ne­ga­to i valo­ri di rife­ri­men­to del­le ori­gi­ni, blin­da­no un testo poli­zie­sco, anti­so­cia­le, genui­na­men­te di destra, che cer­che­re­mo di ren­de­re meno inde­cen­te con i nostri emen­da­men­ti e che avver­se­re­mo con tut­te le nostre for­ze in Parlamento.

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