
Un giovedì di ottobre il Sannio si è svegliato sotto il fango. Piogge insistenti hanno provocato lo straripamento del fiume Calore e di altri corsi d’acqua procurando danni quantificati, ad ora, per 81 milioni di euro. I morti sono stati “solo” due, ma le vite stravolte sono centinaia di migliaia. Aziende agricole in ginocchio, decine di imprese hanno perso macchinari e contano i danni alle strutture, il lavoro di migliaia di persone è in pericolo come tutto il futuro di una intera provincia.