Verso un’Europa più unita, democratica e sovrana

Negli ultimi anni con Possibile ed Europa Possibile abbiamo sostenuto varie iniziative promosse da organizzazioni della società civile, come il Movimento Federalista Europeo, per portare avanti questo progetto di riforma necessario per costruire un presente ed un futuro all’insegna della sostenibilità economica, sociale e ambientale. E soprattutto per rafforzare le fondamenta del progetto di un’Europa libera e unita, capace di garantire attraverso il diritto e non con la forza, una pace duratura in Europa e nel mondo.

Otti­ma noti­zia: il Par­la­men­to euro­peo ha vota­to in favo­re del­le rifor­me isti­tu­zio­na­li neces­sa­rie per raf­for­za­re il ruo­lo dell’UE e allo stes­so tem­po rida­re voce allǝ cittadinǝ.

Il Rap­por­to adot­ta­to dal Par­la­men­to euro­peo rispon­de alle richie­ste espres­se dal­lǝ cit­ta­di­nǝ nell’ambito del­la Con­fe­ren­za sul futu­ro dell’Europa, il cui obiet­ti­vo – defi­ni­to tale dal­le stes­se isti­tu­zio­ni euro­pee – era quel­lo di dare un nuo­vo slan­cio al pro­get­to di inte­gra­zio­ne euro­pea raf­for­zan­do le isti­tu­zio­ni euro­pee e la loro capa­ci­tà decisionale.

La pre­si­den­za spa­gno­la del Con­si­glio dovreb­be pre­sen­ta­re il Rap­por­to al Con­si­glio euro­peo di dicem­bre, che deci­de­rà se dare segui­to o meno alle pro­po­ste del Parlamento.

Per­ché una rifor­ma dei trattati?

Le sfi­de prin­ci­pa­li del­la nostra epo­ca — dal cam­bia­men­to cli­ma­ti­co alla gestio­ne dei flus­si migra­to­ri, dal­le guer­re, al ter­ro­ri­smo e alle minac­ce allo sta­to di dirit­to, dal­la tran­si­zio­ne digi­ta­le all’aumento del­le disu­gua­glian­ze e dell’ingiustizia socia­le – sono di natu­ra trans­na­zio­na­le e non pos­so­no esse­re risol­te se affron­ta­te uni­ca­men­te a livel­lo nazio­na­le o loca­le. E per poter pesa­re nel­le deci­sio­ni pre­se a livel­lo glo­ba­le, dob­bia­mo pri­ma esse­re in gra­do di agi­re a livel­lo europeo.

Tut­ta­via, alla neces­si­tà di risol­ve­re a livel­lo glo­ba­le que­stio­ni di por­ta­ta glo­ba­le, si affian­ca quel­la di assi­cu­ra­re la legit­ti­mi­tà demo­cra­ti­ca del­le isti­tu­zio­ni, in modo tale che le deci­sio­ni sia­no espres­sio­ne di un indi­riz­zo poli­ti­co impres­so dal popo­lo, tito­la­re del­la sovra­ni­tà. Il pri­mo pas­so è quin­di costrui­re un’Europa più uni­ta, demo­cra­ti­ca e sovra­na attra­ver­so una pro­fon­da rifor­ma isti­tu­zio­na­le in sen­so federale.

Le modi­fi­che dei trat­ta­ti pro­po­ste dal Par­la­men­to van­no in que­sta dire­zio­ne, e per­met­te­reb­be­ro di:

- raf­for­za­re la capa­ci­tà di azio­ne dell’UE aumen­tan­do il nume­ro di mate­rie in cui le deci­sio­ni ven­go­no pre­se a mag­gio­ran­za qua­li­fi­ca­ta, in modo tale da avvi­ci­nar­si con mag­gior fedel­tà ad un siste­ma bica­me­ra­le, con­fe­ren­do ulte­rio­ri pote­ri al Par­la­men­to euro­peo tra cui quel­lo di ini­zia­ti­va legislativa;

- isti­tui­re una com­pe­ten­za esclu­si­va del­l’U­nio­ne per l’am­bien­te e la bio­di­ver­si­tà e per i nego­zia­ti sui cam­bia­men­ti climatici;

- esten­de­re le com­pe­ten­ze dell’UE (che diven­te­reb­be­ro con­cor­ren­ti) in mate­ria di sani­tà pub­bli­ca e di tute­la e pro­mo­zio­ne del­la salu­te uma­na, non­ché in mate­ria di pro­te­zio­ne civi­le, indu­stria e istru­zio­ne, in par­ti­co­la­re per quan­to, con­cer­ne que­stio­ni trans­na­zio­na­li qua­li il rico­no­sci­men­to reci­pro­co di tito­li di stu­dio, voti, com­pe­ten­ze e qualifiche;

- amplia­re le com­pe­ten­ze con­cor­ren­ti del­l’U­nio­ne ai set­to­ri del­l’e­ner­gia, degli affa­ri este­ri, del­la sicu­rez­za ester­na e del­la dife­sa, del­la poli­ti­ca in mate­ria di fron­tie­re ester­ne nel­lo spa­zio di liber­tà, sicu­rez­za e giustizia.

- aggiun­ge­re la vio­len­za di gene­re e la cri­mi­na­li­tà ambien­ta­le alle cate­go­rie di “rea­ti dell’Unione” (ai sen­si dell’art.83.1 TFUE);

- con­sen­ti­re al Pre­si­den­te del­la Com­mis­sio­ne euro­pea di sce­glie­re i rispet­ti­vi mem­bri in base alle pre­fe­ren­ze poli­ti­che, garan­ten­do al con­tem­po l’e­qui­li­brio geo­gra­fi­co e demo­gra­fi­co. La dimen­sio­ne del­la Com­mis­sio­ne — ribat­tez­za­ta “Ese­cu­ti­vo euro­peo” — sareb­be sia fis­sa­ta ad un mas­si­mo di 15 mem­bri, scel­ti tra i cit­ta­di­ni degli Sta­ti mem­bri sul­la base di un siste­ma di rota­zio­ne pari­ta­ria (come già pre­vi­sto dagli attua­li trat­ta­ti) men­tre i sot­to­se­gre­ta­ri sareb­be­ro nomi­na­ti tra i cit­ta­di­ni degli Sta­ti mem­bri che non han­no un cit­ta­di­no rap­pre­sen­ta­to nel Collegio.

- poten­zia­re gli stru­men­ti di par­te­ci­pa­zio­ne dei cit­ta­di­ni al pro­ces­so deci­sio­na­le del­l’UE nel qua­dro del­la demo­cra­zia rappresentativa.

Que­ste sono solo alcu­ne del­le prin­ci­pa­li pro­po­ste di riforma.

Negli ulti­mi anni con Pos­si­bi­le ed Euro­pa Pos­si­bi­le abbia­mo soste­nu­to varie ini­zia­ti­ve pro­mos­se da orga­niz­za­zio­ni del­la socie­tà civi­le, come il Movi­men­to Fede­ra­li­sta Euro­peo, per por­ta­re avan­ti que­sto pro­get­to di rifor­ma neces­sa­rio per costrui­re un pre­sen­te ed un futu­ro all’insegna del­la soste­ni­bi­li­tà eco­no­mi­ca, socia­le e ambien­ta­le. E soprat­tut­to per raf­for­za­re le fon­da­men­ta del pro­get­to di un’Europa libe­ra e uni­ta, capa­ce di garan­ti­re attra­ver­so il dirit­to e non con la for­za, una pace dura­tu­ra in Euro­pa e nel mondo.

Non si trat­ta di uto­pia, le isti­tu­zio­ni, le leg­gi e i trat­ta­ti sono fat­ti da uomi­ni e don­ne, ed è pos­si­bi­le cam­biar­li lad­do­ve vi sia la volon­tà poli­ti­ca di farlo.

 

 

 

 

 

 

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