E’ troppo tardi

È troppo tardi. Lo dico non con rassegnazione, ma con l’arrabbiatura di chi – e siamo tanti, ma non abbastanza – da tempo denunciava il presentarsi di un nuovo fascismo, mentre gli altri – tanti – ridevano, alzavano le spalle, minimizzavano.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]È trop­po tar­di. Lo dico non con ras­se­gna­zio­ne, ma con l’arrabbiatura di chi – e sia­mo tan­ti, ma non abba­stan­za – da tem­po denun­cia­va il pre­sen­tar­si di un nuo­vo fasci­smo, men­tre gli altri – tan­ti – ride­va­no, alza­va­no le spal­le, minimizzavano.

Io ricor­do quan­do, mesi e mesi pri­ma del­le ele­zio­ni del­lo scor­so 4 mar­zo, chi era al gover­no del pae­se spie­ga­va che l’opinione pub­bli­ca non avreb­be capi­to la can­cel­la­zio­ne del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na e l’introduzione del­lo ius soli.

Io ricor­do quan­do, un anno e mez­zo fa, ci spie­ga­ro­no che i flus­si migra­to­ri dal­la Libia devo­no esse­re gesti­ti soste­nen­do un gover­no libi­co non in gra­do di garan­ti­re mini­ma­men­te il rispet­to dei dirit­ti uma­ni, e che que­sto anda­va fat­to per­ché c’era in bal­lo la «tenu­ta demo­cra­ti­ca del pae­se». Io ricor­do chi fu il pri­mo a chie­de­re che le Ong bat­ten­ti ban­die­ra di altri pae­si euro­pei si recas­se­ro in quei pae­si, e chi pro­po­se un codi­ce di condotta.

Io ricor­do quan­do, pri­ma anco­ra dell’inizio del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le, si con­ce­de­va spa­zio infi­ni­to su reti pub­bli­che e pri­va­te non solo a chi dichia­ra­va espli­ci­ta­men­te di esse­re fasci­sta, ma al raz­zi­smo stri­scian­te, sub­do­lo e ancor più peri­co­lo­so, quel­lo che dif­fon­de noti­zie e ideo­lo­gie fal­se e che fal­si­fi­ca­no la real­tà, a par­ti­re dal­la immon­da ver­go­gna del cosid­det­to “pia­no Kaler­gi” per la sosti­tu­zio­ne etnica.

Io ricor­do un’informazione in lar­ga par­te assen­te, con rare e enco­mia­bi­li ecce­zio­ni. Ricor­do tele­gior­na­li su tele­gior­na­li, l’estate scor­sa, dedi­ca­ti alle Ong e sem­pre in manie­ra impre­ci­sa, che in nome del­la neu­tra­li­tà con­fon­de­va­no le ragio­ni del­la veri­tà e le ragio­ni dei crea­to­ri di noti­zie fal­se. Ricor­do ser­vi­zi gior­na­li­sti­ci in cui si rac­con­ta­va del­la distri­bu­zio­ne di pac­chi del­la spe­sa a fami­glie di ita­lia­ni in dif­fi­col­tà da par­te di grup­pi e par­ti­ti fasci­sti, pur di spie­ga­re che la sini­stra non c’è più, quan­do inve­ce sap­pia­mo benis­si­mo del­l’e­si­sten­za di tan­te ini­zia­ti­ve di soli­da­rie­tà di matri­ce progressista.

Io ricor­do quan­do ci dice­va­no tut­to que­sto, e ce lo dice­va­no per­ché con­vin­ti che così gli elet­to­ri avreb­be­ro vota­to i mode­ra­ti, con­te­nen­do l’avanzata del­le destre nel­le urne. Ce lo dice­va­no men­tre le destre era­no già avan­za­te nel pae­se, nei suoi umo­ri più pro­fon­di. Un «modo di pen­sa­re e di sen­ti­re, una serie di abi­tu­di­ni cul­tu­ra­li, una nebu­lo­sa di istin­ti oscu­ri e inson­da­bi­li pul­sio­ni», scri­ve­va Umber­to Eco, che sono sta­ti sdo­ga­na­ti da chi dice­va di voler­li com­bat­te­re uti­liz­zan­do gli stes­si stru­men­ti poli­ti­ci e cul­tu­ra­li dell’avversario.

È trop­po tar­di per­ché ci sarà da soste­ne­re una fati­ca incre­di­bi­le se voglia­mo anche solo riaf­fer­ma­re sem­pli­ci prin­ci­pi di uma­ni­tà, men­tre si è tes­su­ta la tra­ma perché quel­le inson­da­bi­li pul­sio­ni esplo­des­se­ro con tut­ta la loro vio­len­za, come le sem­pre più fre­quen­ti aggres­sio­ni a sfon­do raz­zia­le ci dimostrano.

È trop­po tar­di, ma è giu­sto. È giu­sto ora quan­to lo era allo­ra, ed è per que­sto che Pos­si­bi­le non si tire­rà indie­tro e con­ti­nue­rà a insistere.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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