“La risposta di Milano allo sgombero del Leoncavallo è stata forte e importante. Uno sgombero organizzato in gran fretta dal governo, un segnale per i propri elettori e per tutti quelli che confondono la sicurezza delle città con la soppressione di ogni spazio di confronto e di discussione libera. Un’idea di città che si basa sulla condivisione e la socialità e non sul profitto.”
Lo dichiara la segretaria nazionale di Possibile Francesca Druetti, oggi in piazza insieme ai comitati locali di Possibile Milano.
“Con lo sgombero voluto da Meloni e Piantedosi — continua Druetti — Milano è diventata più povera. Si è perso un pezzo di vita della città, un presidio di cura delle persone e del territorio. Le persone che erano in piazza oggi hanno dato un segnale di rimando al governo, portando la nostra enorme solidarietà a chi ha animato quello spazio nei suoi decenni di storia, a chi ha organizzato corsi, laboratori, scuole, concerti.”
“La repressione — conclude Druetti — è l’unico vero credo di questo governo, come dimostrano la vicenda del DDL Sicurezza, gli inasprimenti delle pene per chi protesta, la gestione muscolare delle piazze, quello che avviene all’interno delle carceri.
Una visione a cui ci opponiamo con tutta la nostra forza, mentre lottiamo per una città ospitale, inclusiva, che pensi alla qualità della vita, l’ambiente e l’erogazione di servizi essenziali e non alla speculazione immobiliare e al profitto a tutti i costi.”