Sulla doppia giornata di votazione per le amministrative questo Governo continua a fare le cose male e a utilizzare rimedi che peggiorano il danno. Come nel caso della data assurda decisa per la prossima tornata elettorale, a cavallo del ponte del 2 giugno, arrivata dopo innumerevoli sollecitazioni l’ultimo giorno utile. E ancora con la scelta di separarla dal referendum sulle trivelle (che già ci è costata 300 milioni di euro in più). In quel caso non mi pare di aver ascoltato nessuna anima bella sulla questione dell’astensionismo.
Ora invece, tradendo la decisione di votare un solo giorno come stabilito dal Governo Letta nel 2013 (e come avviene in tutta Europa) il Governo propone di votare due giorni anche il prossimo ottobre. Ci costerà 100 milioni di euro in più. Per la cronaca: i cittadini italiani che devono assistere a queste giravolte non avranno meno disaffezione nei confronti della politica. Anzi.