Davvero il carbone per spezzare la dipendenza dal gas russo?

La priorità del governo è al momento quella di ridurre i trasferimenti di denaro verso la Russia per non finanziare ulteriormente la guerra di invasione verso l’Ucraina e pertanto ridurre l’import di gas dalla Russia è una scelta necessaria. Ma quali sono i rischi?

La dram­ma­ti­ca situa­zio­ne in cui tut­ti sia­mo pre­ci­pi­ta­ti da gio­ve­dì 24 feb­bra­io met­te in evi­den­za, se anco­ra ce ne fos­se biso­gno, come le fon­ti ener­ge­ti­che fos­si­li sia­no un pro­ble­ma da cui affran­car­si, sia per le que­stio­ni geo­po­li­ti­che imma­nen­ti, sia per la tra­scu­ra­ta que­stio­ne cli­ma­ti­ca. La prio­ri­tà del gover­no è al momen­to quel­la di ridur­re i tra­sfe­ri­men­ti di dena­ro ver­so la Rus­sia per non finan­zia­re ulte­rior­men­te la guer­ra di inva­sio­ne ver­so l’Ucraina e per­tan­to ridur­re l’import di gas dal­la Rus­sia è una scel­ta neces­sa­ria. Ma qua­li sono i rischi?

Dia­mo uno sguar­do ai numeri.

Quan­to gas si usa al momen­to per la pro­du­zio­ne elet­tri­ca? Nel 2020 in Ita­lia sono sta­ti con­su­ma­ti 133.682,8 GWh lor­di, pari a 24.689 milio­ni di mc (6.418 kJ/kWh), solo per pro­du­zio­ne elet­tri­ca — in quan­to l’energia ter­mi­ca non è sosti­tui­bi­le nell’immediato — e tra­scu­ran­do la pro­du­zio­ne in coge­ne­ra­zio­ne (ener­gia elet­tri­ca e ener­gia da calo­re). Il 40.4% di pro­ve­nien­za rus­sa dovreb­be esse­re sosti­tui­to con altre fon­ti o altro gas. Stia­mo par­lan­do di 54.007,9 GWh.

Cin­go­la­ni ha annun­cia­to l’imminente incre­men­to del­la pro­du­zio­ne nazio­na­le, che nel 2020 si atte­sta­va intor­no a 4,069 GWh, por­tan­do l’estrazione di gas a 6 miliar­di di mc l’anno (+2,2). Un con­tri­bu­to non suf­fi­cien­te. Per far­lo tut­ta­via sono neces­sa­ri inve­sti­men­ti e il risul­ta­to sarà visi­bi­le solo a lun­go ter­mi­ne. Come anche l’annunciato incre­men­to del­la pro­du­zio­ne da LNG (gas natu­ra­le lique­fat­to) può avve­ni­re solo attra­ver­so nuo­vi inve­sti­men­ti sui rigas­si­fi­ca­to­ri. Non ci sono quin­di pos­si­bi­li­tà nel­l’im­me­dia­to di sosti­tui­re i flus­si di gas pro­ve­nien­te dal­la Rus­sia con altri flus­si. Oltre a que­sto, il gover­no ha indi­vi­dua­to la stra­da del­la “riac­cen­sio­ne” (si fa per dire, non sono mai sta­te spen­te del tut­to) del­le — scar­sa­men­te effi­cien­ti e inqui­nan­ti — cen­tra­li a car­bo­ne, ben set­te. Anche in que­sto caso, una misu­ra non sufficiente.

Del resto, nel­la gestio­ne di que­sta emer­gen­za non esi­ste la solu­zio­ne per­fet­ta: avrem­mo potu­to esse­re in una situa­zio­ne miglio­re se ci fos­si­mo pre­pa­ra­ti per tem­po con scel­te deci­se ver­so le rin­no­va­bi­li, che aumen­ta­no non solo la soste­ni­bi­li­tà del siste­ma elet­tri­co ma anche la sicu­rez­za ener­ge­ti­ca e l’indipendenza da Pae­si che non rispet­ta­no i dirit­ti uma­ni, pri­ma di tutto.

Quin­di, se si accet­ta l’obiettivo prio­ri­ta­rio di ridu­zio­ne dell’import dal­la Rus­sia, si dovreb­be­ro accet­ta­re anche ulte­rio­ri misu­re tem­po­ra­nee quali:

La ridu­zio­ne dei con­su­mi elet­tri­ci e ter­mi­ci (come si è sem­pre fat­to duran­te le cri­si energetiche);

Di con­se­guen­za la ridu­zio­ne del con­su­mo di gas;

La miti­ga­zio­ne del costo dell’energia per le fasce debo­li del­la popolazione.

La ridu­zio­ne dei con­su­mi, nel­la fase di emer­gen­za, non potrà che avve­ni­re appli­can­do misu­re vol­te alla ridu­zio­ne degli spre­chi, come l’illuminazione dei loca­li pub­bli­ci in ora­ri di chiu­su­ra e not­tur­ni. Nel medio e lun­go perio­do occor­ro­no nuo­vi inve­sti­men­ti per il miglio­ra­men­to dell’efficienza dei siste­mi e la con­se­guen­te ridu­zio­ne del fab­bi­so­gno. Sen­za que­sti inter­ven­ti, nell’emergenza sarà duris­si­ma con­tra­sta­re l’au­men­to del­le emis­sio­ni di gas climalteranti.

L’e­ven­tua­le riat­ti­va­zio­ne a pie­no regi­me del­le cen­tra­li a car­bo­ne copri­reb­be cir­ca il 15% del fab­bi­so­gno annua­le. Que­sto cau­se­reb­be ine­vi­ta­bil­men­te un aumen­to tem­po­ra­neo del­le emis­sio­ni del siste­ma elet­tri­co ita­lia­no. Più bru­cia­mo fon­ti fos­si­li, più ridu­cia­mo il nostro bud­get di car­bo­nio e quin­di più impat­tan­ti dovran­no esse­re le misu­re futu­re. Tut­ta la stra­te­gia di tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca (inclu­se le misu­re del PNRR) andreb­be riva­lu­ta­ta alla luce di que­sta deci­sio­ne. In paral­le­lo biso­gna impe­gnar­si IMMEDIATAMENTE e CONCRETAMENTE per favo­ri­re la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca! E ridurre/ottimizzare i con­su­mi anche sul medio-lun­go ter­mi­ne. Occor­re tor­na­re a par­la­re di ridu­zio­ne dei con­su­mi. Que­sto aspet­to è dirimente.

Sul pia­no del­le rin­no­va­bi­li, devo­no esse­re otti­miz­za­ti i pro­ces­si auto­riz­za­ti­vi. Tec­ni­ca­men­te un impian­to foto­vol­tai­co può esse­re pro­dut­ti­vo in cir­ca 12 mesi dal­la pia­ni­fi­ca­zio­ne. La misu­ra imme­dia­ta può esse­re que­sta: miglio­ra­re l’iter auto­riz­za­ti­vo (con cri­te­rio, sen­za gene­ra­re ulte­rio­ri futu­ri pro­ble­mi dal pun­to di vista ambien­ta­le e pae­sag­gi­sti­co) che ora risen­te di enor­mi col­li di bot­ti­glia e del­la fram­men­ta­zio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà. Occor­re sti­mo­la­re effi­ca­ce­men­te (sen­za le distor­sio­ni del bonus 110%, per favo­re) la pro­du­zio­ne dome­sti­ca di ener­gia, l’autoconsumo, le reti energetiche.

L’obiettivo del­le ‘emis­sio­ni net­te zero’ non può esse­re com­pro­mes­so ora.

 

Ener­gia Possibile

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.