Civati: “Giovane eritreo in carcere come boss dei migranti, ma è scambio di persona. E Minniti tace”

“Uno scam­bio di per­so­na ha lascia­to in car­ce­re per oltre un anno un ragaz­zo pro­ba­bil­men­te inno­cen­te con la pesan­te accu­sa di esse­re un boss del­la trat­ta dei migran­ti. Il caso è sta­to rac­con­ta­to anche da testa­te inter­na­zio­na­li, come il New Yor­ker, ma il mini­stro dell’Interno, Mar­co Min­ni­ti, non ha anco­ra for­ni­to ade­gua­ti chia­ri­men­ti, che sareb­be­ro inve­ce neces­sa­ri. E in manie­ra anche urgen­te”. È quan­to dichia­ra il depu­ta­to e segre­ta­rio di Pos­si­bi­le, Pip­po Civa­ti, illu­stran­do un’interrogazione par­la­men­ta­re rivol­ta al mini­ste­ro dell’Interno. “I fat­ti – spie­ga Civa­ti – risal­go­no all’8 giu­gno 2016, quan­do l’allora mini­stro dell’Interno, Ange­li­no Alfa­no, annun­ciò l’arresto e l’estradizione in Ita­lia dal Sudan di Mered Yeh­de­go Med­ha­ne, cit­ta­di­no eri­treo, che risul­ta­va vive­re a Tri­po­li, defi­ni­to, dal comu­ni­ca­to stam­pa dif­fu­so dal Vimi­na­le, ‘boss 35 enne eri­treo del­la trat­ta di migran­ti’. Nel­le ore imme­dia­ta­men­te suc­ces­si­ve all’arresto diver­si auto­re­vo­li media bri­tan­ni­ci denun­cia­va­no un pos­si­bi­le scam­bio di per­so­na, dato che per­so­ne qua­li­fi­ca­te­si come cono­scen­ti e paren­ti dell’uomo arre­sta­to, le cui foto­gra­fie era­no sta­te dif­fu­se dal­le auto­ri­tà ita­lia­ne,  dichia­ra­va­no che que­sto rispon­des­se al nome di Med­ha­nie Tesfa­ma­riam Berhe”. “Ma dal­la peri­zia foni­ca alle foto­gra­fie otte­nu­te non risul­ta­no ele­men­ti per pro­va­re la col­pe­vo­lez­za. Lo stes­so gover­no dell’Eritrea – con­clu­de Civa­ti – ha con­fer­ma­to nel dicem­bre scor­so l’identità di Berhe in una let­te­ra al suo avvo­ca­to. Chie­dia­mo quin­di a Min­ni­ti di dispor­re ulte­rio­ri veri­fi­che per l’accertamento dell’identità del­la per­so­na in questione”.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.