Un Consiglio Comunale aperto, un’assemblea pubblica come non se vedevano da tempo, con riferimenti storici molto antichi, risalenti al tempo mitologico di Locri polis magnogreca. In quelle occasioni, se le conoscenze non ci tradiscono, ci si metteva in gioco in prima persona davanti all’Assemblea, che non era elettiva, ma deteneva lo “strano” potere di determinare persino la vita vera, non solo politica, di chi chiedeva un voto.
Ci è parso così, ieri sera. Nessuno dei convenuti credeva seriamente che il Sindaco Domenico Lucano potesse veramente dimettersi o che i Consiglieri Comunali potessero in alcun modo accettare le sue dimissioni. Il ricorso al potere assembleare è stata una mossa azzeccata, posta in essere per ridicolizzare l’artificio tecnologico dell’audio finito sui social e per ribadire definitivamente che il prodigio Riace con il suo ideatore e realizzatore Domenico Lucano non sono sottoponibili a verifiche così avventate.
Un politico attuale lo si può demolire, o tentare di farlo, così, utilizzando strumenti imperfetti. E’ talmente aleatorio il consenso di taluni esponenti politici di questi tempi, che basta un soffio per spazzare via la nomina ricevuta da qualche solerte segreteria. E’ così possibile che si verifichi e si renda pubblico un coinvolgimento in traffici e corruttele. Tutta una storiografia politico-giudiziaria si fonda su file con video e audio compromettenti. L’assenza di elementi diretti o indiretti del coinvolgimento di Lucano in alcunché e la sua determinazione a non arroccarsi sulla poltrona di Sindaco ma, al contrario, di esporsi davanti ai suoi elettori e sostenitori arrivati da tutta Italia, mette al riparo lui e noi che abbiamo un dannato bisogni di sognare. In ogni caso, nessuno è riuscito ad appropriarsi del suo progetto, nessuno può essere il tutore o esercitare diritti di tutela su un uomo così.
Domenico Lucano appartiene ad un altro mondo, il mondo degli attuatori di sogni. Di fronte alla realizzazione di quanto previsto nei programmi presentati all’elettorato non possiamo che rimanere affascinati e desiderosi di vederne repliche continue. Custodiremo, per quanto potremo, il progetto del diritto all’accoglienza pura e semplice voluta da Mimmo Lucano.
Fuori dall’Assemblea, sulla via del ritorno, ricordiamo e teniamo nella mente le parole più significative dell’evento politico e sociale a cui abbiamo assistito: “Il sogno continua”.
Silvio Frascà,
Portavoce Comitato Costa dei Gelsomini
Possibile Calabria