Al fianco di Mimmo Lucano – Il Consiglio Comunale aperto

Un Consiglio Comunale aperto, un’assemblea pubblica come non se vedevano da tempo, con riferimenti storici molto antichi, risalenti al tempo mitologico di Locri polis magnogreca. In quelle occasioni, se le conoscenze non ci tradiscono, ci si metteva in gioco in prima persona davanti all’Assemblea, che non era elettiva, ma deteneva lo “strano” potere di determinare persino la vita vera, non solo politica, di chi chiedeva un voto.

Un Con­si­glio Comu­na­le aper­to, un’assemblea pub­bli­ca come non se vede­va­no da tem­po, con rife­ri­men­ti sto­ri­ci mol­to anti­chi, risa­len­ti al tem­po mito­lo­gi­co di Locri polis magno­gre­ca. In quel­le occa­sio­ni, se le cono­scen­ze non ci tra­di­sco­no, ci si met­te­va in gio­co in pri­ma per­so­na davan­ti all’Assemblea, che non era elet­ti­va, ma dete­ne­va lo “stra­no” pote­re di deter­mi­na­re per­si­no la vita vera, non solo poli­ti­ca, di chi chie­de­va un voto.

Ci è par­so così, ieri sera. Nes­su­no dei con­ve­nu­ti cre­de­va seria­men­te che il Sin­da­co Dome­ni­co Luca­no potes­se vera­men­te dimet­ter­si o che i Con­si­glie­ri Comu­na­li potes­se­ro in alcun modo accet­ta­re le sue dimis­sio­ni. Il ricor­so al pote­re assem­blea­re è sta­ta una mos­sa azzec­ca­ta, posta in esse­re per ridi­co­liz­za­re l’artificio tec­no­lo­gi­co dell’audio fini­to sui social e per riba­di­re defi­ni­ti­va­men­te che il pro­di­gio Ria­ce con il suo idea­to­re e rea­liz­za­to­re Dome­ni­co Luca­no non sono sot­to­po­ni­bi­li a veri­fi­che così avven­ta­te.

Un poli­ti­co attua­le lo si può demo­li­re, o ten­ta­re di far­lo, così, uti­liz­zan­do stru­men­ti imper­fet­ti. E’ tal­men­te alea­to­rio il con­sen­so di talu­ni espo­nen­ti poli­ti­ci di que­sti tem­pi, che basta un sof­fio per spaz­za­re via la nomi­na rice­vu­ta da qual­che soler­te segre­te­ria. E’ così pos­si­bi­le che si veri­fi­chi e si ren­da pub­bli­co un coin­vol­gi­men­to in traf­fi­ci e cor­rut­te­le. Tut­ta una sto­rio­gra­fia poli­ti­co-giu­di­zia­ria si fon­da su file con video e audio com­pro­met­ten­ti. L’assenza di ele­men­ti diret­ti o indi­ret­ti del coin­vol­gi­men­to di Luca­no in alcun­ché e la sua deter­mi­na­zio­ne a non arroc­car­si sul­la pol­tro­na di Sin­da­co ma, al con­tra­rio, di espor­si davan­ti ai suoi elet­to­ri e soste­ni­to­ri arri­va­ti da tut­ta Ita­lia, met­te al ripa­ro lui e noi che abbia­mo un dan­na­to biso­gni di sogna­re. In ogni caso, nes­su­no è riu­sci­to ad appro­priar­si del suo pro­get­to, nes­su­no può esse­re il tuto­re o eser­ci­ta­re dirit­ti di tute­la su un uomo così.

Dome­ni­co Luca­no appar­tie­ne ad un altro mon­do, il mon­do degli attua­to­ri di sogni. Di fron­te alla rea­liz­za­zio­ne di quan­to pre­vi­sto nei pro­gram­mi pre­sen­ta­ti all’elettorato non pos­sia­mo che rima­ne­re affa­sci­na­ti e desi­de­ro­si di veder­ne repli­che con­ti­nue. Custo­di­re­mo, per quan­to potre­mo, il pro­get­to del dirit­to all’accoglienza pura e sem­pli­ce volu­ta da Mim­mo Lucano.

Fuo­ri dall’Assemblea, sul­la via del ritor­no, ricor­dia­mo e tenia­mo nel­la men­te le paro­le più signi­fi­ca­ti­ve dell’evento poli­ti­co e socia­le a cui abbia­mo assi­sti­to: “Il sogno con­ti­nua”.

Sil­vio Frascà,

Por­ta­vo­ce Comi­ta­to Costa dei Gelsomini

Pos­si­bi­le Calabria

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