Perché siamo contrari alle nuove indicazioni nazionali sulla scuola di Valditara

Cinque motivi per cui crediamo che le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 siano inadeguate, a partire dal cambio di paradigma alla base delle Indicazione del 2012 - Cultura, Scuola, Persona - ad un motto che assomiglia ad un altro già sentito: Persona, Scuola, Famiglia.

INDICAZIONI NAZIONALI: PEGGIO DELL’INUTILITÀ C’È SOLO L’INADEGUATEZZA

Cin­que moti­vi per cui cre­dia­mo che le Nuo­ve Indi­ca­zio­ni Nazio­na­li 2025 sia­no ina­de­gua­te, a par­ti­re dal cam­bio di para­dig­ma alla base del­le Indi­ca­zio­ne del 2012 — Cul­tu­ra, Scuo­la, Per­so­na — ad un mot­to che asso­mi­glia ad un altro già sen­ti­to: Per­so­na, Scuo­la, Famiglia.

AUTORITARISMO E NOSTALGIA

Alun­ni e alun­ne sono guar­da­ti dall’alto in bas­so, in un misto di pau­ra rispet­to alle loro cono­scen­ze e pos­si­bi­li com­pe­ten­ze emo­ti­ve (viste come inu­ti­li o comun­que non mate­ria di sen­si­bi­liz­za­zio­ne) e auto­ri­ta­ri­smo (meglio puni­re e stig­ma­tiz­za­re un com­por­ta­men­to non “con­for­me” che capi­re insie­me e analizzare …)

RITORNO AL PASSATO: RIPARTIZIONE DELLE DISCIPLINE

Quan­do sta­va­mo qua­si per usci­re dai com­par­ti­men­ti sta­gni del­le varie disci­pli­ne, pro­ce­den­do ver­so una visio­ne mul­ti­di­men­sio­na­le, plu­ra­li­sti­ca e tra­sver­sa­le, ecco che ci ven­go­no ricon­se­gna­te le mate­rie sud­di­vi­se, “stec­ca­ti e muri” (cit. Ianes) epi­ste­mo­lo­gi­ci, che rical­ca­no tri­ste­men­te le idee chiu­se e poco cri­ti­che del­le destre euro­pee ed internazionali.

LA SUPERIORITÀ DELL’OCCIDENTE E LA PAURA DEL PENSIERO CRITICO

Tra­spa­re in diver­si pas­sag­gi una vera e pro­pria pau­ra dell’altro, spe­cial­men­te se non-ita­lia­no, che va a brac­cet­to con una dichia­ra­ta supe­rio­ri­tà del­la cul­tu­ra occi­den­ta­le, eti­chet­ta­ta come “l’unica” pos­si­bi­le cono­sci­tri­ce di sto­ria e cul­tu­ra, deni­gran­do aper­ta­men­te altre civil­tà. Par­ti­co­la­re atten­zio­ne vie­ne data all’italianità, alle nostre radi­ci, alla nazio­ne. Esat­ta­men­te il con­tra­rio di quel­lo che dovreb­be fare una scuo­la aper­ta al mon­do, cioè ren­de­re con­sa­pe­vo­li gli stu­den­ti e le stu­den­tes­se del­la com­ples­si­tà del­la glo­ba­li­tà. Inve­ce leg­gia­mo che è da evi­ta­re l’ “obiet­ti­vo, del tut­to irrea­li­sti­co, di for­ma­re ragaz­zi (o per­fi­no bam­bi­ni!) capa­ci di leg­ge­re e inter­pre­ta­re le fon­ti, per poi valu­tar­le criticamente.”

ATTACCO ALL’AUTONOMIA DI INSEGNAMENTO E SCOLASTICA

Al con­tra­rio del­le Indi­ca­zio­ni del 2012, aper­te e rispet­to­se del­la pro­fes­sio­na­li­tà dei e del­le docen­ti, nel­le Nuo­ve Indi­ca­zio­ni ven­go­no espli­ci­ta­ti un cer­to nume­ro di tito­li, pro­po­ste con­si­glia­te e addi­rit­tu­ra il sug­ge­ri­men­to di non esa­ge­ra­re nel­la pro­po­sta di trop­pi testi, ma con­cen­trar­si su pochi (meglio se quel­li proposti).

L’autonomia sco­la­sti­ca, che dovreb­be esse­re imple­men­ta­ta e stu­dia­ta nei casi vir­tuo­si, inve­ce vie­ne del tut­to ignorata.

DALLA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO ALLO OBLIO DELL’INCLUSIONE

Assen­ti i rife­ri­men­ti a inse­gnan­ti di soste­gno, edu­ca­to­ri ed edu­ca­tri­ci, media­to­ri, Pia­no Edu­ca­ti­vo Indi­vi­dua­liz­za­to, alla valo­riz­za­zio­ne del­le dif­fe­ren­ze, al con­cet­to di inclu­sio­ne, all’attenzione alle diver­si­tà (tut­te). Vie­ne tut­to appiat­ti­to ad alun­ni e alun­ne “por­ta­to­ri di una qual­che for­ma di disa­bi­li­tà”. Non riu­scia­mo ad aggiun­ge­re altro.

EDUCAZIONE SESSUO-AFFETTIVA

Sarà sicu­ra­men­te un caso, ma non pas­sa inos­ser­va­to il cat­ti­vo gusto del­la con­tem­po­ra­nei­tà del­la ter­ri­bi­le noti­zia del fem­mi­ni­ci­dio di Pame­la Geni­ni (il set­tan­ta­set­te­si­mo di quest’anno) e l’accettazione del­la pro­po­sta del­la Lega di proi­bi­re l’educazione ses­suo-affet­ti­va nel­le scuo­le secon­da­rie di pri­mo grado.

A que­sto si aggiun­ge l’approvazione del cosid­det­to “con­sen­so infor­ma­to” per le scuo­le secon­da­rie di secon­do grado.

È fuo­ri da ogni dub­bio che le fami­glie abbia­no biso­gno di sup­por­to, affin­ché un pro­ble­ma siste­mi­co di por­ta­ta nazio­na­le pos­sa esse­re affron­ta­to su lar­ga sca­la, come solo la scuo­la può e sa fare. Inve­ce, il Gover­no per l’ennesima vol­ta deci­de di toglie­re la pos­si­bi­li­tà alla scuo­la di fare ser­vi­zio socia­le, men­tre con­ti­nua a proi­bi­re, nascon­den­do i pro­ble­mi sot­to lo zer­bi­no del­la disci­pli­na ferrea.

Fla­via Farina

Alla base la scuola

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Perché siamo contrari alle nuove indicazioni nazionali sulla scuola di Valditara

Cin­que moti­vi per cui cre­dia­mo che le Nuo­ve Indi­ca­zio­ni Nazio­na­li 2025 sia­no ina­de­gua­te, a par­ti­re dal cam­bio di para­dig­ma alla base del­le Indi­ca­zio­ne del 2012 — Cul­tu­ra, Scuo­la, Per­so­na — ad un mot­to che asso­mi­glia ad un altro già sen­ti­to: Per­so­na, Scuo­la, Famiglia.

Roccella sui viaggi della Memoria: un ODG a Reggio Emilia

Nel­la gior­na­ta di ieri, il grup­po “Ver­di e Pos­si­bi­le” ha pre­sen­ta­to un OdG urgen­te a fir­ma del nostro con­si­glie­re Ales­san­dro Miglio­li in cui si chie­de­va di pren­de­re le distan­ze dal­le affer­ma­zio­ni del­la Mini­stra. La Sto­ria è una mate­ria deli­ca­ta che va capi­ta e non abu­sa­ta per lan­cia­re la pal­la da una par­te all’al­tra del cam­po poli­ti­co o per ripu­li­re la pro­pria memo­ria sto­ri­ca fon­da­ta sul­la vio­len­za e sull’odio.

La presidenza Trump non è follia, è la conseguenza della politica dello spettacolo

Il futu­ro non è scrit­to, dice­va Post­man. Ed è vero anche oggi: dipen­de da come use­re­mo i mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, se come stru­men­ti di intrat­te­ni­men­to o come occa­sio­ni di pen­sie­ro. La dif­fe­ren­za non è secon­da­ria. Da essa dipen­de la qua­li­tà del­la nostra democrazia.