95 miliardi, questo è il costo annuo che l’Italia deve all’inquinamento dell’aria

Per la precisione 95,14 miliardi (nel 2018, fonte Ocse) il prezzo che paghiamo per respirare un'aria di qualità scadente, l'equivalente del 5,75% del Pil (quello del 2018, ndr). Per l'Europa il costo sale ad un astronomico valore di 600 miliardi l'anno, hai voglia a parlare di Green Deal europeo e Recovery Fund (soprattutto se nel pacchetto riguardante la mobilità sostenibile investi solo in alta velocità o se la casella ''riforestazione'', pur rimanendo, non prevede alcun fondo).

Per la pre­ci­sio­ne 95,14 miliar­di (nel 2018, fon­te Ocse) il prez­zo che paghia­mo per respi­ra­re un’a­ria di qua­li­tà sca­den­te, l’e­qui­va­len­te del 5,75% del Pil (quel­lo del 2018, ndr). Per l’Eu­ro­pa il costo sale ad un astro­no­mi­co valo­re di 600 miliar­di l’an­no, hai voglia a par­la­re di Green Deal euro­peo e Reco­ve­ry Fund (soprat­tut­to se nel pac­chet­to riguar­dan­te la mobi­li­tà soste­ni­bi­le inve­sti solo in alta velo­ci­tà o se la casel­la ”rifo­re­sta­zio­ne”, pur rima­nen­do, non pre­ve­de alcun fondo).

Il report pub­bli­ca­to dal­l’Oc­se nel novem­bre scor­so (Health at a Glan­ce: Euro­pe 2020) è fin trop­po chia­ro: i 27 pae­si del­l’UE tra par­ti­co­la­to fine, bios­si­do di azo­to e ozo­no han­no subi­to per­di­te mone­ta­rie in ter­mi­ni di benes­se­re quan­ti­fi­ca­bi­li nei 600 mld di cui sopra, cioè il 5% del Pil del­l’U­nio­ne Euro­pea. A deter­mi­na­re que­sto costo non inci­de sola­men­te la mor­ta­li­tà (400 mila cit­ta­di­ni euro­pei mor­ti pre­ma­tu­ra­men­te nel 2018, dati Euro­pean Envi­ron­ment Agen­cy), ma la mino­re qua­li­tà del­la vita, mino­re pro­dut­ti­vi­tà, mag­gior spe­sa sani­ta­ria cau­sa­ta dal­le malat­tie che respi­ra­re aria inqui­na­ta acu­tiz­za (malat­tie car­dio­va­sco­la­ri, pro­ble­mi pol­mo­na­ri, incre­men­to del rischio di cancro).

A per­de­re di più sono i pae­si del­l’E­st in rap­por­to al Pil, in valo­ri asso­lu­ti sono la Ger­ma­nia, il Regno Uni­to e l’I­ta­lia.

Men­tre un report del­l’E­pha di otto­bre met­te in clas­si­fi­ca 432 cit­tà euro­pee, per costo lega­ti alla salu­te per l’in­qui­na­men­to. Nel­le pri­me die­ci ci sono ben cin­que nostre cit­tà: Mila­no secon­da con 2843 euro pro-capi­te di costi (Sala ci per­do­ne­rà per la cita­zio­ne), Pado­va ter­za con 2455 euro, Vene­zia e Bre­scia seste a pari meri­to con 2106 euro e Tori­no in nona posi­zio­ne con 2076 euro.

La Con­fin­du­stria brit­ta­ni­ca, che per vari moti­vi (Bre­xit) sta da tem­po facen­do­si i con­ti in tasca e com­mis­sio­nan­do stu­di a iosa, ha cal­co­la­to che baste­reb­be ade­gua­re il livel­lo medio del­l’in­qui­na­men­to di par­ti­co­la­to entro il valo­re limi­te sta­bi­li­to dal­l’OMS (10 µg/m3) per crea­re un valo­re aggiun­to di 1,75 miliar­di di euro fra ridu­zio­ne di mor­ti pre­ma­tu­re (17 mila in meno solo nell’ UK) ridur­reb­be il rischio di amma­lar­si e aumen­te­reb­be la pro­dut­ti­vi­tà (meno gior­na­te lavo­ra­ti­ve per­se per malat­tia, 3,2 milio­ni gior­na­te lavorative).

Que­st’an­no l’UE adot­te­rà il pia­no d’a­zio­ne con l’o­biet­ti­vo di azze­ra­re l’in­qui­na­men­to del­l’a­ria, del­l’ac­qua e del suo­lo nel qua­dro del Green Deal, per que­sto il Reco­ve­ry Fund dovreb­be pun­ta­re con mag­gio­re deci­sio­ne alla ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca (alme­no secon­do le boz­ze che stan­no tra­pe­lan­do), un approc­cio ‘envi­ron­men­tal orien­ted’ che a mon­te deter­mi­ni van­tag­gi sani­ta­ri, ambien­ta­li ed eco­no­mi­ci di ogni inve­sti­men­to. Quei 95 miliar­di l’an­no e i cir­ca 80mila mor­ti pre­ma­tu­ra­men­te in Ita­lia (nume­ri che riman­da­no all’al­tro Con­to, quel­lo dram­ma­ti­co che si aggior­na alle 18.00 da un anno a que­sta par­te) testi­mo­nia­no che l’i­na­zio­ne ha rag­giun­to un prez­zo trop­po alto, così ele­va­to da non riu­sci­re più a giu­sti­fi­ca­re la man­can­za di inve­sti­men­ti immediati.

Ste­fa­no Artusi

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a