Noi aperti al dialogo, ma altri chiariscano le ambiguità

Rispet­to all’articolo pub­bli­ca­to su Il Mani­fe­sto del 4 novem­bre “«Nuo­vo sog­get­to», c’è l’accordo anche sul­le cit­tà” a fir­ma di Danie­la Pre­zio­si, e alla noti­zia ripre­sa tra gli altri da Huf­fing­ton Post, Pos­si­bi­le inten­de riba­di­re la pro­pria dispo­ni­bi­li­tà al dia­lo­go con le altre for­ze del­la sini­stra alter­na­ti­ve al Par­ti­to Demo­cra­ti­co, rimar­can­do allo stes­so tem­po come deb­ba anda­re avan­ti nel­la chia­rez­za di posi­zio­ni. In par­ti­co­la­re attor­no a un tema su cui sare­mo chia­ma­ti a con­fron­tar­ci nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne per giun­ge­re all’ac­cor­do che fin qui è man­ca­to: la par­te­ci­pa­zio­ne alle pros­si­me ele­zio­ni amministrative.

A que­sto pro­po­si­to non pos­sia­mo nascon­de­re la nostra sor­pre­sa per il fat­to che da par­te di alcu­ni sog­get­ti par­te­ci­pan­ti a tale discus­sio­ne, che fino a ieri ci han­no accu­sa­to di fughe in avan­ti per ave­re indet­to otto refe­ren­dum con­tro le quat­tro leg­gi sim­bo­lo del­la poli­ti­ca del Par­ti­to del­la Nazio­ne, oggi ci ven­ga mos­sa l’ac­cu­sa di “tirar­ci indie­tro” per il solo fat­to di aver deci­so di segui­re una stra­da auto­no­ma, quan­to alla rap­pre­sen­tan­za par­la­men­ta­re, rispet­to al grup­po di Sel che da saba­to acco­glie­rà alcu­ni espo­nen­ti usci­ti dal Pd.

Restia­mo osti­na­ta­men­te con­vin­ti che un pro­ces­so uni­ta­rio deb­ba vive­re tra i cit­ta­di­ni che inten­do­no tor­na­re pro­ta­go­ni­sti del­la vita poli­ti­ca, pri­ma che nel­le aule del Palaz­zo, e per que­sto il col­le­ga­men­to con l’al­lar­ga­men­to del grup­po par­la­men­ta­re di Sel — cui noi non ade­ria­mo — non aiu­ta, anzi va nel­la dire­zio­ne oppo­sta. Chiun­que voglia con­tri­bui­re a quel pro­get­to dovreb­be inol­tre con­qui­star­si la cre­di­bi­li­tà neces­sa­ria con la coe­ren­za dei com­por­ta­men­ti. In par­ti­co­la­re se si mani­fe­sta l’esplicita volon­tà di ricer­ca­re un accor­do con il Par­ti­to Demo­cra­ti­co in base a valu­ta­zio­ni di pura con­ve­nien­za. Rischian­do di tro­var­si nel­la para­dos­sa­le con­di­zio­ne per cui con­te­stual­men­te a una cam­pa­gna elet­to­ra­le con­dot­ta assie­me al PD per le ammi­ni­stra­ti­ve ci si scon­tre­reb­be con quest’ultimo sul­la cam­pa­gna refe­ren­da­ria, su temi riguar­dan­ti la demo­cra­zia e la liber­tà nel nostro Paese.

 

(Que­sta nota, pub­bli­ca­ta sul sito di Pos­si­bi­le e invia­ta agli orga­ni d’in­for­ma­zio­ne, è fir­ma­ta a nome del comi­ta­to orga­niz­za­ti­vo da Gian­ni Prin­ci­pe, che ha rap­pre­sen­ta­to Pos­si­bi­le agli incon­tri con gli altri par­ti­ti e movimenti).

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Perché siamo contrari alle nuove indicazioni nazionali sulla scuola di Valditara

Cin­que moti­vi per cui cre­dia­mo che le Nuo­ve Indi­ca­zio­ni Nazio­na­li 2025 sia­no ina­de­gua­te, a par­ti­re dal cam­bio di para­dig­ma alla base del­le Indi­ca­zio­ne del 2012 — Cul­tu­ra, Scuo­la, Per­so­na — ad un mot­to che asso­mi­glia ad un altro già sen­ti­to: Per­so­na, Scuo­la, Famiglia.

Roccella sui viaggi della Memoria: un ODG a Reggio Emilia

Nel­la gior­na­ta di ieri, il grup­po “Ver­di e Pos­si­bi­le” ha pre­sen­ta­to un OdG urgen­te a fir­ma del nostro con­si­glie­re Ales­san­dro Miglio­li in cui si chie­de­va di pren­de­re le distan­ze dal­le affer­ma­zio­ni del­la Mini­stra. La Sto­ria è una mate­ria deli­ca­ta che va capi­ta e non abu­sa­ta per lan­cia­re la pal­la da una par­te all’al­tra del cam­po poli­ti­co o per ripu­li­re la pro­pria memo­ria sto­ri­ca fon­da­ta sul­la vio­len­za e sull’odio.

La presidenza Trump non è follia, è la conseguenza della politica dello spettacolo

Il futu­ro non è scrit­to, dice­va Post­man. Ed è vero anche oggi: dipen­de da come use­re­mo i mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, se come stru­men­ti di intrat­te­ni­men­to o come occa­sio­ni di pen­sie­ro. La dif­fe­ren­za non è secon­da­ria. Da essa dipen­de la qua­li­tà del­la nostra democrazia.