riforme costituzionali

Per un Parlamento che funziona meglio: la prima nostra proposta alla Camera, ora anche al Senato

Si trat­ta di un pri­mo ma impor­tan­te tas­sel­lo di rifor­me isti­tu­zio­na­li che — come dicia­mo sem­pre — non pas­sa­no solo attra­ver­so la Costi­tu­zio­ne (che pure può richie­de­re sin­go­li aggior­na­men­ti o miglio­ra­men­ti): dal­la leg­ge elet­to­ra­le a quel­la sul con­flit­to di inte­res­si, alla revi­sio­ne di alcu­ne incom­pa­ti­bi­li­tà e ine­leg­gi­bi­li­tà, per assi­cu­ra­re una mag­gio­re tra­spa­ren­za e un effet­ti­vo svol­gi­men­to del­le fun­zio­ni pub­bli­che con disci­pli­na e onore.

Dal “NO” al “NOi” per la Costituzione

Per recu­pe­ra­re un’occasione altri­men­ti per­du­ta è neces­sa­rio met­te­re da par­te que­sta revi­sio­ne (attra­ver­so un “no” al refe­ren­dum) e pre­sen­ta­re insie­me, con il con­tri­bu­to di tut­ti, con un dibat­ti­to che par­te pro­prio dome­ni­ca a Firen­ze, un’alternativa. Una rifor­ma capa­ce di resti­tui­re dav­ve­ro la sovra­ni­tà al popo­lo. Dal “NO” al “NOi” per la Costituzione.