Reato di immigrazione clandestina: ancora una promessa

Ci risiamo, di nuovo una promessa. Questa volta, però, il Ministro Orlando promette solo il “superamento” del reato di immigrazione clandestina, forse perché la promessa di “abrogarlo” era finita male, anzi malissimo.

Ci risia­mo, di nuo­vo una pro­mes­sa. Que­sta vol­ta, però, il Mini­stro Orlan­do pro­met­te solo il “supe­ra­men­to” del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na, for­se per­ché la pro­mes­sa di “abro­gar­lo” era fini­ta male, anzi malissimo.

Con un imba­raz­zan­te die­tro­front, il Gover­no nei mesi scor­si, ave­va infat­ti rispe­di­to al mit­ten­te (il Par­la­men­to) la dele­ga per l’abrogazione, dopo che il ter­mi­ne per eser­ci­tar­la era ampia­men­te scaduto.

Era sta­ta poi la Com­mis­sio­ne Giu­sti­zia del­la Came­ra a richia­ma­re all’ordine l’Esecutivo: il Par­la­men­to si è già espres­so chia­ra­men­te per l’abrogazione, que­sta è la volun­tas legis, que­sta è la dele­ga che il Gover­no deve eser­ci­ta­re sen­za ulte­rio­ri ritardi.

Oggi, nel­la cor­ni­ce dell’inaugurazione dell’anno giu­di­zia­rio, il Guar­da­si­gil­li ripren­de il ban­do­lo del­la matas­sa e pro­va a ingar­bu­gliar­la anco­ra; sì, per­ché affer­ma “ci ado­pe­re­re­mo nel qua­dro di una ride­fi­ni­zio­ne del­le rego­le che disci­pli­na­no il feno­me­no migra­to­rio per il supe­ra­men­to del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na”.

Si ado­pe­re­rà, dice, e lo farà nel qua­dro del­la ride­fi­ni­zio­ne del­la nor­ma­ti­va sull’immigrazione: dopo la Bos­si-Fini ci atten­de for­se un’Orlando-Alfano?!

Voglia­mo denun­cia­re con for­za que­sto con­ti­nuo stop and go, fat­to di paro­le paro­le paro­le e nes­su­na azio­ne con­cre­ta, tan­to più in spre­gio del­la volon­tà espres­sa dal Par­la­men­to oltre un anno fa.

Il rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na è una bufa­la, inu­ti­le e costo­sa, che fa lavo­ra­re a vuo­to giu­di­ci di pace, can­cel­le­rie, pro­cu­re, uffi­ci giudiziari.

Cri­mi­na­liz­za una con­di­zio­ne di invo­lon­ta­ria irre­go­la­ri­tà ammi­ni­stra­ti­va del sog­gior­no ed ha un appa­ra­to san­zio­na­to­rio che non fa pau­ra a nes­su­no per­ché è pri­vo di effet­ti­vi­tà, insom­ma uno stru­men­to giu­ri­di­co poco serio e mal­fun­zio­nan­te, usa­to dal­la poli­ti­ca solo per fare pro­pa­gan­da.

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