Realizza un nuovo modello di sviluppo sostenibile: Veronica Tentori

34-cartolina-civoti-tentori-vertCono­scia­mo il tuo impe­gno sui temi ambien­ta­li: come si rie­sce a lavo­ra­re in que­st’am­bi­to all’in­ter­no del­la com­mis­sio­ne agri­col­tu­ra? “Par­to col dire che sono con­vin­ta che sia arri­va­to il momen­to di costrui­re un nuo­vo model­lo di cre­sci­ta, diver­so da quel­lo che ha pre­ce­du­to la cri­si, che ave­va sì garan­ti­to svi­lup­po facen­do aumen­ta­re il PIL, ma gene­ran­do squi­li­bri, dise­gua­glian­ze e una gra­ve cri­si ambien­ta­le. Il nuo­vo model­lo dovrà inve­ce saper man­te­ne­re in armo­nia soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le, coe­sio­ne socia­le, equi­tà e cre­sci­ta eco­no­mi­ca, aven­do come indi­ca­to­re la qua­li­tà del­la vita. Per fare que­sto il set­to­re agri­co­lo e agroa­li­men­ta­re sono sicu­ra­men­te stra­te­gi­ci e cen­tra­li. Cer­to è neces­sa­rio che l’Italia ini­zi con con­sa­pe­vo­lez­za e deter­mi­na­zio­ne a scom­met­te­re su un’agricoltura che non è solo pro­du­zio­ne di un bene pri­ma­rio come il cibo, ma sal­va­guar­dia e for­ma­zio­ne del ter­ri­to­rio e del pae­sag­gio, rura­li­tà, svi­lup­po soste­ni­bi­le, sicu­rez­za ali­men­ta­re, con­ser­va­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà, tra­di­zio­ni loca­li: tut­ti aspet­ti su cui le poli­ti­che agri­co­le agi­sco­no in modo inci­si­vo. Cer­to è una scel­ta corag­gio­sa, ma sia­mo di fron­te ad un cam­po che apre a pro­spet­ti­ve occu­pa­zio­na­li e tra l’altro i gio­va­ni stan­no tor­nan­do a inte­res­sar­si al set­to­re agri­co­lo, lo con­fer­ma­no anche le sem­pre cre­scen­ti iscri­zio­ni alla facol­tà di agra­ria. Dob­bia­mo quin­di pren­de­re que­sto dato come inco­rag­gia­men­to per inve­sti­re sul­la for­ma­zio­ne e sul soste­gno dell’imprenditoria gio­va­ni­le e coniu­ga­re tut­to que­sto alla dif­fu­sio­ne di una cul­tu­ra soste­ni­bi­le, dove ini­zia­ti­ve come filie­ra cor­ta, pro­du­zio­ni a Km zero, orti urba­ni e Grup­pi di Acqui­sto soli­da­le, si dif­fon­da­no. Soste­ni­bi­li­tà in tut­ti i sen­si: deve diven­ta­re un cri­te­rio di valu­ta­zio­ne del­la pro­du­zio­ne, oltre che uno sti­le di vita con­di­vi­so. In Com­mis­sio­ne Agri­col­tu­ra sia­mo al lavo­ro su diver­si pro­get­ti di leg­ge che van­no in que­sta dire­zio­ne: filie­ra cor­ta e chi­lo­me­tro zero, agri­col­tu­ra socia­le, tute­la dei pro­dot­ti e lot­ta alle fro­di e alla con­traf­fa­zio­ni, bio­lo­gi­co, sal­va­guar­dia del­la bio­di­ver­si­tà e non ulti­ma l’importantissima leg­ge per la valo­riz­za­zio­ne del­le aree agri­co­le e per il con­te­ni­men­to del con­su­mo di suo­lo.”

Il con­su­mo di suo­lo è una vera e pro­pria emer­gen­za ita­lia­na, secon­do alcu­ni stu­di si con­su­ma­no 100 etta­ri di suo­lo ver­gi­ne al gior­no. Com’è pos­si­bi­le fer­ma­re que­sto scem­pio? “Innan­zi tut­to non pos­sia­mo esa­mi­na­re a mar­gi­ne gli aspet­ti che riguar­da­no l’agricoltura, che non solo garan­ti­sce la sicu­rez­za e la sovra­ni­tà ali­men­ta­re, ma è indi­spen­sa­bi­le per la cura e il pre­si­dio del ter­ri­to­rio. Fer­ma­re il con­su­mo di suo­lo agri­co­lo è quin­di una prio­ri­tà asso­lu­ta. L’agricoltura è il set­to­re più col­pi­to dall’uso scel­le­ra­to del suo­lo e dal­la cemen­ti­fi­ca­zio­ne per­ché l’espansione dell’urbanizzato e l’impermeabilizzazione del ter­re­no sono pro­ces­si irre­ver­si­bi­li! E’ pro­prio la ter­ra la mate­ria pri­ma di cui abbia­mo biso­gno per pro­dur­re un bene pri­ma­rio come il cibo ed è assur­do pen­sa­re che oggi un pae­se come l’Italia non sia in gra­do di sop­pe­ri­re in auto­no­mia a sfa­ma­re tut­ti i suoi abi­tan­ti. A que­sto si som­ma il pro­ble­ma dell’abbandono dei ter­re­ni un tem­po col­ti­va­ti, in par­ti­co­la­re nel­le zone mon­ta­ne o nel­le aree mar­gi­na­li, dove la man­ca­ta manu­ten­zio­ne e cura pro­vo­ca anche rischi idro­geo­lo­gi­ci e peri­co­lo d’incendio. Vale la pena spen­de­re risor­se per ripa­ra­re i dan­ni quan­do pos­sia­mo inve­sti­re quel­le risor­se per pre­ve­nir­li? Maga­ri age­vo­lan­do la col­ti­va­zio­ne del ter­re­no, pro­muo­ven­do una nuo­va agri­col­tu­ra atten­ta a ridur­re il con­su­mo del­le risor­se idri­che, a pre­ser­va­re la bio­di­ver­si­tà, a tute­la­re la qua­li­tà dei pro­dot­ti. Il con­tra­sto del con­su­mo di suo­lo è un’emergenza tra­sver­sa­le che coin­vol­ge la pia­ni­fi­ca­zio­ne urba­ni­sti­ca, le poli­ti­che ambien­ta­li, i muta­men­ti cli­ma­ti­ci che sem­pre più spes­so pro­vo­ca­no dis­se­sti e cala­mi­tà che pos­so­no sfo­cia­re in tragedia…possiamo in pra­ti­ca dire che la dife­sa del suo­lo è la più gran­de ope­ra pub­bli­ca neces­sa­ria al nostro pae­se! Aggiun­go che è indi­spen­sa­bi­le dire un net­to e for­te basta a qual­sia­si gene­re di con­do­no e che il tut­to va affian­ca­to ad una nuo­va idea di edi­li­zia. Lo stop al con­su­mo suo­lo sarà real­tà solo se sapre­mo coniu­gar­lo con un rilan­cio del set­to­re edi­le, che non può che anda­re nel­la dire­zio­ne del recu­pe­ro, di nuo­ve poli­ti­che su demo­li­zio­ne e rico­stru­zio­ne, dell’efficientamento ener­ge­ti­co, del­la riqua­li­fi­ca del­le aree degra­da­te del­le nostre cit­tà e del nostro ter­ri­to­rio.”

Com’è sta­ta l’e­spe­rien­za del­le par­la­men­ta­rie del­l’an­no scor­so? Pen­si che sia­no sta­te un mez­zo vali­do per la scel­ta del­le can­di­da­tu­re al Par­la­men­to? “Le pri­ma­rie sono sta­te una rivo­lu­zio­ne ed han­no por­ta­to per­so­ne come me, lon­ta­ne da logi­che di appar­te­nen­ze e pre­ce­den­ti fami­glie poli­ti­che, a poter rap­pre­sen­ta­re il pro­prio ter­ri­to­rio in Par­la­men­to, sba­ra­glian­do a vol­te anche for­ti per­so­na­li­tà in cam­po. Sono sta­te la vit­to­ria di un’intera gene­ra­zio­ne, fat­ta di per­so­ne che han­no in testa una poli­ti­ca nuo­va, un par­ti­to nuo­vo. Le “par­la­men­ta­rie” han­no dato un segna­le di spe­ran­za e di entu­sia­smo nel­la sce­na poli­ti­ca ita­lia­na, inter­pre­tan­do un biso­gno di cam­bia­men­to che fino a quel momen­to il PD non ave­va inter­cet­ta­to. A vol­te mi capi­ta di incon­tra­re tan­te per­so­ne che mi dico­no “Vero­ni­ca io non ti cono­sce­vo per­so­nal­men­te, ma ti ho vota­to per­ché voi gio­va­ni sie­te la nostra spe­ran­za!”, que­sto signi­fi­ca che io e tan­ti altri gio­va­ni abbia­mo dimo­stra­to che il Par­ti­to Demo­cra­ti­co è con­ten­di­bi­le e aper­to alle nuo­ve e miglio­ri ener­gie che l’Italia ha e deve valo­riz­za­re. Per me sono sta­te un per­cor­so fat­to insie­me a tan­te per­so­ne, iscrit­ti e non, con le qua­li ho con­di­vi­so per anni il mio impe­gno poli­ti­co fat­to di mili­tan­za, di feste de l’U­ni­tà pri­ma e demo­cra­ti­che poi, di tan­te bat­ta­glie nel­la gio­va­ni­le e nel par­ti­to. Ci sia­mo can­di­da­ti con alcu­ne idee e le abbia­mo rac­con­ta­te in una cam­pa­gna lam­po, sfrut­tan­do il web e i social net­work, lan­cian­do la cam­pa­gna “5 idee in 5 gior­ni”. Le “par­la­men­ta­rie” sono sta­te una straor­di­na­ria espe­rien­za col­let­ti­va ed è pro­prio così che sto con­ti­nuan­do ad inten­de­re il mio man­da­to par­la­men­ta­re.”

Sei all’in­ter­no del PD da mol­ti anni e ti sei occu­pa­ta anche di orga­niz­za­zio­ne: cosa ti pia­ce del­la mozio­ne di Civa­ti sul rilan­cio del PD? “L’idea vin­cen­te è quel­la di far cam­mi­na­re insie­me la pre­sen­za ter­ri­to­ria­le a quel­la del web e del­la rete, l’idea di un par­ti­to che ha il corag­gio di met­ter­si in discus­sio­ne e di sta­re al pas­so con i tem­pi, sen­za dimen­ti­ca­re lo straor­di­na­rio patri­mo­nio costrui­to nel tem­po sui ter­ri­to­ri. L’attenzione agli iscrit­ti e la valo­riz­za­zio­ne dei cir­co­li come luo­go dell’elaborazione poli­ti­ca sono affian­ca­te ad un’idea di par­ti­to aper­to, con lo sguar­do rivol­to a chi sta fuo­ri e ai movi­men­ti pre­sen­ti nel­la socie­tà civi­le. Un par­ti­to che non ha pau­ra di dare acco­glien­za alla par­te­ci­pa­zio­ne e alle idee di tut­ti e che è dispo­sto a spe­ri­men­ta­re nuo­ve moda­li­tà di ade­sio­ne, per­ché cre­dia­mo che ognu­no sia una testa pri­ma che una tes­se­ra.”

34-cartolina-civoti-tentoriCom’è sta­to l’in­con­tro con Civa­ti? Cosa ti ha con­vin­ta ad appog­giar­lo? “Ho cono­sciu­to Pip­po mol­ti anni fa: io ero una mili­tan­te del­la gio­va­ni­le in Lom­bar­dia e lui un gio­va­ne con­si­glie­re regio­na­le che, in soli­ta­ria, con­du­ce­va alcu­ne bat­ta­glie che per tan­to tem­po – pur­trop­po anche nel nostro par­ti­to – sono sta­te con­si­de­ra­te mar­gi­na­li, ma che oggi tut­ti rico­no­sco­no esse­re prio­ri­ta­rie. Pip­po è sem­pre sta­to un pun­to di rife­ri­men­to quan­do nel mio impe­gno poli­ti­co ho com­bat­tu­to per­ché fos­se­ro mes­si al cen­tro i temi ambien­ta­li, i dirit­ti civi­li e l’integrazione, con­tro le mafie, anche al nord, dove per trop­po tem­po sono sta­te sot­to­va­lu­ta­te, o con­tro lo sman­tel­la­men­to del tra­spor­to pub­bli­co loca­le, per la mobi­li­tà soste­ni­bi­le, per l’innovazione e la ban­da lar­ga, e non per ulti­mo per un’apertura dei par­ti­ti ai gio­va­ni. Ricor­do ad esem­pio la sera­ta “da Chi­ca­go a Bar­za­go”, il mio pae­se, nel­la qua­le Pip­po ci ha fat­to sogna­re con lui rac­con­tan­do­ci la sua espe­rien­za diret­ta vis­su­ta in Ame­ri­ca per la vit­to­ria di Oba­ma, e come dimen­ti­ca­re l’iniziativa “Polen­ta e Kebab” lan­cia­ta insie­me a lui con i Gio­va­ni Demo­cra­ti­ci di Lec­co con­tro la poli­ti­ca dell’intolleranza leghi­sta tra ron­de pada­ne e leg­ge anti-kebab.”

Con­clu­de Vero­ni­ca: “Ecco, sono pro­prio la sua coe­ren­za, la sua deter­mi­na­zio­ne, la chia­rez­za del­le sue idee ed il corag­gio di difen­der­le, anche se que­sto com­por­ta posi­zio­ni sco­mo­de e dif­fi­ci­li, che mi han­no por­ta­to a cre­de­re for­te­men­te che lui, soprat­tut­to in que­sto momen­to, sia la per­so­na giu­sta per gui­da­re il Par­ti­to Demo­cra­ti­co. Con­di­vi­do con lui la pas­sio­ne per una poli­ti­ca crea­ti­va e genui­na, fat­ta di pro­get­ti che coin­vol­go­no più per­so­ne pos­si­bi­li per vin­ce­re insie­me. Esat­ta­men­te quel­lo che acca­drà l’8 dicem­bre.”

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.