Quel dibattito che manca sulla 194

«Eppure oggi è profondamente umiliante dover parlare ancora di mancata applicazione della 194» scrive stamattina Roberto Saviano dalle colonne dell'Espresso. Ma la realtà è ancora più amara di quella tratteggiata dallo scrittore.

«Eppu­re oggi è pro­fon­da­men­te umi­lian­te dover par­la­re anco­ra di man­ca­ta appli­ca­zio­ne del­la 194» scri­ve sta­mat­ti­na Rober­to Savia­no dal­le colon­ne del­l’E­spres­so. Ma la real­tà è anco­ra più ama­ra di quel­la trat­teg­gia­ta dal­lo scrit­to­re: di leg­ge 194 può par­la­re il New York Times, che denun­cia il caso di Asco­li Pice­no, dove il 100% del per­so­na­le sani­ta­rio e medi­co è obiet­to­re di coscien­za. Ne può par­la­re Avve­ni­re, per attac­ca­re in manie­ra scom­po­sta la nostra pro­po­sta di leg­ge per garan­ti­re alme­no il 50% di per­so­na­le non obiet­to­re negli ospe­da­li italiani.

Ma non deve e non può par­lar­ne la poli­ti­ca. Non deve occu­par­se­ne l’in­for­ma­zio­ne main­stream. Dome­ni­ca scor­sa duran­te la pun­ta­ta di Pre­sa Diret­ta è anda­to in onda un ser­vi­zio che ha docu­men­ta­to in manie­ra pun­tua­le come ormai in Ita­lia si sia assi­sten­do ad un vero e pro­prio tra­di­men­to del­la volon­tà popo­la­re espres­sa duran­te il refe­ren­dum abro­ga­ti­vo del 1981: negli ospe­da­li non c’è più l’o­bie­zio­ne di coscien­za, ma una vera e pro­pria obie­zio­ne di strut­tu­ra, con le don­ne costret­te di nuo­vo a sce­glie­re la dolo­ro­sa tra­fi­la del­l’a­bor­to all’e­ste­ro o peg­gio anco­ra, del­le inter­ru­zio­ni di gra­vi­dan­za clandestine.

Men­tre i dirit­ti si sgre­to­la­no, il Pae­se ripie­ga su se stes­so e non rie­sce a por­ta­re avan­ti un serio dibat­ti­to su di una leg­ge che ave­va reso l’I­ta­lia un model­lo anche all’estero.

«L’I­ta­lia non ha tem­po di occu­par­si del­le leg­gi non rispet­ta­te» scri­ve anco­ra Savia­no. E non ha tem­po per apri­re un dibat­ti­to, che pure stia­mo sti­mo­lan­do su più fron­ti, sui temi eti­ci e dei dirit­ti. Il mini­stro Loren­zin nega e non for­ni­sce spie­ga­zio­ni esau­sti­ve su quan­to acca­de negli ospe­da­li ita­lia­ni. Noi nel silen­zio qua­si gene­ra­le, por­tia­mo avan­ti una pro­po­sta di leg­ge che con­sen­ta la cor­ret­ta appli­ca­zio­ne del­la 194: è neces­sa­rio garan­ti­re in tut­te le strut­tu­re nazio­na­li che il 50% del per­so­na­le non sia obiet­to­re. E’ neces­sa­rio rimet­te­re al cen­tro il dirit­to del­le don­ne a deci­de­re se por­ta­re a ter­mi­ne una gra­vi­dan­za o meno, sen­za com­pli­ca­re ulte­rior­men­te una scel­ta dif­fi­ci­le e per­so­na­le come quel­la dell’aborto.

Nega­re e far fin­ta di nul­la, a 38 anni da que­sta leg­ge non aiu­ta nes­su­no: anche l’Eu­ro­pa ci ha già con­dan­na­to nel 2014 per l’e­le­va­to nume­ro di obiet­to­ri di coscien­za. E il trend è in aumento.

Ci stia­mo rele­gan­do a una posi­zio­ne di mar­gi­na­li­tà sem­pre più dram­ma­ti­ca sui temi eti­ci. E mai come in que­sto caso sti­mo­la­re il dibat­ti­to sareb­be la cura miglio­re all’o­bie­zio­ne.

LEGGI LA NOSTRA PROPOSTA PER DARE PIENA APPLICAZIONE ALLA LEGGE 194

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Se Trasnova è il mittente delle lettere di licenziamento a Pomigliano, il mandante è Stellantis

Se Tra­sno­va è il mit­ten­te del­le let­te­re di licen­zia­men­to alle lavo­ra­tri­ci e ai lavo­ra­to­ri di Pomi­glia­no D’Ar­co, il man­dan­te è Stel­lan­tis con le scel­te e le poli­ti­che attua­te negli ulti­mi anni. Anche per­ché non c’è scu­sa (che sia la neces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca o il calo del­le ven­di­te) che ten­ga di fron­te a deci­ne di miliar­di di uti­li dal­la fon­da­zio­ne di Stel­lan­tis, di cui alme­no tre per il grup­po Exor, cioè la fami­glia Elkann-Agnelli.

L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.