Partecipare è Possibile: la nostra piattaforma

La piat­ta­for­ma per la par­te­ci­pa­zio­ne rea­liz­za­ta da Pos­si­bi­le per i suoi iscrit­ti segna un dop­pio risul­ta­to, uno poli­ti­co e uno tec­ni­co: quel­lo poli­ti­co con­si­ste nel por­ta­re per la pri­ma vol­ta un par­ti­to e i suoi ade­ren­ti a usu­frui­re di uno stru­men­to che per­met­ta loro di espri­mer­si in modo rapi­do, snel­lo, assi­duo, infor­ma­to, e inol­tre sem­pli­ce, in linea insom­ma con i pro­gres­si che han­no inte­res­sa­to tut­ta la nostra vita tran­ne, fino­ra, pro­prio le orga­niz­za­zio­ni politiche.

Pos­si­bi­le con­ti­nua a ripe­te­re ciò che ha det­to e pra­ti­ca­to con i suoi mili­tan­ti sin dallini­zio: la poli­ti­ca è con­tat­to, è rela­zio­ne tra le per­so­ne, è fre­quen­ta­zio­ne. E su que­sta pra­ti­ca con­ti­nue­re­mo a insi­ste­re, di per­so­na per­so­nal­men­te, sen­za però rinun­cia­re (e per­ché mai dovrem­mo?) alla pos­si­bi­li­tà di uti­liz­za­re stru­men­ti aggior­na­ti ed effi­ca­ci per orga­niz­zar­ci, scam­biar­ci infor­ma­zio­ni e pren­de­re deci­sio­ni


A que­sto tra­guar­do Pos­si­bi­le, un sog­get­to appe­na nato, soste­nu­to solo da lavo­ro volon­ta­rio e sot­to­scri­zio­ni volon­ta­rie, sen­za finan­zia­men­to pub­bli­co, arri­va pri­mo, in Ita­lia: ci per­met­tia­mo di esser­ne mol­to fieri.
Nel­le pros­si­me ore par­ti­ran­no miglia­ia e miglia­ia di mail, con­te­nen­ti le cre­den­zia­li di acces­so — per­so­na­li per ogni sin­go­lo iscrit­to — alla piat­ta­for­ma su cui, per la pri­ma vol­ta, dal­le 00:00 di dome­ni­ca 20 si potrà ini­zia­re a vota­re.
 
Per chi si occu­pa di que­sto gene­re di cose, la piat­ta­for­ma è una custo­miz­za­zio­ne del pro­get­to svi­lup­pa­to con­giun­ta­men­te dal­la Fon­da­zio­ne RCM — Rete Civi­ca di Mila­no (FRCM) e dal Labo­ra­to­rio di Infor­ma­ti­ca Civi­ca (LIC) deno­mi­na­to Open­DCN, i cui codi­ci sor­gen­ti sono pub­bli­ci (qui le licen­ze). Open­DCN Pos­si­bi­le è rea­liz­za­to prin­ci­pal­men­te in PHP, uti­liz­zan­do il fra­mework di svi­lup­po Cake­PHP e il moto­re di tem­pla­te Smar­ty. Inol­tre, Open­DCN è sta­to rila­scia­to con licen­za open sour­ce, e più pre­ci­sa­men­te: il fra­mework di svi­lup­po è sta­to rila­scia­to con licen­za MIT; l’ap­pli­ca­zio­ne è sot­to­po­sta a licen­za GPL.
Il risul­ta­to, Open­DCN Pos­si­bi­le, è in gra­do sin da subi­to di offri­re sup­por­to alla par­te­ci­pa­zio­ne e alla deli­be­ra­zio­ne onli­ne. In que­sto nostro pri­mo anno di atti­vi­tà costi­tui­ta, su qua­si 5mila iscrit­ti — tut­ti rea­liz­za­ti onli­ne e trac­cia­ti, sen­za pos­si­bi­li­tà di crea­re filie­re o signo­ri del­le tes­se­re — abbia­mo sco­per­to l’esistenza di un’utenza pari a cir­ca il 10 per cen­to del tota­le pri­va anche solo di un pro­prio indi­riz­zo mail (non di rado, in cop­pie di una cer­ta età in cui se ne usa uno solo “di fami­glia”). Nel cor­so dei mesi, abbia­mo lavo­ra­to per fare in modo di for­ni­re il più pos­si­bi­le a tut­ti i nostri iscrit­ti un’identità digi­ta­le per­so­na­le e uni­vo­ca, ridu­cen­do gran­de­men­te quel­la per­cen­tua­le ini­zia­le. In que­sto lavo­ro sono sta­ti di gran­de aiu­to i por­ta­vo­ce, che sono sta­ti e riman­go­no faci­li­ta­to­ri con fun­zio­ni di sup­por­to, anche quan­do nel­la secon­da fase del nostro con­gres­so attual­men­te in cor­so si svol­ge­ran­no le riu­nio­ni di comi­ta­to, che a loro vol­ta pre­ve­de­ran­no il voto onli­ne anche sul posto.
Di sup­por­to, però, ma non di gestio­ne uten­ze, e anche que­sto è un ele­men­to impor­tan­te, anzi fon­da­men­ta­le ai fini del­la serie­tà del pro­ces­so: 
i mec­ca­ni­smi di sicu­rez­za stu­dia­ti dagli svi­lup­pa­to­ri impe­di­sco­no un con­trol­lo ex post che lede­reb­be la segre­tez­za del voto (che vie­ne per l’ap­pun­to garan­ti­ta dal pro­ces­so di con­sul­ta­zio­ne cer­ti­fi­ca­ta pre­sen­te in piat­ta­for­ma). Il voto è quin­di per­so­na­le e segre­to, e inac­ces­si­bi­le a chiun­que, anche a Possibile.
L’i­stan­za custo­miz­za­ta di Qui­vis (che resta a con­trol­lo con­giun­to del LIC e di Pos­si­bi­le) risie­de sui ser­ver in gestio­ne a Pos­si­bi­le per moti­vi di sicu­rez­za del pro­ces­so e segre­tez­za del­la gran­de mole di dati per­so­na­li coin­vol­ti di cui Pos­si­bi­le è il respon­sa­bi­le pri­va­cy e di cui di con­se­guen­za rispon­de penalmente.
 
La deli­be­ra­zio­ne diret­ta — il voto, insom­ma — è però solo la pri­ma fun­zio­na­li­tà atti­va­ta nel­la piattaforma. 
Nei pros­si­mi mesi ver­ran­no spe­ri­men­ta­ti su sca­la nazio­na­le anche il resto dellampia gam­ma di stru­men­ti che con­sen­to­no di rea­liz­za­re un ambien­te onli­ne costi­tui­to da spa­zi di com­mu­ni­ty, discus­sio­ne infor­ma­ta, segna­la­zio­ni, rac­col­ta di pro­ble­mi e pro­po­ste, peti­zio­ni e brain­stor­ming. Open­DCN Pos­si­bi­le sarà l’im­pian­to cen­tra­le su cui si andran­no ad inne­sta­re le varie fun­zio­na­li­tà, pri­ma fra tut­te Le vie Pos­si­bi­li, che saran­no il vero stru­men­to di col­le­ga­men­to tra l’iniziativa e le pro­po­ste degli iscrit­ti e dei comi­ta­ti, e il lavo­ro del Comi­ta­to Scientifico.

Gra­zie alla col­la­bo­ra­zio­ne con il 
Labo­ra­to­rio di Infor­ma­ti­ca Civi­ca di Mila­no, spe­ria­mo poi di poter intra­pren­de­re un per­cor­so che per­met­ta una evo­lu­zio­ne con­ti­nua del­la piat­ta­for­ma per esse­re sem­pre più sicu­ra ed aggior­na­ta con le ulti­me tec­no­lo­gie. Paral­le­la­men­te, in fase di aper­tu­ra del nuo­vo anno di tes­se­ra­men­to, lan­ce­re­mo un gran­de cen­si­men­to del­le com­pe­ten­ze, la cui rac­col­ta ser­vi­rà a popo­la­re il lavo­ro coor­di­na­to dal Comi­ta­to Scien­ti­fi­co di costru­zio­ne del­le nostre pro­po­ste per il Paese.
Infi­ne, ricor­dan­do di nuo­vo che l’esistenza di Pos­si­bi­le è dovu­ta al lavo­ro di tan­ti volon­ta­ri e alle sot­to­scri­zio­ni dei sin­go­li (pote­te effet­tua­re la vostra clic­can­do qui), sen­za spon­sor occul­ti, è dove­ro­so sot­to­li­nea­re come tut­to que­sto non sareb­be mai sta­to pos­si­bi­le sen­za l’in­cre­di­bi­le lavo­ro che il nostro Mau­ri­zio Mari­ni e Leo­nar­do Son­nan­te del­la Fon­da­zio­ne RCM — Rete Civi­ca di Mila­no si sono sob­bar­ca­ti duran­te que­sti mesi. A loro va il nostro più sen­ti­to ringraziamento.

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