NO TRIV, il Pd da che parte sta?

Come si fa a non rimanere allibiti davanti alla contraddizione di alcuni autorevoli dirigenti del Pd che da un lato si mobilitano per il referendum contro le trivellazioni, ma dall’altro fanno finta di nulla quando alcuni parlamentari salentini risultano assenti al momento del voto o addirittura favorevoli allo Sblocca Italia.

In Puglia, in par­ti­co­la­re nel Salen­to, il Pd si mobi­li­tà per il SI al refe­ren­dum con­tro le tri­vel­le pre­vi­sto per il 17 apri­le pros­si­mo ven­tu­ro. Il Segre­ta­rio Pro­vin­cia­le del Pd, Sal­va­to­re Pico­ne­se, lan­cia una cam­pa­gna per il refe­ren­dum di apri­le attra­ver­so il suo pro­fi­lo Facebook: “#‎PD. REFERENDUM NO TRIV. Il PD salen­ti­no si mobi­li­ta. Ogni cir­co­lo del par­ti­to diven­te­rà un comi­ta­to per­ma­nen­te per la bat­ta­glia refe­ren­da­ria. E saba­to (05/03/2016) con una con­fe­ren­za stam­pa apri­re­mo la cam­pa­gna refe­ren­da­ria per il Sì. #‎NOTRIV ”.

Capia­mo  la par­ti­co­la­ri­tà di Emi­lia­no (in qua­li­tà di Pre­si­den­te del­la Regio­ne Puglia è sta­to uno dei pro­ta­go­ni­sti  di una gran­de mobi­li­ta­zio­ne di diver­si Pre­si­den­ti di Regio­ne che si sono coor­di­na­ti per que­sta bat­ta­glia), capia­mo le spe­ci­fi­ci­tà di un  ter­ri­to­rio (quel­lo Salen­ti­no), ma come si fa a non rima­ne­re alli­bi­ti davan­ti alla con­trad­di­zio­ne di alcu­ni auto­re­vo­li diri­gen­ti del  Pd che da un lato si mobi­li­ta­no per il refe­ren­dum con­tro le tri­vel­la­zio­ni ma dall’altro fan­no fin­ta di nul­la men­tre alcu­ni par­la­men­ta­ri salen­ti­ni risul­ta­no assen­ti al momen­to del voto o addi­rit­tu­ra favo­re­vo­li allo Sbloc­ca Ita­lia. Tele­fo­nar­si prima?

Come si fa a non rima­ne­re alli­bi­ti davan­ti all’atteggiamento di alcu­ni par­la­men­ta­ri salen­ti­ni del  Pd che a Roma si com­por­ta­no così e poi nel Salen­to par­te­ci­pa­no a riu­nio­ni di Sin­da­ci del­la zona del Capo di Leu­ca con­tra­ri alle tri­vel­le o alle mani­fe­sta­zio­ni di comi­ta­ti civici?

Per tace­re infi­ne del­la data del refe­ren­dum, pro­vo­ca­to­ria­men­te fis­sa­to, dal Con­si­glio dei Mini­stri, il 17 apri­le, boc­cian­do l’idea di accor­pa­men­to del­lo stes­so con le ammi­ni­stra­ti­ve del­la pri­ma­ve­ra pros­si­ma. Un ten­ta­ti­vo, mal­de­stro e pro­vo­ca­to­rio, di ren­de­re inu­ti­le la con­sul­ta­zio­ne richie­sta da diver­se Regio­ni spes­so gui­da­te dal par­ti­to di cui il pre­mier è segre­ta­rio. Tut­to que­sto la dice lun­ga sull’idea che il Gover­na sem­bra ave­re sul­la poli­ti­ca ambien­ta­le ed ener­ge­ti­ca per que­sto Paese.

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