Chiude Migrarti: un altro attacco all’Italia che accoglie

Questa settimana il Ministro Alberto Bonisoli ha eliminato il bando MigrArti e mandato a casa il suo ideatore Paolo Masini, anche se a luglio aveva confermato tutti gli incarichi. Dietro c’è la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni che non legge un libro da tre anni.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ho cono­sciu­to il ban­do MigrAr­ti per caso. Un ami­co mi ha invia­to un mes­sag­gio con la noti­zia. Un ban­do per con­tri­bui­re alla valo­riz­za­zio­ne e alla dif­fu­sio­ne del­le cul­tu­re di pro­ve­nien­za del­le comu­ni­tà di immi­gra­ti sta­bil­men­te resi­den­ti in Ita­lia, nell’ottica del­lo svi­lup­po del­la reci­pro­ca cono­scen­za, del dia­lo­go inter­cul­tu­ra­le e dell’inclusione socia­le.

Ho pen­sa­to che la mia asso­cia­zio­ne ave­va tan­te idee simi­li a quel­le che vole­va pro­muo­ve­re il ban­do. Ci face­va pau­ra par­te­ci­pa­re per­ché non sia­mo rac­co­man­da­ti da nes­su­no, non cono­sce­va­mo nes­su­no al Mini­ste­ro e tut­ta la nar­ra­ti­va del­la cor­ru­zio­ne ita­lia­na ci ave­va fat­to pen­sa­re male a pre­scin­de­re. Così io e Sara Fra­ti­ni ci sia­mo mes­si a scri­ve­re il pro­get­to “Cine­mAm­bu­lan­te: sto­rie di inte­gra­zio­ne”. Lo abbia­mo scrit­to come cre­de­va­mo fos­se giu­sto, in modo tra­spa­ren­te e sen­za fal­se prospettive.

La feli­ci­tà che pro­vai nel vin­cer­lo non era tan­to dovu­ta ai fon­di e alla pos­si­bi­li­tà di poter rea­liz­za­re que­sto pro­get­to, quan­to al fat­to che il Mini­ste­ro del mio Pae­se mi rico­no­sces­se. Mi sono sen­ti­to par­te di qual­co­sa. Le isti­tu­zio­ni han­no anche il dove­re di inclu­de­re tut­ti i cit­ta­di­ni che rap­pre­sen­ta­no attra­ver­so la comu­ni­ca­zio­ne, le azio­ni e gli obiettivi.

Io, cala­bro-vene­zue­la­no ovve­ro ita­lia­no cre­sciu­to a Cara­cas con una idea dell’Italia fan­ta­sti­ca e con la spe­ran­za di tor­na­re un gior­no nel­la mia Patria, sono tor­na­to appe­na ho potu­to nel pae­se dei miei non­ni, in Cala­bria, con­tro la sta­ti­sti­ca che dice che in que­sta ter­ra non c’è futu­ro. Sono arri­va­to nel 2012 con l’idea di ripor­ta­re il cine­ma alla gen­te e ho crea­to “La Gua­rim­ba Inter­na­tio­nal Film Festi­val”. È vero che la situa­zio­ne in Vene­zue­la non era idea­le. Infat­ti, sono sta­to vit­ti­ma di un seque­stro e tor­tu­ra­to dal­la poli­zia, ma non è que­sto il per­ché sono tor­na­to. Vole­vo fare qual­co­sa per Aman­tea, il pae­si­no sul tir­re­no che la mia fami­glia ritrat­ta­va come ter­ra promessa.

Ho aiu­ta­to subi­to i rifu­gia­ti in Cala­bria per­ché tro­vai in quel­le sto­rie, una con­nes­sio­ne con la sto­ria di mio non­no che pre­se una bar­ca a 17 sen­za cono­sce­re né l’italiano, né le tra­di­zio­ni, né la cul­tu­ra che lo avreb­be ospitato.

In quell’anno fu invi­ta­to ai pri­mi meet-up loca­li del Movi­men­to 5 Stel­le e alla pri­ma sedu­ta intuì subi­to quel­lo che è diven­ta­to oggi. Non per­ché fos­si uno stre­go­ne: ero cre­sciu­to nel cha­vi­smo tut­ta la mia vita. Il gover­no boli­va­ria­no infat­ti, è riu­sci­to a capi­ta­liz­za­re i media attra­ver­so un discor­so di odio e mani­po­la­zio­ne dell’informazione, men­tre face­va pur­ghe di oppo­si­to­ri nel­le istituzioni.

Oggi i gril­li­ni sono al gover­no con la Lega, un par­ti­to con­dan­na­to per truf­fa e aper­ta­men­te xeno­fo­bo con­tro noi ter­ro­ni. E pur­tropp­po né Gril­lo né Di Maio sono Hugo Chá­vez che, a dif­fe­ren­za loro, ave­va la for­za del suo carat­te­re ed era mol­to abi­le nel­la stra­te­gia poli­ti­ca. Si con­fer­ma la tesi in cui Sal­vi­ni stia inva­den­do que­sta loro unio­ne con la sua agen­da, così come ha fat­to all’interno del­la Lega Nord, tra­sfor­man­do­la per far­la diven­ta­re un dispo­si­ti­vo di mani­po­laz­zio­ne di massa.

Que­sta set­ti­ma­na il Mini­stro Alber­to Boni­so­li ha eli­mi­na­to il ban­do MigrAr­ti e man­da­to a casa il suo idea­to­re Pao­lo Masi­ni (qui pote­te tro­va­re una sua inter­vi­sta), anche se a luglio ave­va con­fer­ma­to tut­ti gli inca­ri­chi. Die­tro c’è la sot­to­se­gre­ta­ria alla cul­tu­ra Lucia Bor­gon­zo­ni che non leg­ge un libro da tre anni.

Ci ha rispo­sto con una acro­ba­zia di comu­ni­ca­zio­ne dal­la sua pagi­na Face­book tra attac­chi al PD e par­lan­do di fem­mi­ni­ci­dio.

Il ban­do ha pro­mos­so real­tà in tut­to il ter­ri­to­rio nazio­na­le, dimo­stran­do che una Ita­lia aper­ta e acco­glien­te esi­ste e può arric­chir­ci come socie­tà, in ter­mi­ni cul­tu­ra­li ed eco­no­mi­ci. I risul­ta­ti con le cifre esi­sto­no ma sono sta­ti nean­che pre­si in con­si­de­ra­zio­ne. Sareb­be bel­lo vede­re più poli­ti­ca e meno tifo­se­ria, con deci­sio­ni valu­ta­te in base al meri­to del­le per­so­ne e dei risul­ta­ti dei pro­get­ti e non dai par­ti­ti che rap­pre­sen­ta­no. Sareb­be bel­lo che i gior­na­li­sti appro­fon­dis­se­ro anche que­sto tipo di noti­zie per­ché sono le pic­co­le bat­ta­glie per­se che ci faran­no per­de­re nel­la guer­ra di odio che ha mes­so in atto que­sto gover­no nega­zio­ni­sta che pen­sa che gli ita­lia­ni sia­no solo bian­chi, cat­to­li­ci ed eterosessuali.

L’Associazione cala­bre­se La Gua­rim­ba è sta­ta l’u­ni­ca ad aver­lo vin­to in tut­te le sue edi­zio­ni con il pro­get­to Cine­mAm­bu­lan­te: sto­rie di inte­gra­zio­ne, una mostra di cine­ma, un serie di mura­les e una resi­den­za cine­ma­to­gra­fi­ca per regi­sti inter­na­zio­na­li e rifu­gia­ti. Il pro­get­to ha mes­so in rete una Cala­bria che non sem­pre esce sui gior­na­li: one­sta e anti-mafia, acco­glien­te e con voglia di fare gio­co di squa­dra. Quel­la stes­sa Cala­bria di Mim­mo Luca­no, che non si ras­se­gna all’odio come model­lo di Pae­se. E non ci ras­se­gna­mo: la IV edi­zio­ne di Cine­mAm­bu­lan­te si farà dal 10 al 21 giu­gno con o sen­za fon­di pubblici.

Giu­lio Vita

Pre­si­den­te dell’Associazione La Guarimba[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Caro Marco, ci vorrebbe un colpo da maestro

Caro Mar­co, ci vor­reb­be un col­po da mae­stro, alla Tibe­ri, l’abbiamo sem­pre chia­ma­to così: un’i­dea per scri­ve­re una sto­ria com­ple­ta­men­te diver­sa. Per­ché, Mar­co, non amavi

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.