Veronica Gianfaldoni

Laureata in scienze economiche, momentaneamente più o meno occupata come consulente internazionale per la FAO. Da sempre appassionatissima delle complessità del mondo, ha trovato pane per i suoi denti nel caotico mondo della politica italiana. Nel poco tempo libero legge e cammina, spesso con una macchina fotografica al collo per rubare gli sguardi del mondo che non se ne accorge. Ama i ciuffi, la birra e le barbe, ma spesso li tradisce col gin tonic. Abbraccia chi se lo merita. Diversamente hipster.

Pensare al dopo: un grande piano di respiro europeo

Ne sareb­be feli­ce Key­nes, di que­sta pos­si­bi­li­tà irri­pe­ti­bi­le di aumen­ta­re la spe­sa pub­bli­ca e inve­sti­re in alcu­ni set­to­ri stra­te­gi­ci dell’economia che garan­ti­sca­no un effet­to leva del PIL, che altro non è che un ele­va­to ritor­no degli inve­sti­men­ti pub­bli­ci sul valo­re tota­le del­la pro­du­zio­ne. E sen­za aumen­ta­re il defi­cit, quan­do ci ricapita?

Prima ci si ferma, prima si riparte

Le Pic­co­le e Medie Impre­se costi­tui­sco­no oltre il 75% del tota­le del­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve sul ter­ri­to­rio nazio­na­le, pari a cir­ca 760mila azien­de. Chi por­ta avan­ti una pic­co­la impre­sa, maga­ri a con­du­zio­ne fami­lia­re — insie­me a lavo­ra­to­ri auto­no­mi e occa­sio­na­li – attra­ver­sa un momen­to mol­to dif­fi­ci­le, e sta mostran­do gran­di pre­oc­cu­pa­zio­ni per come le isti­tu­zio­ni stanno …

Pri­ma ci si fer­ma, pri­ma si ripar­te Leg­gi altro »

L’Articolo 41 al tempo del coronavirus

ARTICOLO 41  L’i­ni­zia­ti­va eco­no­mi­ca pri­va­ta è libe­ra. Non può svol­ger­si in con­tra­sto con l’u­ti­li­tà socia­le o in modo da reca­re dan­no alla sicu­rez­za, alla liber­tà, alla digni­tà uma­na. La leg­ge deter­mi­na i pro­gram­mi e i con­trol­li oppor­tu­ni per­ché l’at­ti­vi­tà eco­no­mi­ca pub­bli­ca e pri­va­ta pos­sa esse­re indi­riz­za­ta e coor­di­na­ta a fini socia­li   C’è qual­co­sa che all’Italia …

L’Articolo 41 al tem­po del coro­na­vi­rus Leg­gi altro »

Per restare a casa, bisogna averne una — Una mozione per i 50.000 senzatetto in Italia

Abbia­mo pre­di­spo­sto una mozio­ne che met­tia­mo a dispo­si­zio­ne dei Con­si­glie­ri, già accol­ta dal Con­si­glie­re Basi­lio Riz­zo di Mila­no in Comu­ne affin­ché sia por­ta­ta in discus­sio­ne, che chie­de all’amministrazione comu­na­le mila­ne­se di ren­de­re frui­bi­li ai sen­za­tet­to tut­ti gli edi­fi­ci di edi­li­zia popo­la­re sfit­ti e gli edi­fi­ci del patri­mo­nio pub­bli­co ido­nei, in dero­ga alle attua­li gra­dua­to­rie di asse­gna­zio­ne del­le case popolari.

Per restare a casa, bisogna averne una — Una mozione per i 50.000 senzatetto in Italia

Abbia­mo pre­di­spo­sto una mozio­ne che met­tia­mo a dispo­si­zio­ne dei Con­si­glie­ri, già accol­ta dal Con­si­glie­re Basi­lio Riz­zo di Mila­no in Comu­ne affin­ché sia por­ta­ta in discus­sio­ne, che chie­de all’amministrazione comu­na­le mila­ne­se di ren­de­re frui­bi­li ai sen­za­tet­to tut­ti gli edi­fi­ci di edi­li­zia popo­la­re sfit­ti e gli edi­fi­ci del patri­mo­nio pub­bli­co ido­nei, in dero­ga alle attua­li gra­dua­to­rie di asse­gna­zio­ne del­le case popolari.

Restate a casa, dicono

Sono più di 50.000 i sen­za­tet­to. Un eser­ci­to di invi­si­bi­li che sfug­go­no ai con­trol­li e a qua­lun­que com­pas­sio­ne. Tra loro, come vale per qual­sia­si grup­po demo­gra­fi­co, ci saran­no per­so­ne in salu­te e per­so­ne che rica­do­no tra i sog­get­ti a rischio. I più debo­li, tra quel­li che ven­go­no già clas­si­fi­ca­ti come “fascia debo­le del­la popolazione”.

Restate a casa, dicono

Sono più di 50.000 i sen­za­tet­to. Un eser­ci­to di invi­si­bi­li che sfug­go­no ai con­trol­li e a qua­lun­que com­pas­sio­ne. Tra loro, come vale per qual­sia­si grup­po demo­gra­fi­co, ci saran­no per­so­ne in salu­te e per­so­ne che rica­do­no tra i sog­get­ti a rischio. I più debo­li, tra quel­li che ven­go­no già clas­si­fi­ca­ti come “fascia debo­le del­la popolazione”.

Tutti i guai causati dello spreco alimentare

Oggi è la Gior­na­ta di Pre­ven­zio­ne del­lo Spre­co Ali­men­ta­re, un feno­me­no che ha impat­ti tan­gi­bi­li sul­la vita di tut­te e di tut­ti. I pri­mi a far­se­ne cari­co sono le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne: quan­do si but­ta via cibo, si toglie la pos­si­bi­li­tà di redi­stri­buir­lo, pri­van­do così i più biso­gno­si dell’accesso alle risor­se basi­la­ri per il pro­prio sostentamento.