Amministra il comune più rosa d’Italia: Maria Maltoni

21-cartolina-civoti-maltoni-vertCre­de for­te­men­te che con Giu­sep­pe Civa­ti si pos­sa attua­re quel­lo per cui lavo­ra con impe­gno da anni: Maria Mal­to­ni, asses­so­re allo Svi­lup­po Eco­no­mi­co, Risor­se Uma­ne, Pari Oppor­tu­ni­tà, Inno­va­zio­ne Tec­no­lo­gi­ca del Comu­ne di For­lì ne è asso­lu­ta­men­te convinta.

Un impe­gno atti­vo fin dal liceo nel movi­men­to stu­den­te­sco, per poi con­ti­nua­re una mili­tan­za di base all’i­ni­zio nel PSI (“ma non mi sono ma defi­ni­ta cra­xia­na”, pre­ci­sa) per poi appro­da­re nei DS pri­ma e nel Par­ti­to Demo­cra­ti­co poi: “alle pri­me pri­ma­rie del PD mi sono impe­gna­ta per Vel­tro­ni, ho poi segui­to la can­di­da­tu­ra di Mari­no, la scel­ta di Civa­ti è la natu­ra­le con­ti­nua­zio­ne su que­sta scia” .

Dopo una lau­rea in filo­so­fia lavo­ra per la CGIL rico­pren­do respon­sa­bi­li­tà di cate­go­ria, coor­di­na­men­to fem­mi­ni­le e respon­sa­bi­le comu­ni­ca­zio­ne. Dal 1988 al 2009 è dipen­den­te del­la CNA (Con­fe­de­ra­zio­ne Nazio­na­le del­l’ar­ti­gia­na­to e pic­co­la media impre­se) rico­pren­do suc­ces­si­va­men­te diver­si inca­ri­chi sia nel­l’am­bi­to del­la strut­tu­ra orga­niz­za­ti­va che dei mestie­ri e del­l’im­pren­di­to­ria femminile.

Ho foca­liz­za­to sem­pre il mio lavo­ro sul tema del­la con­di­zio­ne e del lavo­ro fem­mi­ni­le” mi dice, “che è una que­stio­ne asso­lu­ta­men­te rile­van­te ma che spes­so non vie­ne valo­riz­za­ta: le pari oppor­tu­ni­tà nell’ambito lavo­ra­ti­vo devo­no anda­re di pari pas­so con la rap­pre­sen­tan­za fem­mi­ni­le in poli­ti­ca.”

Le chie­do qua­li sia­no i moti­vi per cui si par­la anco­ra di “que­stio­ne fem­mi­ni­le” e mi rispon­de pron­ta­men­te che “ci sono diver­si pro­ble­mi che sono un limi­te alle pari oppor­tu­ni­tà: una sot­to­rap­pre­sen­tan­za fem­mi­ni­le nei luo­ghi di deci­sio­ne poli­ti­ca, ha con­se­guen­ze poli­ti­che nega­ti­ve per le don­ne, come la man­can­za di una rete nazio­na­le di ser­vi­zi a sup­por­to del­la pri­ma infan­zia per le don­ne che lavo­ra­no, altra que­stio­ne for­te­men­te radi­ca­ta: gli ste­reo­ti­pi lega­ti alla imma­gi­ne fem­mi­ni­le. Se anche il Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, come recen­te­men­te ha fat­to, par­la di come il cor­po fem­mi­ni­le ogget­ti­va­to sia col­le­ga­to al tema del­la vio­len­za di gene­re, è un segno impor­tan­te: tan­to han­no pur­trop­po fat­to i mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne negli ulti­mi decen­ni, soprat­tut­to le reti pri­va­te.”

Ricor­dan­do come Giu­sep­pe Civa­ti sia l’unico ad aver par­la­to di una “que­stio­ne maschi­le”, sor­ri­de e con­cor­da che “par­la­re di que­stio­ne fem­mi­ni­le ai gior­ni nostri suo­na un po’ otto­cen­te­sco: Civa­ti inter­pre­ta inve­ce in una chia­ve di moder­ni­tà il tema, incen­tran­do­lo su un neces­sa­rio cam­bio cul­tu­ra­le rispet­to anche alla visio­ne ed ai com­por­ta­men­ti maschi­li. Temi come la vio­len­za sul­le don­ne e il fem­mi­ni­ci­dio sono cen­tra­li, dob­bia­mo par­la­re chiaro.”

Quel par­la­re chia­ro che è il moti­vo per cui ha deci­so di appog­gia­re Civa­ti alla gui­da del­la segre­te­ria del PD: “non dob­bia­mo ave­re pau­ra di ave­re pre­se di posi­zio­ni chia­re su temi eti­ca­men­te sen­si­bi­li: quan­do par­lo nei cir­co­li tro­vo spes­so resi­sten­ze, ad esem­pio sui matri­mo­ni gay, ma dob­bia­mo matu­ra­re se voglia­mo dav­ve­ro diven­ta­re un pae­se civi­le.”

21-cartolina-civoti-maltoniUna real­tà che ha con­tri­bui­to ad appli­ca­re nel comu­ne di For­lì: “nel 2010 sia­mo sta­ti indi­ca­ti come “cit­tà più rosa d’Italia” in quan­to la nostra giun­ta è al 50% fem­mi­ni­le, con le don­ne in ruo­li chia­ve dell’amministrazione e tan­te don­ne elet­te anche in con­si­glio comu­na­le. Rispon­dia­mo al 100% del­le richie­ste per asi­li nido e abbia­mo inse­ri­to una clau­so­la di “sal­va­guar­dia” nel­lo Sta­tu­to del Comu­ne: il gene­re meno rap­pre­sen­ta­to in Giun­ta deve comun­que aver garan­ti­to il 40% del­la rap­pre­sen­tan­za. Una tute­la per gli uomi­ni” dice sorridendo.

Ha un for­te lega­me con la ter­ra dove vive, ma anche con le pro­prie radi­ci: “il mio dna è al 50% quel­lo di una don­na del sud, per­ciò la pas­sio­ne si con­ci­lia con la con­cre­tez­za e l’im­pe­gno rifor­mi­sta che pul­sa for­te, in Roma­gna: mi impe­gno per­ché cre­do nel­la poli­ti­ca che si svi­lup­pa gior­no dopo gior­no, dob­bia­mo esse­re i con­ti­nua­to­ri del­le lot­te per il lavo­ro e par­ti­gia­ne che han­no segna­to pro­fon­da­men­te la nostra ter­ra.”

#Civo­ti 21: Maria Maltoni

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Se Trasnova è il mittente delle lettere di licenziamento a Pomigliano, il mandante è Stellantis

Se Tra­sno­va è il mit­ten­te del­le let­te­re di licen­zia­men­to alle lavo­ra­tri­ci e ai lavo­ra­to­ri di Pomi­glia­no D’Ar­co, il man­dan­te è Stel­lan­tis con le scel­te e le poli­ti­che attua­te negli ulti­mi anni. Anche per­ché non c’è scu­sa (che sia la neces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca o il calo del­le ven­di­te) che ten­ga di fron­te a deci­ne di miliar­di di uti­li dal­la fon­da­zio­ne di Stel­lan­tis, di cui alme­no tre per il grup­po Exor, cioè la fami­glia Elkann-Agnelli.

L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.