In Piemonte anche l’accesso alle case popolari, dopo il vergognoso bonus Vesta, diventa terreno di scontro ideologico per l’Assessore regionale alla Casa Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia).
Protagonista suo malgrado una donna migrante, a cui il giudice ha riconosciuto di essere stata discriminata da una legge regionale secondo cui, per ottenere un alloggio di edilizia popolare, l’inquilino deve essere titolare di un contratto di lavoro. Ma questo vale solo se straniero.
Di fronte a questa sentenza, Marrone non ha aperto una riflessione sull’ingiustizia della norma che viola le direttive europee sui diritti delle persone con e senza cittadinanza ed è in contrasto con la Costituzione italiana e con ogni principio di umanità, ma ha scelto di attaccare il giudice e rilanciare la retorica della “difesa degli Italiani” – sempre con la maiuscola – trasformando un bisogno sociale primario in uno strumento di propaganda.
Non si tratta di una svista o di una frase sfuggita. È una strategia politica coerente, che punta a dividere, individuare un nemico, far credere che alcuni abbiano più diritto di altri di accedere ai servizi e alle tutele sociali. Non è un incidente: è un progetto politico.
Siamo di fronte a una legge che discrimina in modo esplicito e deliberato chi vive in Piemonte ma non ha cittadinanza italiana. La legge che Marrone difende è fascista nei fatti. A questo punto non serve più chiedergli se lui e il suo partito lo siano o meno: sarebbe come chiedere a chi impone una discriminazione se si considera discriminatorio, e poi usare la sua risposta per stabilire la verità. La realtà si misura nelle scelte, nelle norme, nelle vite che colpiscono. Non nelle etichette che uno si appiccica o evita.
Le istituzioni dovrebbero garantire equità e sostegno, non alimentare divisioni né usare la povertà come terreno di scontro politico.
Come Possibile, anche grazie al lavoro della nostra consigliera regionale Giulia Marro, continueremo a lavorare perché vengano riconosciuti i diritti di tutti e tutte, senza distinzioni arbitrarie.
Piemonte Possibile









