Sabato a Milano abbiamo invece ascoltato quattro lezioni, e non la solita carrellata di interventi da cinque minuti l’uno, e i relatori hanno parlato di fronte a una platea – piena – non certo a digiuno di argomenti quali l’accoglienza, l’integrazione, l’emergenza ambientale, e i diritti dei lavoratori.
generazione g
Si sposta di qualche centinaio di metri (a dieci minuti a piedi dalla Stazione Centrale o alla fermata della MM Repubblica) ma rimane invariata nel programma la giornata di formazione organizzata da Possibile, e sarà proprio il nostro fondatore, Giuseppe Civati, a spiegarne la genesi e a raccontare il senso della nostra iniziativa.
Gli appuntamenti politici non mancano, e anzi in quest’ultimo periodo c’è l’imbarazzo della scelta: ci sono le assemblee di partito – anzi, di partiti – le fondazioni e le associazioni sempre attive, le iniziative di area con il loro giro di relatori, e ovviamente il momento catartico nelle piazze, molto vive in queste ultime settimane.
Avremo testimonianze da chi nelle piazze c’è stato e ha contribuito a organizzarle, da chi salva i migranti, da chi si batte perché i cosiddetti lavoretti siano riconosciuti per quello che sono, ovvero lavori veri e propri, da chi di questa nuova generazione ne fa parte, e non si limita a commentarla. Da chi fa politica anche senza bisogno di ritrovarsi nelle sue forme tradizionali, da chi studia perché gli è stato detto che lo studio era la chiave per realizzarsi e poi ha scoperto che studiare costa e che il mondo del lavoro là fuori non era così pronto a riconoscere non tanto il valore legale, quanto quello morale di quello studio.
Appare ormai chiaro che il motivo per il quale un inizialmente dubbioso Zingaretti ha accettato di governare coi Cinque Stelle…
C’è stata la generazione X, quella Y detta anche dei Millennials, ovvero i nati fra gli anni ’80 e ’90,…