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Si muore di freddo: quando la realtà ci presenta il conto

Il fred­do mie­te le sue vit­ti­me? No, la pover­tà. La pover­tà di dirit­ti, di case, di lavo­ro, di calo­re uma­no e isti­tu­zio­na­le. Vivia­mo in un Pae­se che con­cen­tra la ric­chez­za nel­le mani di pochis­si­mi stra­ti paras­si­ta­ri del­la popo­la­zio­ne, che non agi­sce effi­ca­ce­men­te nel con­tra­sto all’evasione fisca­le, che non tas­sa i gran­di patri­mo­ni e che, soprat­tut­to, non pro­ce­de a rin­no­va­re ed aumen­ta­re le risor­se per l’occupazione e le poli­ti­che sociali.

Caso espropri: prima gli insulti, poi la marcia indietro

Lune­dì Pos­si­bi­le ave­va denun­cia­to la por­che­ria del­la nuo­va nor­ma che san­ci­sce con un auto­ma­ti­smo sfrat­to, espro­prio e ven­di­ta di una casa da par­te del­la ban­ca in caso il con­traen­te di un mutuo sal­ti set­te rate, sen­za pas­sa­re dal giu­di­ce. Lo abbia­mo denun­cia­to, e ci sia­mo pre­si gli insul­ti dei ren­zia­ni. Ieri sera, la noti­zia — vedre­mo come — del­la mar­cia indie­tro del Governo.