Possibile è presente alla Controconferenza nazionale “Sulle droghe abbiamo un piano” con Giulia Marro, Consigliera Regionale del Piemonte, e Domenico Sperone, assessore del Comune di Canale.
La controconferenza si svolge a Roma in parallelo alla conferenza governativa che si è aperta all’Eur.
È stata promossa dalla Rete nazionale per la riforma delle politiche sulle droghe, dopo che il governo ha rifiutato ogni confronto con la società civile e gli enti locali. L’impostazione della conferenza ufficiale rimane ancorata a un modello repressivo e datato, ancora legato allo slogan “un mondo senza droghe”, lontano dalle conoscenze scientifiche e dalle esperienze sviluppate a livello internazionale.
L’iniziativa propone un piano alternativo per le politiche sulle droghe, basato su salute pubblica, diritti umani e riduzione del danno, in linea con le raccomandazioni ONU e con le pratiche già adottate in diversi Paesi.
Nella prima giornata, il 6 novembre, si sono alternati interventi di esperti e rappresentanti di reti internazionali, tra cui Susanna Ronconi (Forum Droghe), Saner Mahmood (Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani), Marie Nougier (International Drug Policy Consortium), Adria Cots Fernández (Apertura Politiche Droghe) ed Eligia Parodi (rete EuroPUD, persone che usano droghe).
È emerso un messaggio chiaro: le politiche punitive non riducono i consumi né migliorano la salute pubblica, ma producono esclusione e stigma. Sempre più paesi — tra cui Portogallo, Spagna e Svizzera — stanno invece seguendo la via della depenalizzazione e dell’investimento in servizi di riduzione del danno.
I lavori si sono articolati in tre panel:
1. Politiche e diritti umani, con un’analisi dei cambiamenti globali e delle nuove risoluzioni ONU;
2. Riduzione del danno come politica complessiva, con esperienze europee e latinoamericane che integrano salute, inclusione e giustizia sociale;
3. Psichedelici per uso medico, dedicato alla libertà di ricerca e ai trattamenti innovativi.
La controconferenza ha sottolineato anche il ruolo delle città e delle amministrazioni locali, che in molti casi sono il primo livello istituzionale capace di attuare politiche concrete e basate sui diritti.
Per Possibile, questo appuntamento rappresenta uno spazio politico necessario per costruire politiche sulle droghe efficaci e umane, fondate su salute, evidenze scientifiche e rispetto della dignità delle persone, superando definitivamente l’approccio repressivo e ideologico che continua a dominare il dibattito nazionale.









