Marro: carcere, non possiamo continuare a puntare su repressione e violenza

Episodi come quello di oggi confermano ciò che continuo a ripetere dal primo giorno del mio mandato: serve lavorare sul potenziamento dei servizi educativi, formativi e sanitari, sulla mediazione culturale e sulla formazione del personale penitenziario, sui progetti di supporto etnopsichiatrico. Continuare a fare finta che gli strumenti fino ad oggi usati siano adeguati per fare fronte ai problemi del sistema carcerario è estremamente miope.

Oggi su La Stam­pa Cuneo:

La con­si­glie­ra regio­na­le di AVS Giu­lia Mar­ro, che ha visi­ta­to die­ci isti­tu­ti peni­ten­zia­ria del­la regio­ne, di cui sei solo nel­l’ul­ti­ma set­ti­ma­na, ed è entra­ta nume­ro­se vol­te nel­la casa cir­con­da­ria­le di Cuneo, por­te­rà in aula le con­clu­sio­ni sul­le cri­ti­ci­tà rile­va­te nel cor­so del­le sue visi­te: «Epi­so­di come quel­lo di oggi con­fer­ma­no ciò che con­ti­nuo a ripe­te­re dal pri­mo gior­no del mio man­da­to: ser­ve lavo­ra­re sul poten­zia­men­to dei ser­vi­zi edu­ca­ti­vi, for­ma­ti­vi e sani­ta­ri, sul­la media­zio­ne cul­tu­ra­le e sul­la for­ma­zio­ne del per­so­na­le peni­ten­zia­rio, sui pro­get­ti di sup­por­to etno­psi­chia­tri­co. Con­ti­nua­re a fare fin­ta che gli stru­men­ti fino ad oggi usa­ti sia­no ade­gua­ti per fare fron­te ai pro­ble­mi del siste­ma car­ce­ra­rio è estre­ma­men­te mio­pe. La nostra socie­tà sta cam­bian­do – sot­to­li­nea Mar­ro -: sono aumen­ta­te le per­so­ne con fra­gi­li­tà socio-sani­ta­rie, è cre­sciu­ta la popo­la­zio­ne di ori­gi­ne stra­nie­ra. Que­sto cam­bia­men­to si riflet­te sul­la popo­la­zio­ne car­ce­ra­ria che, come del resto fuo­ri dal car­ce­re, ha evi­den­te­men­te biso­gno di esse­re pre­sa in cari­co in modo diver­so. Se con­ti­nuia­mo a pun­ta­re sul­la repres­sio­ne, den­tro e fuo­ri dal car­ce­re, non pos­sia­mo spe­ra­re in un rea­le miglio­ra­men­to del­la situa­zio­ne. Espri­mo la mas­si­ma soli­da­rie­tà nei con­fron­ti del per­so­na­le peni­ten­zia­rio, anch’es­so vit­ti­ma di un siste­ma da rive­de­re totalmente».

 

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