Incendi: Sicilia ferita, adesso sosteniamo i territori

Al Mini­stro dell’ Inter­no Ange­li­no Alfano

Al Pre­si­den­te del Con­si­glio Mat­teo Renzi

Al Pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na Rosa­rio Crocetta

Al Capo del Dipar­ti­men­to del­la Pro­te­zio­ne Civi­le Fran­co Curcio

 

Si costituisca un fondo di solidarietà per i comuni siciliani colpiti dagli incendi di Giugno 2016

Abbia­mo assi­sti­to ad una 48 ore di fuo­co che ha reso la Sici­lia un infer­no inge­sti­bi­le ed incon­trol­la­bi­le. Una situa­zio­ne che ha mes­so in ginoc­chio diver­si comu­ni del ter­ri­to­rio, col­pi­ti dal­la vio­len­za del­le fiam­me ed un sin­cro­ni­smo dei foco­lai appar­so fin dal pri­mo momen­to trop­po per­fet­to per esse­re di natu­ra “spon­ta­nea”. La Sici­lia ed i sici­lia­ni, sot­tin­te­so che si deb­ba­no anco­ra veri­fi­ca­re che gli incen­di sia­no effet­ti­va­men­te di natu­ra dolo­sa, è sta­ta vit­ti­ma di un attac­co al pol­mo­ne ver­de del territorio.

Appa­re chia­ro però, che non “sospet­ta­re” che die­tro al fuo­co che ha deva­sta­to le Mado­nie e non solo, ci sia un atto coor­di­na­to e cri­mi­na­le sareb­be altret­tan­to gra­ve igno­ra­re i due pre­ce­den­ti segna­li, già pre­oc­cu­pan­ti, che han­no visto vit­ti­me pri­ma il Dott. Anto­ci, Pre­si­den­te del Par­co dei Nebro­di, scam­pa­to ad aggua­to arma­to e poi l’i­so­la di Pan­tel­le­ria, col­pi­ta da un attac­co incen­dia­rio di natu­ra dolosa.

Non se ne può più. L’e­co­no­mia muo­re, il ter­ri­to­rio vie­ne deva­sta­to e i cit­ta­di­ni si sen­to­no abbandonati.

Ieri men­tre ero al tele­fo­no col Sin­da­co di Col­le­sa­no, comu­ne for­te­men­te pie­ga­to dai fat­ti, sen­ti­vo la rab­bia dei cit­ta­di­ni che sbrai­ta­va­no al suo fian­co, impau­ri­ti, giu­sta­men­te, sen­ten­do­si lon­ta­ni dal­la pron­tez­za del­lo Stato.

Han­no fat­to in modo che non bastas­se­ro i mez­zi e le risor­se uma­ne, han­no mes­so in ginoc­chio le comu­ni­tà, spa­ven­ta­to le per­so­ne ed inne­sca­to un sen­ti­men­to di impo­ten­za tra i siciliani.

E fa rab­bia leg­ge­re qual­che “imbe­cil­le” pren­der­se­la, con trop­pa leg­ge­rez­za, coi lavo­ra­to­ri fore­sta­li, che è vero, per cari­tà, saran­no pure tan­ti, sta­gio­na­li e in alcu­ni casi col­pe­vo­li, ma che non pos­so­no aver col­pi­to al cuo­re, così fero­ce­men­te le pro­prie “case”, i pro­pri ter­re­ni e le pro­prie famiglie.

Tutto ciò non è tollerabile e si deve immediatamente reagire e agire!

Il fuo­co e le fiam­me di que­ste ore sono un chia­ro attac­co allo Sta­to. Non ci sono i mez­zi e gli uomi­ni per gesti­re situa­zio­ni di peri­co­lo così ampie e vaste, “orga­niz­za­te”, “acca­du­ti”, con uno sti­le ter­ro­ri­sti­co, più o meno come gli atten­ta­ti di Pari­gi e con dan­ni al patri­mo­nio, come acca­de­va ai tem­pi dei “Cor­leo­ne­si” (Roma e Firen­ze), pra­ti­ca­men­te un even­to ter­ro­ri­sti­co-mafio­so atto a desta­bi­liz­za­re la nostra Regio­ne e non solo.

Accer­ta­re le respon­sa­bi­li­tà è chia­ra­men­te il pri­mo atto da com­pie­re. Aiu­ta­re i ter­ri­to­ri com­piu­ti il pri­mo ad ex aequo.

Appa­re fin trop­po evi­den­te il “pia­no orga­niz­za­to” per col­pi­re le isti­tu­zio­ni, ter­ro­riz­za­re i sici­lia­ni,  immo­bi­liz­za­re l’e­co­no­mia e la vita di cen­ti­na­ia di fami­glie oltre che le risor­se di ognu­na di loro.

Ci han­no attac­ca­to, feri­to e abbia­mo il dove­re di rea­gi­re, di soli­da­riz­za­re e di soste­ne­re. Roma met­ta imme­dia­ta­men­te dei fon­di per aiu­ta­re fami­glie e le azien­de che da subi­to devo­no rimet­ter­si in pie­di. La Regio­ne Sici­lia­na si pre­mu­ri a tro­va­re stru­men­ti per poten­zia­re le risor­se a dispo­si­zio­ne per la tute­la del ter­ri­to­rio. La Pro­te­zio­ne Civi­le atti­vi dei pro­to­col­li di emer­gen­za per rico­strui­re quan­to è anda­to per­so. Si mili­ta­riz­zi­no i nostri boschi e le nostre riser­ve. Non pos­sia­mo dor­mi­re sapen­do di  aver già per­so mez­zo pol­mo­ne di Sici­lia e rischian­do che ci col­pi­sca­no ancora.

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