Definisci “italiano”: in Piemonte razzismo istituzionale
Quella a cui abbiamo assistito ieri in Consiglio regionale del Piemonte rappresenta una delle pagine più buie della recente storia politica della nostra Regione.
Quella a cui abbiamo assistito ieri in Consiglio regionale del Piemonte rappresenta una delle pagine più buie della recente storia politica della nostra Regione.
Liste d’attesa: mi sono arrivate molte segnalazioni di pazienti a cui sono stati dati appuntamenti per visite con orari impossibili e scritto “la data non è reale”.
Cosa sta succedendo nella sanità cuneese? Facciamo chiarezza su liste di attesa, appuntamenti “fittizi” e dichiarazioni dell’assessore regionale. È successo anche a voi che una visita risultasse prenotata nel cuore della notte, in attesa di avere il “vero” appuntamento? Mandateci le vostre segnalazioni sul tema all’indirizzo [email protected] o scrivendoci nei messaggi. Condividi il video. https://www.possibile.com/wp-content/uploads/2025/09/giulia-marro-cuneo-sanita-liste-attesa.mp4
La mattina del 30 agosto sono intervenuto alla presenza di altri amministratori e amministratrici locali ricordando che il punto fondamentale per costruire la “Grande Pace”, quella tra stati, è necessario costruire anche la “Piccola Pace”, quella interna alle nostre comunità, siano esse un’aula scolastica o un Comune da amministrare.
Quello che vediamo è discriminazione di massa, che attribuisce un valore superiore a una parte di mondo che si dichiara occidentale, moderno e sviluppato. È lo stesso meccanismo che ritroviamo anche nelle nostre città e nei nostri paesi, dove la discriminazione verso lo straniero povero viene tollerata. In fondo, i CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) – luoghi in cui vengono trattenuti i migranti in attesa di espulsione – e le condizioni disumane di molte carceri italiane ci ricordano che la privazione della libertà e la negazione della dignità non sono realtà lontane.
Se nonostante le richieste della politica, della cittadinanza, dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) la partita si giocherà lo stesso, il 14 ottobre saremo in piazza a Udine alla manifestazione di protesta, organizzata dal Comitato per la Palestina di Udine, della Comunità Palestinese del Friuli e del Veneto, da Salaam Ragazzi dell’Olivo e da Calcio e Rivoluzione, a cui hanno già aderito più di 200 associazioni per dire ancora una volta no sport-washing e stop al genocidio.
l genocidio va fermato, i governi devono interrompere i rapporti con Israele e soprattutto smettere di vendere armi a uno stato che sta compiendo un genocidio sotto gli occhi del mondo. Finché Israele non affronterà nessuna conseguenza, nemmeno sui campi di gioco internazionali, tanti, troppi continueranno a sentirsi giustificati nel voltarsi dall’altra parte. Ecco perché vi chiediamo di continuare a firmare e condividere la petizione, per far sentire la nostra voce e il nostro dissenso. Stop the game.
Questa settimana come sapete ho partecipato alla maratona delle opposizioni in Consiglio regionale per fermare l’aumento dell’IRPEF ai danni dei piemontesi.
In attesa che il salario minimo diventi una volta per tutte una legge nazionale, anche il Comune di Reggio Emilia si potrà aggiungere ai comuni che si doteranno del salario minimo comunale come strumento di tutela di tutte le lavoratrici e i lavoratori, sia dipendenti diretti che impiegati nell’appalto e negli eventuali subappalti, qualsiasi sia la tipologia di contratto individuale di lavoro.
“Il 25 luglio 1943 avvenne l’arresto di Mussolini, e la famiglia Cervi offrì pastasciutta alla popolazione di Campegine per festeggiare: da qui l’inizio della tradizione popolare che celebra la caduta del fascismo in quella data. Preoccupa e non poco quando questo valore viene ridotto a posizionamento politico, e considerato divisivo”.