istituzioni

Oggi parte la marcia per Gaza in Valle Maira, vieni anche tu!

Quel­lo che vedia­mo è discri­mi­na­zio­ne di mas­sa, che attri­bui­sce un valo­re supe­rio­re a una par­te di mon­do che si dichia­ra occi­den­ta­le, moder­no e svi­lup­pa­to. È lo stes­so mec­ca­ni­smo che ritro­via­mo anche nel­le nostre cit­tà e nei nostri pae­si, dove la discri­mi­na­zio­ne ver­so lo stra­nie­ro pove­ro vie­ne tol­le­ra­ta. In fon­do, i CPR (Cen­tri di Per­ma­nen­za per il Rim­pa­trio) – luo­ghi in cui ven­go­no trat­te­nu­ti i migran­ti in atte­sa di espul­sio­ne – e le con­di­zio­ni disu­ma­ne di mol­te car­ce­ri ita­lia­ne ci ricor­da­no che la pri­va­zio­ne del­la liber­tà e la nega­zio­ne del­la digni­tà non sono real­tà lontane.

Stop the game: 20.000 firme per dire no a Italia-Israele

Se nono­stan­te le richie­ste del­la poli­ti­ca, del­la cit­ta­di­nan­za, dell’AIAC (Asso­cia­zio­ne Ita­lia­na Alle­na­to­ri Cal­cio) la par­ti­ta si gio­che­rà lo stes­so, il 14 otto­bre sare­mo in piaz­za a Udi­ne alla mani­fe­sta­zio­ne di pro­te­sta, orga­niz­za­ta dal Comi­ta­to per la Pale­sti­na di Udi­ne, del­la Comu­ni­tà Pale­sti­ne­se del Friu­li e del Vene­to, da Salaam Ragaz­zi dell’Olivo e da Cal­cio e Rivo­lu­zio­ne, a cui han­no già ade­ri­to più di 200 asso­cia­zio­ni per dire anco­ra una vol­ta no sport-washing e stop al genocidio.

10.000 firme per la petizione di Possibile contro Italia-Israele. Stop the game!

l geno­ci­dio va fer­ma­to, i gover­ni devo­no inter­rom­pe­re i rap­por­ti con Israe­le e soprat­tut­to smet­te­re di ven­de­re armi a uno sta­to che sta com­pien­do un geno­ci­dio sot­to gli occhi del mon­do. Fin­ché Israe­le non affron­te­rà nes­su­na con­se­guen­za, nem­me­no sui cam­pi di gio­co inter­na­zio­na­li, tan­ti, trop­pi con­ti­nue­ran­no a sen­tir­si giu­sti­fi­ca­ti nel vol­tar­si dall’altra par­te. Ecco per­ché vi chie­dia­mo di con­ti­nua­re a fir­ma­re e con­di­vi­de­re la peti­zio­ne, per far sen­ti­re la nostra voce e il nostro dis­sen­so. Stop the game.

Reggio Emilia: arriva il salario minimo comunale

In atte­sa che il sala­rio mini­mo diven­ti una vol­ta per tut­te una leg­ge nazio­na­le, anche il Comu­ne di Reg­gio Emi­lia si potrà aggiun­ge­re ai comu­ni che si dote­ran­no del sala­rio mini­mo comu­na­le come stru­men­to di tute­la di tut­te le lavo­ra­tri­ci e i lavo­ra­to­ri, sia dipen­den­ti diret­ti che impie­ga­ti nell’appalto e negli even­tua­li subap­pal­ti, qual­sia­si sia la tipo­lo­gia di con­trat­to indi­vi­dua­le di lavoro.

Marro al sindaco di Roccavione: l’antifascismo non è diviso

“Il 25 luglio 1943 avven­ne l’arresto di Mus­so­li­ni, e la fami­glia Cer­vi offrì pasta­sciut­ta alla popo­la­zio­ne di Cam­pe­gi­ne per festeg­gia­re: da qui l’inizio del­la tra­di­zio­ne popo­la­re che cele­bra la cadu­ta del fasci­smo in quel­la data. Pre­oc­cu­pa e non poco quan­do que­sto valo­re vie­ne ridot­to a posi­zio­na­men­to poli­ti­co, e con­si­de­ra­to divisivo”.

Mario Paciolla: le indagini continuino, il governo faccia pressione per arrivare alla verità

Con­ti­nue­re­mo a chie­de­re veri­tà e giu­sti­zia per Mario Paciol­la. Fare­mo que­sta bat­ta­glia con la sua fami­glia, gli ami­ci e quel­la gran­de comu­ni­tà che si è costrui­ta nel cor­so del tem­po al loro fian­co. Cre­dia­mo che le isti­tu­zio­ni, nazio­na­li e inter­na­zio­na­li, abbia­no il dove­re di far emer­ge­re la veri­tà sul­la sua mor­te e di fare giustizia.

Cinque anni senza Mario Paciolla

Cin­que anni fa mori­va in Colom­bia, in cir­co­stan­ze mai chia­ri­te, il coo­pe­ran­te inter­na­zio­na­le Mario Paciolla.
Sono cin­que anni che i geni­to­ri di Mario lot­ta­no per otte­ne­re veri­tà e giu­sti­zia per il pro­prio figlio.
La comu­ni­tà poli­ti­ca di Pos­si­bi­le è sem­pre sta­ta vici­na a loro nel richie­de­re che si fac­cia luce su di un caso deru­bri­ca­to trop­po velo­ce­men­te come suicidio.