A Reggio Emilia il salario minimo comunale è finalmente realtà

Il salario minimo comunale è una vittoria per tutta la città, un simbolo forte di come a Reggio Emilia il lavoro - sicuro e di qualità - debba essere una priorità, e di come non debba esserci spazio per chi fa lavorare in condizioni non dignitose le persone.

Il sala­rio mini­mo comu­na­le è una vit­to­ria per tut­ta la cit­tà, un sim­bo­lo for­te di come a Reg­gio Emi­lia il lavo­ro — sicu­ro e di qua­li­tà - deb­ba esse­re una prio­ri­tà, e di come non deb­ba esser­ci spa­zio per chi fa lavo­ra­re in con­di­zio­ni non digni­to­se le per­so­ne. Uno stru­men­to di tute­la di tut­te le lavo­ra­tri­ci e tut­ti i lavo­ra­to­ri, sia dipen­den­ti diret­ti che impie­ga­ti nell’appalto e negli even­tua­li subap­pal­ti, qual­sia­si sia la tipo­lo­gia di con­trat­to indi­vi­dua­le di lavoro.”

Lo dichia­ra il capo­grup­po di Ver­di e Pos­si­bi­le Ales­san­dro Miglio­li, pri­mo fir­ma­ta­rio del­la mozio­ne per il sala­rio mini­mo comu­na­le appro­va­ta duran­te la sedu­ta di oggi del Con­si­glio Comunale.

La mozio­ne impe­gna il Sin­da­co e la Giun­ta a per­se­gui­re l’inserimento di clau­so­le pre­mia­li negli appal­ti pub­bli­ci per chi garan­ti­sce miglio­ri trat­ta­men­ti eco­no­mi­ci per i lavo­ra­to­ri, pari ad alme­no nove euro l’ora, ed è uno stru­men­to di tute­la di tut­ti i lavo­ra­to­ri, sia dipen­den­ti diret­ti che impie­ga­ti nell’appalto e negli even­tua­li subap­pal­ti, qual­sia­si sia la tipo­lo­gia di con­trat­to indi­vi­dua­le di lavoro.

“Allean­za Ver­di e Sini­stra, REC e Pos­si­bi­le — con­ti­nua Miglio­li — chie­do­no da anni a gran voce che il sala­rio mini­mo ven­ga appro­va­to a livel­lo nazio­na­le. Il pri­mo momen­to di rifles­sio­ne fat­to a livel­lo loca­le dal comi­ta­to di Pos­si­bi­le Reg­gio Emi­lia su que­sto tema risa­le al 2021, quan­do pre­sen­tam­mo il libro di Davi­de Sera­fin sull’argomento. E con­ti­nuia­mo a chie­de­re con for­za una leg­ge nazio­na­le, che met­ta una vol­ta per tut­te la paro­la fine a con­trat­ti che — pur essen­do per­fet­ta­men­te lega­li — non con­sen­to­no a lavo­ra­tri­ci e lavo­ra­to­ri di vive­re in con­di­zio­ni digni­to­se e arri­va­re alla fine del mese.

Un per­cor­so poli­ti­co con­di­vi­so con con­vin­zio­ne già duran­te la costru­zio­ne del pro­gram­ma elet­to­ra­le del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­si­ni­stra e dal­la mag­gio­ran­za in con­si­glio comu­na­le e che ha visto la par­te­ci­pa­zio­ne di varie figu­re, dal con­si­glie­re Mar­to­ra­na del­la lista Mas­sa­ri all’assessora regio­na­le Ele­na Maz­zo­ni dei 5 Stel­le e Gian­lu­ca Can­ter­gia­ni del PD.

Anche per met­te­re pres­sio­ne per l’approvazione di una leg­ge nazio­na­le è impor­tan­te che i comu­ni pren­da­no posi­zio­ne, come è sta­to fat­to nei mesi scor­si a Napo­li, Geno­va, Firen­ze, Livor­no, Tori­no: un gran­de movi­men­to di sin­da­ci, ammi­ni­stra­to­ri e soprat­tut­to di comu­ni­tà che riba­di­sco­no con for­za che il lavo­ro si deve paga­re, si deve paga­re il giu­sto e quan­to è neces­sa­rio per coin­vol­ge­re l’individuo nel­le sor­ti del­la socie­tà, per la digni­tà e il rispet­to del­la persona. 

Sono fie­ro — con­clu­de Miglio­li — del fat­to che ora anche Reg­gio Emi­lia sia dal­la par­te giu­sta di que­sta bat­ta­glia, e che que­sto sia uno dei pri­mi comu­ni in Ita­lia in cui la mozio­ne sul sala­rio mini­mo abbia come pri­ma fir­ma quel­la di un con­si­glie­re che vie­ne dal­le for­ze poli­ti­che che rappresento.

Ales­san­dro Miglioli

Capo­grup­po Ver­di e Pos­si­bi­le al Con­si­glio Comu­na­le di Reg­gio Emilia

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