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L’uguaglianza come motore, la diversità come innovazione.

Istruzione 

La scuo­la, nel nostro idea­le, lavo­ra inces­san­te­men­te per gene­ra­re inclu­sio­ne, edu­ca­zio­ne alle dif­fe­ren­ze, per dare ugua­li pos­si­bi­li­tà a ciascuno. 
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Europa Possibile 

Un’Europa fede­ra­le, soli­da­le, equa, giu­sta, aper­ta al mon­do, che appar­ten­ga alle cit­ta­di­ne e ai cit­ta­di­ni. Noi ci cre­dia­mo. Per unir­ti a noi e par­te­ci­pa­re al grup­po di lavo­ro sull’Europa, invia una mail a europa@possibile.com
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Questione di genere 

L’uguaglianza di gene­re per noi è sem­pre sta­ta più di una voce inse­ri­ta in un pro­gram­ma, più di un gior­no all’anno con cui lavar­si la coscien­za fino alla ricor­ren­za suc­ces­si­va, più di un agget­ti­vo di moda da aggiun­ge­re in auto­ma­ti­co per caval­ca­re l’onda del momento. 
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Tax the rich 

Duran­te la pan­de­mia, men­tre 7,6 milio­ni di per­so­ne in Ita­lia han­no visto peg­gio­ra­re il pro­prio teno­re di vita, il patri­mo­nio del­le 40 per­so­ne più ric­che è pas­sa­to da 121 a 165 miliardi. 
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Lavoro 

Il lavo­ro si paga. Si paga il giu­sto, si paga quan­to è neces­sa­rio per coin­vol­ge­re l’individuo nel­le sor­ti del­la socie­tà, per la digni­tà e il rispet­to del­la persona. 
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Diritti per tuttɘ 

Matri­mo­nio egua­li­ta­rio, leg­ge con­tro l’omolesbobitransfobia, edu­ca­zio­ne alle dif­fe­ren­ze, pie­na cit­ta­di­nan­za per le per­so­ne trans*: per una socie­tà più giusta. 
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Legalizzala 

Can­na­bis lega­le. Can­na­bis lega­le. Can­na­bis lega­le. Can­na­bis lega­le. Visto che il resto del­la poli­ti­ca fa così fati­ca a par­lar­ne, dob­bia­mo far­lo noi. 
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Previsioni del tempo 

La que­stio­ne cli­ma­ti­ca non è solo un’urgenza, è l’opportunità di ripen­sa­re il nostro model­lo di sviluppo. 
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Pos­sia­mo inver­ti­re la ten­den­za, ma ser­ve uno sfor­zo straor­di­na­rio di mobi­li­ta­zio­ne, di stu­dio, di impe­gno. Di poli­ti­ca. Si trat­ta del futu­ro, in fondo. 
È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi. 
Nel­l’at­te­sa di rice­ve­re noti­zie chia­re e cir­co­stan­zia­te sul­la dina­mi­ca di quan­to avve­nu­to in via Mari­ti a Firen­ze, una cosa si deve dire: non si è trat­ta­to di un erro­re uma­no. E que­sto, nono­stan­te le insi­nua­zio­ni dei tito­li dei gior­na­li, arri­va­te appe­na pas­sa­to lo shock ini­zia­le, è neces­sa­rio dir­lo con chiarezza. 
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